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Rifiuti: interrogazione di Zullo alla Regione

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Il Presidente del Gruppo consiliare PdL alla Regione Puglia, Ignazio Zullo ha rivolto un’interrogazione a risposta scritta al Presidente della Regione ed all’Assessore all’Ambiente, nella cui premessa evidenzia che “Nel Febbraio 2007, in una seduta consiliare, si avviò un confronto teso a superare la fase emergenziale in tema di rifiuti. In quella sede Vendola e la sua Giunta smantellavano il Piano Fitto che, puntando sul recupero energetico dai rifiuti ne chiudeva il ciclo con la termovalorizzazione per avviare una pianificazione che puntava sul recupero di materia attraverso la valorizzazione e il potenziamento della raccolta differenziata con obbiettivi da raggiungere nel triennio variabile dal 55% al 65%. Purtroppo la Regione Puglia, in questo campo, ha registrato solo una media di raccolta differenziata che si attesta intorno al 20% per carenze infrastrutturali che pure noi, in quella seduta consiliare, preannunciavamo da Cassandre come al solito rimaste inascoltate. Dal 30/04/2010 e sino a tutt’ora si sono susseguite varie ordinanze del Presidente Vendola nella qualità di Commissario Delegato all’Emergenza Ambientale in Puglia che hanno determinato un girovagare dei rifiuti in base ai siti di conferimento finali disponibili.

Questa situazione ha comportato e comporta ulteriori e insopportabili costi per i Comuni obbligati a conferire in impianti a maggior costo rispetto a quelli utilizzati in precedenza con gravissime ripercussioni sui cittadini in termini di tassazione con conseguenti continue rielaborazioni dei bilanci che hanno vissuto il rischio di non tenuta dei conti pubblici e di mancato rispetto del Patto di Stabilità”.

“Rilevato che viene reclamizzata una nuova sfida da parte di Vendola con il nuovo Piano Rifiuti che, ovviamente e come da consolidata prassi, dimentica di narrare i fallimenti e li copre con nuove sfide che altro non sono che la riproposizione di obbiettivi di raccolta differenziata che la Puglia avrebbe dovuto raggiungere entro il 2010 e che oggi vengono riproposti per gli anni futuri” l’interrogante considera che” i livelli di raccolta differenziata possono elevarsi se questa interessa la frazione umida dei rifiuti da avviare al compostaggio e ciò è possibile se da una parte sono disponibili in prossimità della raccolta impianti autorizzati e se dall’altra il costo del conferimento dell’umido non sia superiore al costo del conferimento del tal quale. Molti Comuni stanno avviando la raccolta dell’umido tramite servizi di raccolta porta a porta confidando sulla collaborazione del cittadino che si sente incentivato non solo per un’accresciuta sensibilità ambientalistica ma anche perché intravede una riduzione dei costi del servizio e conseguentemente della tassazione o tariffa”.

“Accade – prosegue Zullo – che, per quanto viene riferito, se si conferisce una tonnellata di rifiuto tal quale presso la Discarica di Trani il costo è di circa 46,00+iva Euro Tonnellata (oggi non è più possibile conferire per esaurimento della discarica), se invece si portano i rifiuti presso la discarica DANECO di Giovinazzo dove viene effettuato un trattamento di trito-vagliatura il costo è di Euro 61,00+iva a tonnellata, e se i rifiuti si portano all’AMIU di Bari dove gli stessi vengono sottoposti alla biostabilizzazioni il cui costo è di circa 88,00 Euro + iva. Ancor più paradossale è che i Comuni che hanno avviato il servizio di raccolta differenziata porta a porta, per conferire una tonnellata di rifiuto (umido) presso l’impianto TERSAN di Modugno devono pagare Euro 95,60+iva a tonnellata, costo di gran lunga superiore al costo di conferimento del tal quale e decisamente disincentivante per i comuni che hanno deciso di puntare sul recupero dei rifiuti.”

Tutto ciò premesso e considerato, il Presidente del Gruppo Consiliare PDL  interroga il Presidente della Giunta e l’Assessore all’Ambiente per sapere se non ritengano:

“1) urgente verificare la “compliance” tra obbiettivi di raccolta differenziata concretamente raggiungibili e costi di conferimento della frazione umida dei rifiuti negli impianti;

2) di dover intervenire per stabilire il costo standard di riferimento uniforme per tutti i Comuni senza che essi siano lasciati nell’impotenza di essere assoggettati alla regola della domanda e dell’offerta che regola il mercato libero;

3) di dover assumere la responsabilità di comunicare ai pugliesi che gli aumenti di tassazione ai quali, ove non si ponga rimedio, si andrà inevitabilmente incontro nonostante la raccolta differenziata è da imputarsi a se stessi avendo la titolarità del governo della Puglia;

4) che fin quando il costo del conferimento delle materie seconde sarà superiore al costo di conferimento del tal quale, gli obbiettivi di racconta differenziata non si potranno mai raggiungere alla faccia di tutte le sfide che poeticamente vengono contrabbandate”.

Ieri, sullo stesso argomento, il coordinatore cittadino del PdL, Franco Antelmi si era espresso con una nota (leggi).

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