Cultura

A Cassano l’esperienza delle “persone-libro”

Antonio Mendez

Un ospite di eccezione ha illuminato, martedì 30 ottobre, l’auditorium del Liceo Leonardo-Platone di Cassano. Antonio Rodriguez Menendez, (nella foto, accanto alla docente del Liceo Classico “Platone”, prof.sa Debellis) attore, regista teatrale e professore ma soprattutto fondatore del “Proyecto Fahrenheit 451” ha regalato, a più di duecento studenti del liceo, una poetica lezione di vita.

Tradotto simultaneamente da uno degli studenti, Menendez ha condotto i giovani ascoltatori in un delicato e divertente percorso fatto di interrogativi, scoperte, sorrisi, parole per raggiungere finalmente l’affascinante spazio e l’appropriato tempo per essere e diventare “Persone libro”.

L’idea delle persone libro nasce dal romanzo di Ray Bradbury “Fahrenheit 451”, da qui il nome del progetto del regista spagnolo, di cui l’associazione barese “Donne di carta”, di cui la prof.sa Debellis fa parte,  è la portavoce italiana.

Nel romanzo di Bradbury, leggere o possedere libri è considerato reato e vi è un apposito corpo di vigili del fuoco ingaggiato per bruciare ogni tipo di libro esistente, difatti il titolo del romanzo fa riferimento alla temperatura (451 gradi) di autocombustione della carta, ma 451 è anche il numero sull’elmetto del pompiere protagonista. L’unico luogo in cui è possibile custodire i libri è la memoria.

“Las personas libro” fanno esattamente questo: scelgono un testo, un verso, un frammento o anche una sola parola, lo custodiscono, lo imparano, lo rendono proprio e lo dicono.

Per diventare persone libro occorrono piccole ma importanti “istruzioni”, perché essere persone libro significa incarnare un modo di vivere, di pensare e soprattutto di guardare gli altri e se stessi.

Menendez, con assoluta abilità ed esperienza, ha parlato ai giovani di quel mondo caotico e meraviglioso che è l’adolescenza e di quanto sia importante non smettere mai di chiedersi cosa sia veramente importante, cosa ci piace, cosa ci manca, del fragile e sottile confine che esiste tra la voglia, il desiderio e la paura e l’importanza di esprimere la propria potenza e le proprie emozioni.

Essere persone libro significa essere capaci di sostenere lo sguardo sugli altri e sul mondo che ci circonda, un mondo che non deve restare in superficie, ma deve scendere in profondità e per riuscirci occorre, innanzitutto, imparare a respirare.

Respirare gli sguardi di chi ci è di fronte e imparare a crearsi uno spazio con il proprio corpo e la propria voce attraverso una simbolica coperta che protegge e difende il nostro vero essere e in questo spazio dare alla parola il suo giusto peso, renderla “cioccolato fuso” per adattarla a noi stessi e farla vivere negli altri.

Il progetto che porta avanti il regista spagnolo è una sfida contro la chiusura e l’annebbiamento che serpeggia quotidianamente nei rapporti sociali, è un faro di speranza per illuminare le strade che intercorrono tra noi e gli altri, per non dimenticare e per scoprire l’importanza di esprimersi e di ascoltare, guardandosi e respirandosi.

GUARDA IL VIDEO DELL’INCONTRO

 

Francesca Mastrogiacomo

 

Foto e video di Raffaele Fiantanese

 

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