Politica

Le liste del PD Puglia. Polemiche e reazioni

bersani

La direzione regionale del Partito Democratico ha ratificato le liste dei candidati alle politiche 2013.

Le sorprese nelle posizioni in lista non mancano. Le primarie per la scelta dei candidati da “sistemare” nel listino bloccato sembrano già aver ignorato il responso delle urne. Tra candidati non pugliesi imposti alle primarie dai vertici nazionali di partito (Anna Finocchiaro capolista al Senato, ndr), candidati esterni (Scalfarotto) o che non hanno partecipato alle primarie (Franco Cassano, Bordo e Bray primi tre alla Camera, ndr) e assurde defezioni (Fabiano Amati, fatto fuori… secondo i piani di Latorre e company?, ndr), non sono mancate le polemiche (vedi reazioni e polemiche a fine articolo).

Intanto, è interessante rilevare i posizionamenti dei candidati onorevoli sostenuti da esponenti polignanesi alle primarie di domenica 30 dicembre 2012.

La candidata polignanese Tina Lofano, che ha chiuso le primarie al 10° posto con 1198 voti, sarà 16° in lista per il Senato; condannata a non farcela (al Senato passeranno al massimo i primi 8-9 in lista). Davanti a lei, era arrivata Gilda Binetti (1787 voti) che sarà 10° in lista per il Senato.

L’onorevole uscente, Gero Grassi sarà 11° in lista per la Camera. In caso di vittoria del Pd, condizione per cui scatterebbe il premio di maggioranza del 55 %, i candidati eletti potrebbero essere almeno 19-20.

Rischia invece la candidata monopolitana Adalisa Campanelli, 20° in lista e sostenuta alle primarie dall’amico consigliere comunale Angelo Focarelli e dall’esponente “renziano” Francesco La Volpe. Potrebbe farcela sul filo.

Ce la fa sicuramente Antonio Decaro, capogruppo alla Regione del Pd, 6° in lista per la Camera, così come l’altamurana Liliana Antonicelli che con i suoi appena 26 anni ha sbancato le “parlamentarie” arrivando al primo posto.

Vito Antonacci, sindaco di Adelfia, segretario provinciale del Pd, sarà 5° in lista per il Senato. Con la vittoria del Pd e il premio di maggioranza, dal Senato potrebbero scattare 8-9 candidati. Quindi, anche Antonacci ipoteca la vittoria e prenota un seggio a Palazzo Madama.

Ha poche possibilità di farcela Alessandro Emiliano (fratello del sindaco di Bari), che sarà in lista per la Camera: 21° posto.

Ecco le formazioni (Camera e Senato) e l’ordine delle liste:

ALLA CAMERA

1) FRANCO CASSANO
2) MICHELE BORDO
3) MASSIMO BRAY
4) LILIANA VENTRICELLI
5) TERESA BELLANOVA
6) ANTONIO DECARO
7) FRANCESCO BOCCIA
8) MICHELE PELILLO
9) SALVATORE CAPONE
10) DARIO GINEFRA
11) GERO GRASSI
12) ALBERTO LOSACCO
13) IVAN SCALFAROTTO
14) ELISA MARIANO
15) COLOMBA MONGIELLO
16) FRITZ MASSA
17) LUDOVICO VICO
18) ENZO LAVARRA
19) MARGHERITA MASTROMAURO
20) ADALISA CAMPANELLI
21) ALESSANDRO EMILIANO
22) COSIMO CASILLI
23) GLORIA SARACINO
24) PAOLO FORESIO
25) ANTONELLA VINCENTI
26) PIETRO DE NICOLO
27) PIERLUIGI BIANCO
28) TERESA ZACCARIA
29) GIOVANNI GIANNINI
30) ANTONELLA MAGLIE

AL SENATO

1) ANNA FINOCCHIARO
2) NICOLA LATORRE
3) SALVATORE TOMASELLI
4) LOREDANA CAPONE
5) VITO ANTONACCI
6) ELENA GENTILE
7) CORRADO PETROCELLI
8) GIUSY SERVODIO
9) COSIMO DURANTE
10) GILDA BINETTI
11) ROCCO RESSA
12) VINCENZO MONTANARO
13) ALESSANDRA ANTONICA
14) ASSUNTELLA MESSINA
15) ELISABETTA MATERA
16) FONTE LOFANO
17) MARIA MAUGERI
18) MARIA GRAZIA CASCARANO
19) CLAUDIA BATTAFARANO
20) MARIA TERESA BARDOSCIA

REAZIONI E POLEMICHE

È duro il commento dell’ex assessore regionale Fabiano Amati, fatto fuori dalla corsa a Montecitorio. Amati si sfoga così, su facebook: “Approvate le liste dalla direzione regionale PD. Sono intervenuto (senza avere interessi diretti) chiedendo di evitare che la quota nazionale sia ripartita solo sui posti utili (non previsto dal regolamento) e rispettando al massimo i risultati delle primarie. Questa ovvia proposta è stata accolta da assordante silenzio anche da coloro che se ne sarebbero beneficiati, dimostrando (se ve ne fosse bisogno) che la diseducazione ha ormai raggiunto livelli di masochismo. Ormai la regola è quella di non disturbare, nella speranza di poter guadagnare indulgenza e benevolenza, che ovviamente non arriveranno mai. È incredibile persino a dirsi, ma io non mi arrendo”.

Sergio Blasi, segretario regionale del Pd lancia forti accusa – “Traditi i risultati delle primarie” – salvo poi fare marcia indietro in serata, dopo aver sentito il candidato premier Bersani.

Più audace Dario Ginefra, la cui proposta è una vera utopia di partito: “… perché non accettare la proposta votata all’unanimità dal PD pugliese di riservare gli ultimi posti utili a coloro che non hanno partecipato alle primarie? Per il rispetto degli elettori e delle regole…”.

Infine raccogliamo alcuni stralci dal cahiers de doléances, direttamente dal profilo facebook di Antonio Decaro: “Il PD nazionale non è stato coraggioso fino in fondo, mantenendo una quota di persone bloccate e impedendo o ostacolando candidature spontanee… La direzione nazionale non ha rispettato la proposta pugliese del segretario Blasi. Costringendolo anche alle dimissioni per arginare le “nomine bloccate” che arrivavano addirittura da fuori regione e che avrebbero snaturato completamente il senso delle primarie. Un mio grande rammarico in questa vicenda è quello di non poter proseguire il cammino con il mio amico, prima che collega, Fabiano Amati a cui i vertici nazionali hanno negato la deroga per la candidatura”.

 

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