La voce del paese

SEL: la montagna ha partorito due vasche di cemento

Le querce secolari a rischio

Dal circolo cittadino di SEL, riceviamo e pubblichiamo una riflessione sul Progetto “Lame”.

 

Eh sì, ‘Lame: la montagna ha partorito due vasche di cemento.’, scegliamo questo titolo per parlare della protezione idraulica dell’abitato: una priorità per la nostra città che l’amministrazione Di Medio non è stata in grado di affrontare in quattro anni proponendo soluzioni raffazzonate.

Cassano, città a rischio idraulico, flagellata negli anni da molte alluvioni e allagamenti, non ultimo il terribile e tragico evento della notte tra il 22 e il 23 ottobre 2005.

La precedente Amministrazione a guida Gentile si era battuta per mettere in sicurezza il territorio, ed era riuscita nel 2008, con sforzi immani, ad ottenere dei fondi europei per un ammontare di 4 milioni di euro.

La Maggioranza Di Medio, negli anni a seguire, ha tramutato tali cospicue risorse in due vasche di cemento.

Sinistra Ecologia Libertà pone alcuni interrogativi:

Sono passati quattro lunghi anni e la protezione idraulica del territorio non si è ancora compiuta? A cosa si deve questa palese inefficienza? L’iter amministrativo, autorizzativo e tecnico è inoppugnabile? Sono state ottenute tutte le autorizzazioni?

Perchè sulle scelte vitali e più importanti non si interpellano i cittadini e le competenze locali, sin dal principio, invece di informarli tardivamente a cose fatte?

Sul modo di gestire un’opera siffatta, manifestiamo tutto il nostro disappunto, continuando a tenere molto alta la guardia, così da affrontare gli ulteriori sviluppi di una vicenda già seguita in ogni momento della vita amministrativa, di cui ci preme ricostruire un passo saliente, cristallizzato con la delibera di Giunta numero 14 del 5 febbraio 2010 della Di Medio, di approvazione della cosiddetta ‘scheda progettuale’ dell’intervento, che consisteva “…nella realizzazione di due canali, parte a cielo aperto e parte intubati…”, ritenendo, peraltro, che tale proposta fosse “…unica soluzione tecnicamente perseguibile tenuto conto del notevole numero di vincoli determinati per un verso dalla situazione di fatto e per altro verso dallo stringente regime normativo vigente per queste aree…”, e inoltre, “…le opere previste devono essere considerate come meri interventi di ripristino…” , e ancora, “…non è possibile individuare soluzioni alternative…”, ovvero, prima si è dichiarato che non c’erano soluzioni altre rispetto ai canali e agli interventi di ripristino, mentre, nei quattro anni della Maggioranza Di Medio, sono comparse due vasche di cemento sulla Murgia e sulla testa della città.

Siamo, dunque, di fronte a un vero e proprio stravolgimento degli intendimenti progettuali iniziali, prima consistenti in opere per così dire “dolci”, e non impattanti, ovvero che assecondavano la morfologia del nostro territorio, e in un secondo momento, trasformate magicamente in due conche di cemento.

Oltretutto, dette vasche, per funzionare correttamente e in modo efficiente, non dovrebbero riempirsi prima dell’evento di piena, e ciò dipende dalle portate d’acqua raccolte (calcolate in maniera probabilistica), altrimenti l’effetto di laminazione sarebbe nullo (tali manufatti, infatti, fungono da ammortizzatori idraulici durante i piovaschi di particolare intensità e durata, trattenendo temporaneamente la portata intercettata dalle superfici impermeabili, evitando così pericolosi sovraccarichi per i riceventi finali).

Non trascurabili, peraltro, sono le ragioni di carattere igienico-sanitario, specie per le costruzioni prossime ai vasconi, che contribuiscono a comporre il quadro delle necessarie attenzioni su questa “geniale” soluzione.

A quanto sottolineato, si aggiunga che, su tutto, pende sempre la scure dell’Unione Europea, che eroga i fondi, ma laddove gli stessi non fossero spesi nel rispetto e nel rigore delle procedure amministrative e delle norme di settore e con i criteri della scienza e della tecnica ingegneristica, le stesse somme finanziate potrebbero essere retrocesse e accompagnate dagli interessi, e questo, purtroppo, significherebbe ulteriori penalizzazioni per il comune di Cassano, nella fattispecie, rivelatosi inefficiente, visto che, dopo quattro anni, non sarebbe riuscito, con questa Maggioranza al governo della città, a dare corso ad un’opera che sarebbe dovuta essere già completata.

Questa costruzione arriva oggi alla fase dell’appalto, atteso che entro il 15 luglio 2013 dovrebbero pervenire le offerte delle imprese interessate alla sua realizzazione, dopo una trafila costellata da plurime anomalie e da vizi, su cui mai è stata abbassato lo sguardo nè abbandonato l’auspicio, davvero costruttivo, di non perdere il finanziamento.

Ma, evidentemente, non si è voluta invertire la rotta e noi continueremo ad occuparci della vicenda con il rigore che ci contraddistingue, attraverso ogni strumento democratico, invitando i cittadini a partecipare attivamente agli incontri che settimanalmente si tengono presso il circolo territoriale sito in piazza Garibaldi al civico 20, ove si discute, da anni, su ogni tema di interesse per la città, e ci si forma/informa costantemente, così da pungolare il governo cittadino, avanzare proposte migliorative, contrastare ed impedire interventi raffazzonati, come quello propinatoci per la protezione idraulica, motivo di cementificazione e atto di stupro alla bellezza del territorio.

Cui prodest?

 

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