Concorso di poesia “R. D’Ambrosio”: i vincitori
Prosegue con la dodicesima edizione del premio “Raffaele D’ambrosio” l’impegno dell’Istituto Comprensivo “Perotti-Ruffo” di Cassano delle Murge nell’ambito della promozione e produzione della poesia.
Tre i vincitori del Concorso a cui hanno partecipato numerosissimi studenti, mettendo “in grande imbarazzo” la Giuria composta da Paolo Piscazzi, la dirigente dell’Istituto Maria Rosaria Annoscia e le docenti Grazia Palombella, Ada Siciliano, Rossana Giorgio e Santa Cappadonna. La cerimonia di premiazione si è tenuta presso la scuola di via Mameli alla presenza dei tanti ragazzi ansiosi di conoscere i vincitori del concorso, dei genitori e degli insegnanti che anche quest’anno hanno voluto premiare l’impegno – non certo facile – di sforzarsi di mettere su carta i propri pensieri e farlo pensando in forma “poetica”.
Il risultato sono tre inediti poemi composti da Mariacristina Macchia (classe IIIC – prima classificata), Melania Evangelista (classe IIIA – seconda classificata) e Luca G. Salonia (classe IIIA – terzo classificato).
Di seguito, i testi dei tre componimenti.
Con le ali d’ acciaio
Ah questa vita
questa vita di catene
dove il mondo gira e gira
senza regole o dovere
Questa vita imprigionata
decadente, sregolata, piena di false congetture
fatta di dubbi e paure.
Accade che
ti svegli la mattina
e ti scopri una gallina
bianca, piccola, immacolata
becchi il granturco … no ti sei trasformata.
Ecco che sei un elefante
goffo, brutto fai ridere la gente
cammini timido e tutto impacciato
la natura non ti ha certo graziato.
Ma prima che ti prenda lo sconforto
sei in Francia, no … è un porto
Sei un salmone appena pescato
te ne stai zitto tutto sconsolato
le squame che erano d’ oro e d’ argento
sono lì in balia al vento.
Ma prima che per pietà ti buttano in mare
Sei una catastrofe naturale
tutti ti guardano pieni di paura
Ah la vita che grande sciagura
No, non sei bravo a fare il terremoto
Ecco
che diventi un treno, disabitato
ma per guidare non sei certo tagliato.
Diventi allora una parrucca,
quella di Re Sole
ma tra feste e balli, che monotonia
una folata di vento ti porta via.
E ora sei un’ aquila reale
hai le ali d’ acciaio
e il becco di bronzo
niente paura puoi ancora volare.
No aspetta
ti devi riposare.
Domani inizia tutto da capo
In questa via sconsiderata
tanto tutto è consentito
ma se ti armi di un gran sorriso
anche questo sarà il Paradiso
Mariacristina Macchia (classe 3^c)
1° classificata
Donna
Donna …
Ti affacci alla finestra,
sperando che oggi ci sia il sole
e che tu possa sorridere.
Donna …
Quando piove, non apri l’ombrello
ti lasci bagnare, perché la pioggia è aria
arriva e non si sa perché.
Donna …
Quando ti guardi allo specchio
Ti vedi diversa da come sei.
Donna …
Che anche se vorresti piangere, sorridi
davanti agli altri, quando sarai sola
però, farai di tutto per sfogarti …
Fino a quando non sarai
libera … libera da quel peso
che fa male.
Donna …
Lì su quella seggiola, con un
libro in mano, ne sfogli le pagine
e ci vorresti entrare per vedere
come sarebbe diventare il personaggio
di una storia.
Donna …
Lì sulla spiaggia che guardi il
mare muoversi, che guardi i pesci
sguazzare felici, che cammini sulla
sabbia e la senti morbida al suo
tocco …
Donna …
Nella tua camera in silenzio,
sorridi, per sentirti più forte,
per sentirti più bella, sorridi
per nascondere agli altri, che muori dentro …
Donna …
Respiri piano, in silenzio,
perché credi che in ogni respiro
ci sia una parte di te …
Donna …
Anche io sono una donna
piccola donna …
che sta passando
un bel periodo, ma avanti
ugualmente … che sembra
fragile, ma in realtà non lo è …
Che dice quello che pensa agli altri …
Che dà sempre tanto alle persone
e riceve sempre poco …
Donna …
Anche se stai male ti tieni
tutto dentro, perché sai che
prima o poi quel momento
passerà.
Donna …
Strimpelli con la tua chitarra
cercando di buttare giù le note
di una canzone …
Donna … sai che c’è ?
Sei l’angolazione perfetta
da cui vedere la vita …
Melania Evangelista (classe 3^a)
2° classificata
Il nostro amico
Piove …
Il cielo è triste,
non ha nessuno con lui,
si sente solo,
perché non ha amici.
Splende il sole …
Il cielo è felice,
perché sa che noi di qui
lo ammiriamo per rifugiarci
dalle nostre paure e dai nostri
pensieri.
Ci sono le nuvole …
Il cielo è arrabbiato,
non sa se ciò che gli è stato
promesso
gli sarà giustamente reso,
un po’ come noi che di qui lo contempliamo
C’è la nebbia …
Il cielo è stanco
di essere l’ unico
che sa sempre
come far sorridere la gente.
Nevica …
Il cielo si sente generoso.
Ci regala i suoi freschi cristalli
che come candide farfalline
scendono e si posano nel suolo.
C’è una tempesta, con fulmini e tuoni …
Il cielo è in guerra con noi umani
perché noi ci ricordiamo di lui
solo quando ne abbiamo
bisogno.
Ma noi non pensiamo ai problemi dell’ amico cielo
Ma solo a noi stessi,
perché il cielo per noi c’è solo quando siamo
tristi e pensosi,
mai quando siamo felici e giocosi.
Quando piove, ci preoccupiamo di prendere
l’ ombrello,
non pensiamo che il cielo è triste;
quando splende il sole ci preoccupiamo solo del
caldo,
e non guardiamo il cielo, che felice
guarda noi.
Quando ci sono le nuvole, diciamo che con il
brutto tempo
non si può uscire con gli amici,
e ce la prendiamo con lui: il cielo.
Quando poi c’è la nebbia non aiutiamo il nostro
fratello stanco
a reggere quel peso, ma ci lamentiamo cercando
di rischiararci la visuale.
Se poi nevica, non ringraziamo il cielo del suo
dono,
pensiamo soltanto al freddo.
Quando grandina, non ne parliamo!
Solo il cuore puro di un bambino
Può capire ciò che veramente succede.
Quando poi arriva la tempesta
Con fulmini e tuoni, e pioggia scrosciante
Il cielo è nero, e tornerà a splendere
Come nel 1945,
solo dopo che la guerra sarà finita.
C’è l’arcobaleno,
e solo adesso guardiamo il cielo
senza sentirne il bisogno,
ma solo perché ci attira
la bellezza dei suoi colori.
Forse è proprio questo il vero senso della vita,
perché per quanto un ragazzo possa essere
triste, felice, arrabbiato, stanco, generoso, infreddolito
alla fine converge tutto alla guerra, ma dopo la
guerra
spunterà sempre l’arcobaleno.
Luca G. Salonia (classe 3°A)
3° Classificato