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Zullo a NID: la democrazia è nel rispetto delle regole

zullo


Dal Presidente del Consiglio Comunale, Ignazio Zullo, riceviamo e pubblichiamo.

 

Nuovaideadomani, attraverso il proprio blog, dà una lettura della mia nota che non inquadra nei termini più adeguati la questione e me ne dolgo non solo per i contenuti dell’articolo ma anche e soprattutto per il livore che da essa traspare, livore di cui si sarebbe potuto fare a meno.

Prima di addentrarmi in una chiarificazione, ovviamente per i cittadini e per i lettori non certo per i Consiglieri che ben conoscono il Regolamento di funzionamento del Consiglio, mi tocca premettere che il Presidente del Consiglio ha il dovere di condurre le sedute consiliari regolando i lavori in modo tale che gli atti votati dal Consiglio siano legittimi. Attenti, ho detto legittimi, non inoppugnabili che è cosa diversa, poiché in democrazia tutti hanno il diritto di impugnare atti della P.A. se sentiti lesivi dei propri interessi.

Il nostro Regolamento- adottato e approvato ad opera dell’Amministrazione a guida Gentile- con riferimento al Consiglio Comunale non prevede la trasmissione di atti a domicilio ma solo il deposito degli atti presso gli uffici comunali fin dall’invio della convocazione del Consiglio.

Nuovaideadomani dice bene: l’invio di atti a domicilio era una prassi non una regola derivante da Regolamento. Se capita che l’esercizio di una prassi in un dato momento si macchia di un errore o di un’incomprensione e tanto diventa pretesto per gettare ombre sulla legittimità dei lavori del Consiglio Comunale, da Presidente, mi corre l’obbligo di salvaguardare il corretto andamento dei lavori del Consiglio Comunale stesso.

La mia nota ha unicamente questo scopo!

Da Presidente del Consiglio ho sentito fortemente il senso della negatività insito nel titolo dell’articolo di Nuovaideadomani “Zullo non vuole la democrazia” tanto da interrogarmi se con quella nota abbia potuto impedire la partecipazione democratica del Consigliere Comunale alla vita del Comune.

Non mi pare proprio, anzi, non arrivando gli atti a casa per mail, ritengo che il Consigliere sia molto più motivato a recarsi ed essere presente attivamente nel Comune con ampia possibilità di partecipazione, di interazione e di richiesta di ulteriori atti propedeutici o collaterali e complementari con quelli inerenti l’argomento in discussione.

Se questo problema è insorto a proposito delle lame, devo necessariamente arguire la riflessione perché tanti piccoli episodi hanno condizionato i lavori dei Consigli ogni volta che si è discusso di questo argomento. E’ solo coincidenza?

Per favore non mi si coinvolga sul mio passato di Consigliere nel periodo dell’Amministrazione Gentile, apriremmo una storia su come eravamo considerati noi dell’opposizione che da Presidente del Consiglio non posso permettermi. Posso solo dire che se qualcuno dimostra che via mail sono stati trasmessi al mio indirizzo di posta elettronica atti inerenti una sola seduta del Consiglio Comunale nel quinquennio 2004/2009, io mi ritiro dalla politica, mi trasferisco in altro paese come da sempre avrebbero voluto coloro che hanno governato Cassano nel recente passato ed offro il caffè a tutta Cassano. Se, come io affermo, mail di questo tipo non ci sono state, penso sia giusto che a ritirarsi dalla politica siano altri. Senza trasferirsi e senza offrire il caffè.

Con molta lealtà e sincerità, come sempre, ho espresso il mio pensiero.

 

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