Politica

Percoco:“Addio IdV, mi candido con Ingroia”

Savino Percoco

“L’Italia dei Valori? Una delusione totale. Mi sono speso per questo partito ma ho visto troppe mele marce fare carriera e passare avanti a chi con passione e abnegazione credeva in una politica pulita….”

A parlare è Savino Percoco, cassanese 30 enne che per lungo tempo ha ricoperto l’incarico, a livello di provincia di Bari, di coordinatore dei giovani dell’IdV; ruolo che l’ha portato a contatto con il Presidente Di Pietro e con tanti nomi del panorama regionale e nazionale dell’Italia dei Valori da cui si è dimesso una decina di giorni fa, abbracciando le idee degli “Arancioni”, il movimento fondato da un altro ex, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, anche egli europarlamentare dell’IdV.

Percoco, lei sarà candidato alla Camera con gli “Arancioni”?

Si, una candidatura “di servizio”, ovviamente non utile alla elezione ma solo a testimoniare la presenza del movimento.

Lei ha da poco abbandonato l’Idv. Perché questa scelta?

Devo tanto all’Italia dei Valori perché mi ha dato la possibilità di conoscere tante persone, in gamba e tanti giovani con cui ho condiviso e sto condividendo esperienze bellissime e fortissime; ma la scarsa trasparenza, i bilanci che non si conoscono, le mele marce che fanno i professori, del tutto incoerente con il partito dei valori che dicevamo di essere…ho detto basta.

Questione di soldi, dunque. “Report” aveva ragione, dunque?

Soldi ma non solo. E comunque le denunce che fece “Report”, io e tanti altri le facevamo da tempo senza avere mai risposte o mai convincenti.

Facci un esempio

Io non ho visto il Bilancio ultimo del Partito ma da persone fidate so che ha un utile di 32 milioni di euro…

E con ciò?

Il partito ha 32 milioni di euro ed io, i miei giovani, il coordinamento provinciale doveva pagarsi le trasferte in tutta la provincia per fare incontri, iniziative, riunioni senza mai nessuno che riuscisse a darci almeno un rimborso spese….nulla. Ed io sono disoccupato da sei mesi.

Restava tutto a loro, dunque…

Tutto. E quando lo si faceva presente, a tutti i livelli, facevano spallucce. Ma ovviamente non è stato solo un fatto di soldi a farmi decidere di passare con gli “Arancioni”.

Che ruolo hai negli Arancioni?

Sono referente regionale, per la Puglia, del Movimento; carica datami da Luigi De Magistris in persona.

Chi ti dice che non finirà come con l’IdV?

De Magistris, Ingroia e tantissima altra gente che li segue – più o meno nota, come Borsellino delle “Agende Rosse” e i movimenti e le associazioni che lavorano da anni sul territorio – la mafia, l’illegalità, il malcostume, la corruzione l’hanno combattuta davvero, in trincea e non come molti nomi dell’IdV che si sono arricchiti grazie a un Di Pietro che non voleva sentire né vedere. Con questi risultati.

In quanti ti hanno seguito?

In tantissimi, affascinati dal voler costruire, dal voler fare politica: con le “Officine Arancioni”, con il blog che si andrà a costruire e con l’idea di un movimento orizzontale, non verticistico che dà parola alle persone.

Insomma, l’IdV è morta….anche a Cassano?

A Cassano non so, in molti mi hanno incoraggiato e non ho trovato grande ostilità. Credo che a breve sentiremo novità.

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