La voce del paese

Niente recita alla Scuola. Una mamma chiede perchè

scuola dellinfanzia

“Quest’anno presso la scuola pubblica dell’infanzia “A. Perotti” di Cassano delle Murge, a pagare il conto più salato della crisi e dei tagli dei fondi della scuola, sono stati i più piccoli ed innocenti: i nostri bambini”.

La lettera giunta in Redazione è di una mamma che vuole conservare l’anonimato (non si capisce il motivo: quand’è che si comincerà, in questo paese, ad assumersi le proprie responsabilità?) e che pubblichiamo tenendo presente, tuttavia, che da informazioni raccolte dal nostro giornale presso alcune insegnanti della Scuola, la crisi c’entra poco o nulla. Infatti, nel Piano dell’Offerta Formativa 2012/2013 approvato qualche giorno fa, nessuna iniziativa è stata prevista al di fuori delle attività didattiche, dunque neppure la recita natalizia.

Una scelta – spiega una maestra – che è stata spiegata ai rappresentanti dei genitori che l’hanno condivisa così come tutto il corpo docente.

Prosegue la lettera: “Il corpo docenti ha deciso che la manifestazione di Natale con canti e recite non verrà effettuata. Noi genitori esprimiamo la nostra solidarietà alle maestre che tanto si prodigano per i nostri figli, ma al tempo stesso siamo profondamente amareggiati e delusi di questa scelta. Non troviamo giusto che ai nostri bambini venga tolta una gioia ed un ricordo d’infanzia così prezioso, un momento di festa a cui partecipano genitori, nonni, e zii con grande entusiasmo ed attesa.

Una recita non rappresenta solo un’esperienza emotiva per i bambini, ma anche sociale ed educativa, in una fascia d’età in cui il gioco e lo stare insieme sono il terreno fertile per la loro crescita.

Annullare la manifesta Natalizia non ci sembra un messaggio positivo, soprattutto perchè alla domanda “mamma, perchè quest’anno non facciamo la recita???” non sappiamo dare una risposta chiara e condivisa. Certamente il corpo docente sarà giunto a questa decisione dopo attente valutazioni e probabilmente in risposta ad un problema vissuto all’interno dell’istituto.

E’ giusto lottare per cambiare ciò che ci sembra sbagliato, ma è ancora più giusto scegliere il modo più consono per farlo, piuttosto che privare i bambini di una esperienza positiva.

Oggi più che mai bisognerebbe premiare e valorizzare il lavoro e l’impegno dei nostri piccoli figli”.

Lasciamo, come sempre, ai lettori ogni considerazione.

 

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