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Vito Lionetti: “Zullo sbaglia su mafia e politica”

vito lionetti

Prosegue il dibattito su mafia-assenza dei politici cassanesi cominciato da un lettore e proseguito con l’intervento del consigliere regionale Ignazio Zullo. L’insegnante cassanese Vito Lionetti, ex assessore nella Giunta Gentile per dieci anni, propone una sua riflessione sulla questione, scaturita a margine della conferenza organizzata dal presidio cassanese di “Libera” lo scorso 11 agosto.


In questo finale di un’estate torrida e noiosa, che si stiracchia pigra e sonnolenta senza quasi niente di stimolante un gruppo di ragazzi coraggiosi ed intelligenti lancia un sasso nello stagno melmoso delle nostre coscienze addormentate e i cerchi concentrici finalmente cominciano ad estendersi: qualcosa si muove.

Certo un dibattito sulla mafia in periodo di ferie è un azzardo, ma sicuramente di grande attualità visto l’attacco violento ai giudici di Palermo, che stanno cercando di scoperchiare il grande letamaio della trattativa (direi meglio capitolazione) dello Stato con i mafiosi.
L’incontro si svolge nel miglior modo possibile: niente discorsi fumosi e scontati, niente passerelle ipocrite di politici (di qualsiasi schieramento) che mentre parlano tronfi si autocelebrano e si compiacciono di ciò che dicono. Solo testimonianze. Drammatiche. Espresse con parole semplici e comprensibili, che arrivano direttamente allo stomaco come un pugno e tolgono il respiro. Il miglior modo per riflettere.
Queste persone che parlano sono padri e madri di ragazzi giovanissimi uccisi da loro coetanei malavitosi. Bravi ragazzi, su cui i genitori avevano riposto (come tutti i genitori di questo mondo) tutte le loro aspettative di vita. Il dolore dei genitori di Gaetano Marchitello ti prende alla gola e, tuttavia il coraggio di quelle due persone dall’aspetto così fragile è incoraggiante. La ricostruzione della vicenda di Michele Fazio e la conseguente battaglia ingaggiata dai suoi genitori riempie di speranza: le vittime diventano guardiani implacabili di legalità e si battono come eroi senza più nessuna paura contro chi gli ha tolto il figlio.
L’energia e l’amore con cui Pasqualina Ruffo descrive la figura di suo padre Nicola, uno dei primi morti ammazzati dalla malavita barese, mette quasi allegria.

Cosa c’è in tutto questo di tanto pericoloso da mettere a rischio una sua partecipazione, dott. Zullo.

Non condivido affatto la giustificazione alla sua assenza. In via del tutto generale potrebbe anche essere legittimo scegliere di non partecipare a dibattiti che possono essere strumentalizzati. Ma non era questa la fattispecie da Lei descritta.
Quelle persone e quei ragazzi cercavano il conforto delle Istituzioni.  Lo hanno chiesto a gran voce di non essere dimenticati, di essere sostenuti nella loro battaglia di legalità. Lei è il Presidente del Consiglio comunale al di sopra delle parti e degli schieramenti.  
Quei relatori, in quella sede non cercavano lo scontro con nessuno: raccontavano semplicemente le loro drammatiche vicende.
Le loro vicende personali  arricchiscono e rendono più efficace l’azione di tutta la comunità, che come predica don Ciotti  fondatore di Libera, deve essere educante e protesa nell’azione di divulgazione della cultura della legalità.

Secondo Lei gli amministratori pubblici devono essere dentro o fuori da questa azione?

Poi è stata veramente interessante la testimonianza del giovane presidente di una cooperativa sociale che gestisce, in territorio di camorra, i beni sequestrati alla malavita dove hanno creato un centro per persone disabili. Esperienza amministrativa concreta e illuminante.

Allora cosa centra tutto questo con la guerra editoriale tra Berlusconi e De Benedetti. Che c’azzecca con la lotta politica tra destra e sinistra. Anzi devo dire che attualmente nell’opera di delegittimazione dei giudici di Palermo si è avviata una vera e propria gara a chi la spara più grossa tra gli esponenti dei vari schieramenti.

A proposito Lei firmerebbe l’appello a sostegno di Scarpinato messo sotto accusa per la sua splendida lettera a Borsellino, che ha già raccolto oltre centomila firme di cittadini?? Io credo che sia importante far sentire la voce dei cittadini

Infatti, stiamo assistendo con dolore e tanta rabbia alle azioni poste in essere da soggetti che pur avvalendosi del legittimo ruolo istituzionale non perdono l’occasione per dimostrare ancora una volta tutto l’odio nei confronti dei Magistrati palermitani. Magistrati che invece dovrebbero essere aiutati e stimolati alla ricerca della verità sulle trattative, sul furto dell’Agenda Rossa, sulla strage di via D’Amelio e su quelle che hanno funestato gli anni 92/93.

Ma paradossalmente questa esigenza di verità, sembra non andare bene per l’Italia, giacché appena si toccano i nervi scoperti di uno Stato imbelle e collusivo, ecco che l’esercito dei benpensanti attacca con ogni mezzo, gli eredi di Chinnici, Falcone e Borsellino.
Ed  era proprio contro questa l’Italia che lottavano Falcone e Borsellino e per cui hanno pagato con l’estremo sacrificio.

Mi creda Consigliere Zullo aveva molto da apprendere da questo incontro. Poteva arricchire la sua esperienza politica ed umana senza alcun rischio di strumentalizzazione.

Su una cosa tuttavia concordo con Lei. Educarsi ed agire nel solco della legalità non prevede l’anonimato.

E’ una pratica che si va diffondendo in modo a mio avviso pericoloso. Bisogna avere sempre il coraggio delle proprie idee anche a costo di pagarne le conseguenze. Ne hanno dato testimonianza gli stessi relatori con i loro drammatici racconti: l’indifferenza, il silenzio, l’omertà, l’anonimato non sono garanzia di sicurezza.

La mafia (e i suoi derivati, cioè gli atteggiamenti mafiosi)è un orrido che divora chi si mette anche per puro caso sulla sua strada e si combatte con la partecipazione, la denuncia, l’impegno a viso aperto.

Grazie dunque ai ragazzi del Presidio cassanese di Libera per il loro impegno soprattutto educativo.

Non dimentichiamo la loro fatica nella redazione di un giornale che viene distribuito nelle scuole, contribuendo così in modo fattivo ed efficace alla educazione alla legalità delle nuove generazioni, unica strada per sconfiggere davvero tutte le mafie.

 

Maestro Vito Lionetti

 

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