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Cassano e il suo ruolo nella Biennale Habitat

biennale habitat 2013

Cassano delle Murge diventa un tassello importante all’interno della Biennale Habitat, iniziativa internazionale che promuove la tutela e la valorizzazione dei territori adriatici e ionici. Nei giorni scorsi è stata dedicata un’intera giornata al tema “Acqua…Non so vivere senza di te!”, partendo, in mattinata, con una tavola rotonda presso il centro di educazione ambientale Solinio Village e continuando nel pomeriggio presso la sala consiliare. Innovazione, tutela, progetti e comunicazione sono state le parole chiave per salvaguardare la risorsa più preziosa del pianeta terra: l’acqua.

Habitat vuole fungere da osservatorio e motore di progetti, nonché da guida nell’ambito dello sviluppo sostenibile dei territori” ha spiegato Annika Patregnani, presidente della Biennale Habitat e moderatrice degli incontri della giornata. Una giornata che è stata un’utile occasione di scambio e condivisione sulle problematiche del nostro territorio.

Sebbene nel nostro paese non ci sia acqua in superficie, scorrono fiumi sotterranei, e questo rende Cassano un centro di estremo interesse, così come ha spiegato il sindaco Maria Pia Di Medio. “La zona, altamente carsica, è stata soggetta negli anni passati ad allagamenti e alluvioni, per questo motivo fu impiantata nel 1926 la foresta, che nonostante non abbia interferito con l’ambiente circostante, ha determinato diversi cambiamenti come quello climatico, che da secco è diventato umido, e la presenza di alcune specie animali, prima inesistenti sul territorio, come i cinghiali” ha spiegato il sindaco.

La foresta, che rappresenta un polmone per la Puglia intera, è un autentico esempio di pratica a favore dell’ecologia e dell’ecosostenibilità.

“Siamo lieti e orgogliosi di collaborare con Habitat, in un discorso internazionale per mirare all’educazione e alla risoluzione di problemi, esserci significa mettere in rete i problemi e le soluzioni con gli altri comuni”- ha proseguito la Di Medio – “incominciando dalla difficile situazione dell’approvvigionamento dell’acqua nei borghi”.

Il dott. Pigliacelli di Federparchi e la dott.ssa Dell’Aglio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia si sono poi ricollegati alla questione dei parchi e delle foreste.  “I parchi non sono solo isole, monumenti di benessere visivo, ma luoghi dove si sperimentano le risorse nell’interesse dell’uomo e in questo habitat la chiave principale è proprio l’acqua”- ha spiegato Pigliacelli.

L’acqua, nel corso dei secoli, ha fatto del nostro territorio uno dei più grandi bacini sotterranei della Puglia e dunque una riserva idrica di notevole importanza, “è per questo che stiamo avviando un progetto di conservazione e valorizzazione per la tutela dell’acqua nel parco” ha illustrato la dott.ssa Dell’Aglio – “un piano che prevede una disciplina per la tutela dei pascoli e dei corsi d’acqua delle lame, un bando per il recupero delle strutture edilizie e di aree ecologiche fondamentali per l’incremento della biodiversità, e contributi alle aziende agricole attraverso il recupero di cisterne per l’auto sostentamento”.

Sulla stessa linea di azione è il direttore artistico della Biennale Habitat, Silvestro Regina, che ha sottolineato l’importanza di conservare le risorse del territorio partendo dai metodi di riutilizzo della natura, bandendo le grandi infrastrutture che devastano l’ambiente, “la scienza senza arte procura malattia, così come l’economia senza arte è solo obsoleta e dannosa”- ha affermato Regina.

Il prof. Salvemini, presidente del comitato scientifico di BH, ha poi illustrato il progetto di avviare una scuola internazionale dell’acqua, con l’intento di coinvolgere le istituzioni, le imprese e le famiglie e di rendere il CEA Solinio Village sede di questa scuola.

Il dott. Palmirotta, direttore del CEA, ha espresso tutto il suo entusiasmo per il progetto, ricordando di quando a Solinio non c’era né acquedotto, né luce né telefono, “abbiamo seminato 25mila acri, lì dove non c’era nulla, e costruito noi la prima cisterna”.

A concludere questa interessante giornata è stato lo spin-off Eco-sistemi dell’Università degli Studi di Pavia, primo esempio a livello nazionale di azienda innovativa che si occupa dei sistemi di trattamento naturale delle acque e di tecnologie innovative per il riciclo dell’acqua. Il team ha illustrato il progetto di un nuovo sistema di depurazione, in grado di evitare gli sprechi, minimizzare i costi e l’impatto paesaggistico, tale da collocarsi in opposizione agli attuali sistemi inadeguati ed energivori. Dunque, no agli eco mostri, si ai giardini paesaggio.

Il prossimo appuntamento con la Biennale Habitat sarà a maggio con una settimana di presentazioni di progetti per la tutela dell’ambiente.

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