Politica

SWAP: a che punto siamo? Parla Antelmi

sindaco e antelmi 22 06 2012

L’inchiesta giudiziaria sulla Banca “Monte Paschi di Siena” ed i suoi “derivati” e l’apertura, ieri, di una inchiesta della Procura di Roma sugli Swap sottoscritti dal Comune di Roma, hanno fatto tornare di attualità i famigerati “Swap” che la scorsa amministrazione sottoscrisse con la Banca Nazionale del Lavoro. Una vicenda che da tempo gli Uffici della Ragioneria del Comune di Cassano stanno cercando di risolvere anche a seguito dei continui “inviti” da parte della Ragioneria dello Stato a usare tutta la prudenza possibile nel maneggiare questi contratti. Abbiamo chiesto all’assessore al Bilancio, Franco Antelmi di fare il punto della situazione.

Assessore, la Corte dei Conti ha dichiarato che per i derivati “i rischi sono molti e imprevedibili”….

Non vi è dubbio che si tratta di strumenti finanziari ad altissimo rischio, tant’è che la Magistratura Contabile (notizia di questi giorni) è intervenuta pesantemente richiamando gli enti sui rischi a cui sono esposti. La Corte dei Conti punta l’indice sull’utilizzo dei derivati da parte degli enti locali, per operazioni di ristrutturazione dell’indebitamento o per contrarre nuovi debiti. In un dossier della procura generale della magistratura contabile arriva un preciso monito: gli enti dovrebbero adottare «doverose iniziative volte alla risoluzione di contratti eccessivamente onerosi». Tanto più che possono fondare le loro decisioni sulle «notevoli aperture» sia del giudice ordinario, che può procedere alla nullità del contratto per mancanza di causa, che, soprattutto, del giudice amministrativo (legittimità dell’annullamento d’ufficio in via di autotutela del contratto potenzialmente dannoso per l’ente). Altrimenti, avverte la Corte, «la condotta degli amministratori potrebbe essere censurata sotto il profilo della colpa grave». In ogni caso le aperture dei giudici costituiscono una «possibilità per scongiurare o limitare i danni ed evitare quindi l’azione contabile risarcitoria».

Esattamente un anno fa avete avviato, con la BNL, le procedure per dismettere gli Swap. Qual’è, allo  stato, la situazione dei due contratti del Comune di Cassano?

Nel febbraio dell’anno scorso abbiamo concluso, purtroppo con esito negativo, un lungo tentativo di conciliazione ricorrendo all’istituto della mediazione per uscire da questa triste vicenda, proponendo a BNL un valore di estinzione inferiore di “Mark to Market “che teneva in debito conto le commissioni occulte presenti al momento di stipula del contratto rilevate nella relazione consegnata al Comune da esperti finanziari.

Esperita questa fase senza accordo, abbiamo valutato la possibilità di rinegoziare i derivati trasformarli da strumenti di “rischio” quali sono a strumenti di   “copertura del rischio” per quanto possibile, per esempio mettendo un tetto massimo alle oscillazioni del tassi. Anche tale operazione si è rivelata complessa poiché non è possibile modificare un contratto di swap senza adeguare la passività sottostante (B.O.C.) per cui si è reso necessario interpellare la Dexia Crediop, sottoscrittore del B.O.C. Ma anche questo tentativo è andato fallito attesa l’indisponibilità dimostrata da Dexia Crediop in tal senso.

Dopo ulteriori valutazioni resesi necessarie  sulla scorta delle numerose sentenze emesse in questi ultimi mesi sull’argomento ( dai Tribunali di Milano, Pisa, ecc) si è giunti alla decisione di avviare un contenzioso con BNL i cui termini si stanno definendo in questi giorni.

Si è da poco chiuso il 2012: si è guadagnato o perso con il primo e il secondo contratto? E quanto?

Nel corso del 2012 su un derivato stipulato nel 2003 con scadenza nel 2023 con un importo di riferimento di EURO 5.235.859,35 (mutui) si è registrato un flusso positivo di euro 2.372,95.

Mentre sull’altro derivato anch’esso stipulato nel 2003 con scadenza nel 2023 con un importo di riferimento di EURO 2.386.857,21 (B.O.C.) si è registrato un flusso negativo di euro  51.406,31.

A chi si chiede il perché su un importo inferiore si è perso così tanto, la risposta è nella natura dello strumento di finanza derivata e cioè una vera e propria scommessa. In questo caso persa!

Un pò quello che sta avvenendo in tanti comuni della Sicilia dove gli enti locali hanno contratto debiti per 3 miliardi e 180 milioni di euro. Stando quanto scritto nei giorni scorsi da un quotidiano dell’isola, “ad esserci dentro sino al collo sono ben 43 Comuni siciliani, vale a dire ben uno su nove. Secondo l’ultima indagine sull’indebitamento degli enti locali siciliani, che ha svolto la sezione di controllo della Corte dei Conti della Regione, le criticità sono davvero enormi. Analizzando proprio i Comuni indebitati, ben il 20 per cento di essi hanno fatto ricorso alla finanza derivata con il metodo dello swap effettuando contratti per rientrare dall’80 per cento del debito.  Ma il quadro allarmante si ingigantisce a macchia d’olio quando i magistrati contabili approfondiscono la loro analisi. È stato ad esempio rilevato di frequente la corresponsione all’ente di un premio di liquidità: 36 enti locali su 58 hanno incassato up-front relativamente a 39 contratti. Nel 33 per cento dei contratti si registrano up-front in misura percentualmente superiore all’1 per cento del capitale nozionale. Le percentuali si collocano, in qualche caso intorno al 4,6 e al 6 per cento ma arrivano anche all’8,5 per cento. A primo impatto parrebbe che ai Comuni il vantaggio arrivi con questo premio, ma subito dopo si spiega l’inghippo. Ancor prima del riconoscimento normativo del premio di liquidità come forma di indebitamento, la Corte sin dal marzo 2005 aveva inquadrato tale premio di liquidità nella categoria di “forma atipica di indebitamento”, non utilizzabile per il finanziamento della spesa corrente. L’eventuale inosservanza di tale normativa, riportata all’articolo 119 della Costituzione, può determinare l’applicazione di sanzioni che prevedono la nullità dei contratti e la responsabilità amministrativa degli amministratori che hanno assunto le relative delibere”. Una situazione davvero molto vicina a quela in cui ci siamo trovati qui a Cassano.

Gli Swap sono stati uno dei cavalli di battaglia della vostra campagna elettorale contro l’amministrazione Gentile-Santorsola. Tra poco più di un anno ci sarà una nuova campagna elettorale per le amministrative: cosa sarà cambiato?

Se BNL dovesse ritornare sulle sue posizioni (anche solo parzialmente) si potrebbe prospettare l’uscita dai contratti spuntando un prezzo di estinzione inferiore al Mark to Market.

Su questo punto mi permetta di essere critico con coloro che avevano il dovere di accantonare delle somme proprio per evitare situazioni di grave pericolo per l’Ente.

Così non è stato, prima si incassava e si spendeva, oggi grazie alla nostra azione di estrema responsabilità e lungimiranza siamo riusciti ad accantonare 270.000 Euro circa per affrontare l’eventuale rescissione dei contratti senza mettere a rischio la macchina amministrativa ed i servizi ai cittadini.

I nostri concittadini possono stare tranquilli perché questa amministrazione, già in tempi “non sospetti” e con grande lungimiranza rispetto a tutto quello che poi sarebbe accaduto, ha dimostrato grande attenzione e preoccupazione per la presenza di derivati al Comune di Cassano cercando in questi mesi ogni soluzione utile che consenta di uscire dai contratti con il minor danno possibile.

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