Politica

Patto di Stabilità: allarme conti in Comune

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C’è chi parla di uno sforamento di 1 milione di euro ma sono in pochi a crederci.

Fatto sta che una Circolare interna di qualche giorno fa del Capo della Ragioneria del Comune, Isabella Liguigli l’ha messo nero su bianco: attenzione ai conti perché si rischia di sforare il Patto di Stabilità, il meccanismo che regola la virtuosità di un Comune che non può spendere più di quanto ha nelle casse.

No all’indebitamento, dunque: circostanza confermata da un recentissimo incontro tenutosi a Barletta dove i responsabili delle ragionerie dei comuni pugliesi (per Cassano, oltre alla Liguigli, c’era il Direttore Generale del Comune, Maria Nicassio) hanno ricevuto un “consiglio” perentorio dagli esperti della fiscalità degli enti locali: evitate a tutti i costi di indebitare gli enti perché l’obiettivo di questo Governo (e sicuramente anche del prossimo) è quello di far spendere ai Comuni i propri soldi, senza più riceverli dallo Stato che ne passerà sempre meno, in linea con quel “federalismo fiscale” che per altri versi è stato abortito.

“Teniamo i conti in costante controllo e monitoraggio – spiega l’assessore al Bilancio, Franco Antelmi al nostro giornale – così come prudenza e necessità impongono. Ci sono state delle spese a cui abbiamo dovuto far fronte ma molto dipenderà dalle entrate dell’ultima rata dell’Imu, soprattutto per la seconda casa”.

Stando ai conteggi della ragioneria, infatti, mentre per la prima casa le entrate derivanti dalla nuova imposta sono state in linea con le previsione, così non è andato per la seconda rata e per le seconde case: molta gente, cioè, non ha pagato, magari preferendo una piccola sanzione ma rinviare a dicembre il saldo.

 

Se dunque le previsioni saranno rispettate, anche grazie ad altre scadenze come l’addizionale Irpef che porteranno altre risorse nelle casse comunali, il pericolo sarà scongiurato. Ma fino ad allora, tutte le spese con somme non stanziate sono state bloccate: niente soldi dal Comune, dunque, per eventi come “Gir’olio d’Italia”, le luminarie del Natale, altre manifestazioni e via dicendo. Quello che viene assicurato sono gli stipendi per i dipendenti e le somme già impegnate. Per il resto, si vedrà a fine anno.

 

Il sindaco Di Medio e il suo braccio destro, l’assessore al Bilancio Franco Antelmi sono stati chiari, nell’ultima riunione di maggioranza in Comune: “Occhio alla spesa: si rischia di sforare il Patto”.

Consiglieri e soprattutto assessori sono avvertiti, insomma: basta con le promesse di finanziamento, basta con le richieste di contributi, basta con i progetti onerosi per le casse del Comune. Da oggi e fino alla fine dell’anno e comunque fino al nuovo Bilancio di Previsione 2013 si potranno spendere solo quei soldi già stanziati e messi a Bilancio, nulla di più.

Cassano non è nuova a fatti del genere: accadde di nuovo nel 2003 quando a guidare il Comune c’era il sindaco Gentile e il suo vice e assessore alle Finanze era Teodoro Santorsola, oggi a capo di “Nuova Ideadomani” nei banchi dell’opposizione. Un incidente di percorso, potremmo dire visto che successivamente sia la vecchia che la nuova amministrazione comunale hanno riportato nei binari giusti la spesa pubblica, facendo del nostro paese un Comune tutto sommato virtuoso, con i servizi (minimi) per la popolazione, un avanzo di cassa per i tempi di magra (come questi) e una elusione fiscale nella norma. Nel 2008, addirittura, il Comune cassanese fu anche “premiato” dalla Conferenza Stato-Città essendo tra i 1400 Comuni (su oltre 8mila) che in quell’anno rispettarono il Patto.

Tutto questo, però, a Cassano non basta più.

Ce ne accorgiamo ogni giorno passeggiando per marciapiedi sgangherati, strade piene di buche, verde abbandonato, opere pubbliche che non si riesce a far tornare all’originario splendore, piazze balcanizzate, centro storico abbandonato a se stesso. Che vale avere un po’ di euro in tasca e avere la casa che va a pezzi? A che serve fare risparmi su risparmi e poi scoprire che con l’ennesima leggina fatta da un Capo-gabinetto di Roma, il Governo ti ha tolto un’altra manciata di euro, che pensavi di risparmiare?

Non stiamo certo dicendo che occorre spendere e spandere, anche perché non si potrebbe più. Stiamo dicendo che la spesa pubblica deve essere armonica e guardare a tutte le esigenze della collettività e del singolo cittadino, deve coinvolgere tutta la sfera dell’essere comunità che non può ridursi a risparmiare e basta. Vi sono esigenze, valori, necessità che hanno necessità di interventi e investimenti e che da tanto, troppo tempo vengono trascurati.

Bastino due parole: giovani e lavoro. Che risorse sono state investite in questi anni su questi temi?

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