Attualità

“No” alle 24 ore: docenti del Liceo in agitazione.

Liceo Scientifico

Sospensione delle attività pomeridiane relative al Piano dell’Offerta Formativa (POF), dei colloqui individuali con i genitori degli alunni, della compilazione dei pagellini infraquadrimestrali. Inoltre, astensione del personale dalle ore eccedenti l’insegnamento per la copertura delle assenze dei colleghi. E niente più accompagnamento alle visite guidate e ai viaggi di istruzione, fatta eccezione per quelle in corso o di imminente organizzazione.

Sono alcune delle azioni di protesta che l’Assemblea dei Docenti dei Licei cassanesi “Leonardo” e “Platone” hanno comunicato ieri pomeriggio ai genitori degli alunni, riuniti in una affollata assemblea presso l’Auditorium per il rinnovo degli organi collegiali della scuola.

La protesta, che si unisce a quelle già avviate da tantissime altre scuole in tutta Italia, nasce da uno stillicidio denigratorio e fuorviante nei confronti della scuola pubblica italiana, che ha minato alle basi la credibilità e il valore dell’istruzione. Ultima “perla”, quella prevista dal governo Monti nel Disegno di “Legge di Stabilità” che tra le altre cose, prevede l’aumento delle ore di lavoro da 18 a 24 settimanali, senza alcuna retribuzione accessoria e con il solo scopo di tagliare i costi; le ore in più, infatti, non andrebbero a beneficio delle stesse classi oggi seguite dai docenti, ma si allargherebbe per ogni insegnante il numero delle classi. Il risultato sarebbe che per ogni insegnante vi sarebbero più classi da seguire.

A discapito, dunque, della qualità dell’insegnamento. E dell’occupazione: i licenziamenti di docenti precari si calcolano in decine di migliaia in tutta Italia.

“Le 18 ore settimanali – è stato detto nel corso dell’Assemblea – sono quelle delle lezioni frontali, in aula; ma per quelle ore dinanzi ai ragazzi, ci sono ore e ore di preparazione, studio, aggiornamento che non vengono conteggiate e che fanno la qualità dell’essere buoni insegnanti”.

No, dunque, al disegno di legge da parte dei docenti dei licei cassanesi: una posizione condivisa dalla Dirigenza e dai tantissimi genitori presenti che hanno apprezzato lo sforzo dei professori di continuare a far studiare i ragazzi in un clima di serietà e serenità. E se per farlo, occorre sacrificare qualcosa e lottare, in molti sembrano essere disposti a farlo.


Ecco, di seguito, il Documento finale approvato all’unanimità dai docenti dei licei cassanesi:

 

L’Assemblea dei Docenti dell’I.I.S.S. “Leonardo da Vinci” di Cassano delle Murge (Ba), riunitosi in data 30 ottobre 2012

vista e analizzata la bozza di disegno di Legge di Stabilità che, all’art. 3 cc. 42 – 48 dell’art. 3 recante “Obiettivi di riduzione della spesa relativi al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca”, che prevede

“a decorrere dal 1 settembre 2013 l’orario di impegno per l’insegnamento del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno è di 24 ore settimanali. Nelle sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare sul posto comune è utilizzato prioritariamente per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità, nonché per l’attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo, per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione e per gli impegni didattici in termini di flessibilità, ore aggiuntive di insegnamento, di recupero di potenziamento. Le ore di insegnamento del personale docente di sostegno, eccedenti l’orario di cattedra, sono prioritariamente dedicate all’attività di sostegno e, in subordine, alla copertura di spezzoni orari di insegnamenti curriculari, per i quali il personale docente di sostegno abbia titolo, e l’istruzione scolastica di titolarità”;

manifesta indignazione e profondo dissenso nei confronti delle scelte politiche del Governo, fortemente punitive verso la Scuola pubblica, perché caratterizzate da tagli di risorse e di personale, nonché da una martellante svalutazione della professionalità e della libertà di insegnamento. I provvedimenti previsti nel disegno di legge sembrano ignorare che le ore di lezione frontale sono solo una parte dell’attività di un docente, che spende la propria professionalità anche nella preparazione delle lezioni, nella predisposizione e correzione dei compiti in classe, nell’attività di aggiornamento, nei ricevimenti delle famiglie, nella disamina dei libri di testo, oltre a tutte le altre attività né retribuite, né minimamente quantificabili svolte in aggiunta ai propri doveri contrattuali . Da anni gli effetti di tagli indiscriminati e di presunte riforme epocali, finalizzate esclusivamente al risparmio, hanno danneggiato la scuola e reso sempre più precario e difficile il lavoro dei docenti, che hanno dovuto subire anche il blocco dei contratti, degli scatti di anzianità e, per ultimo, la cancellazione dell’indennità di vacanza contrattuale.

Pertanto l’Assemblea, ritenuto che sia nel metodo che nel merito tale provvedimento è sbagliato e iniquo per la violazione di una materia che è regolata da contratti liberamente sottoscritti fra le parti e che ci verrebbero imposte unilateralmente prestazioni di lavoro che non sono previste nel CCNL attualmente in vigore;

osservato che l’attività del personale docente di questo istituto non si è mai limitata al mero svolgimento delle ore di lezione frontale (18 settimanali) previste da contratto e che la propria professionalità si è sempre espressa anche nella attività indispensabili per svolgere il suo ruolo;

osservato che l’aumento dell’orario di lavoro non si tradurrà in un incremento delle ore di lezione impartite in una singola classe (che anzi sono state notevolmente diminuite dalla Riforma Gelmini), ma in un numero maggiore di classi per singolo docente, il che tenderà a indebolire pesantemente l’aspetto relazionale della didattica, a spersonalizzarla e ad allontanarla dalle esigenze e dai bisogni dello studente, che invece sarebbe doveroso valorizzare nella sua individualità, come del resto previsto da tutte le indicazioni ministeriali in materia;

considerati i gravissimi effetti sul piano professionale e sociale che l’applicazione di questa norma determinerebbe sia sul personale docente con contratto a tempo determinato che su quello con contratto a tempo indeterminato con la cancellazione di circa 30 mila cattedre tra “spezzoni orario” e posti di sostegno – operazione preceduta dalla recentissima soppressione di 87 mila posti in organico di diritto su tutto il territorio nazionale per l’applicazione della L. 133/08 – circostanza che determinerà non solo il venir meno di decine di migliaia di contratti di docenti precari con professionalità elevate di cui anche il nostro istituto e tutta l’Amministrazione scolastica si è avvalsa nel corso di questi anni, ma anche il probabile esubero di tantissime figure di docenti in ruolo con la conseguente interruzione della continuità didattica, nonché della mobilità spinta su tutto il territorio provinciale;

considerato inoltre che il D.D.L 953 ex Aprea, progetto di riforma degli organi collegiali, riduce notevolmente gli spazi di democrazia, aprendo di fatto la strada all’autonomia statutaria di ogni singola scuola, con la conseguente messa in discussione di un sistema nazionale pubblico dell’istruzione e la pericolosa accelerazione sul ruolo dei soggetti privati che avranno la possibilità di entrare a far parte degli organi collegiali e, in ragione del loro finanziamento esterno, influenzare pesantemente il piano dell’Offerta Formativa;

considerato che l’art. 13 del D.L. 95 del 06/07/2012, che prevede il declassamento dei docenti inidonei , è altrettanto grave per gli stessi motivi enunciati sopra poiché non è giusto far pagare la crisi alle categorie più deboli;

considerato inoltre che la rottura del tavolo tra Miur e Organizzazioni Sindacali lo scorso 11 ottobre ha bloccato ancora una volta il pagamento degli scatti di anzianità per l’anno scolastico 2011/2012 promessi

DECIDE

• pur in presenza dell’approvazione del POF, di sospendere le attività pomeridiane di ampliamento dell’offerta formativa, vista anche l’incertezza sulla disponibilità finanziaria del FIS;

• l’astensione del personale dalle ore eccedenti l’insegnamento previsto contrattualmente per la copertura delle assenze dei colleghi;

• l’astensione dai colloqui individuali con i genitori degli studenti fino a chiarimento della situazione legislativa;

• l’astensione dalla compilazione dei pagellini infraquadrimestrali, dalla somministrazione delle prove parallele e dalla adozione dei libri di testo per l’a.s. 2013/2014;

• l’astensione dall’accompagnamento degli studenti a tutte le visite guidate e ai viaggi di istruzione, escluso quelli che sono in fase di effettuazione onde evitare di danneggiare gli studenti che hanno già versato la quota di partecipazione (classi quinte);

• di dare informazione alle famiglie su tali provvedimenti nel corso dell’incontro pomeridiano che si effettuerà subito dopo il collegio dei docenti;

• la comunicazione agli organi di stampa locali allo scopo di informare le comunità cittadine delle iniziative assunte da questa Assemblea dei Docenti e delle ragioni da cui scaturiscono;

• la trasmissione del presente deliberato alle istituzioni locali (Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale, Provinciale, Regionale) alle quali si richiede di assumere iniziative concrete di condivisione delle argomentazioni esposte e delle conseguenti iniziative;

• agli uffici periferici dell’Amministrazione Scolastica (Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale), nonché al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e al Presidente del Consiglio dei Ministri.

Cassano delle Murge, lì 30 ottobre 2012

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *