Cronaca

Aspetta 27 mesi che il Comune ripari il tetto

I locali in piazza Merloni

 

Storia di ordinaria (mancata) manutenzione del patrimonio immobiliare del Comune di Cassano. Che provoca danni a tutta la comunità e – in questo caso – ad una fiorente attività commerciale di un giovane imprenditore agricolo cassanese, costretto a rinunciare a svolgere l’attività a causa della burocrazia comunale.

La storia che vi raccontiamo ha per protagonista Bartolo Lanzolla, titolare dell’omonima azienda agricola che tra l’altro produce ottimo vino, più volte oggetto di riconoscimento da parte di giurie ed estimatori. Nell’ottobre del 2004 il sig. Lanzolla decide di scommettere sul suo territorio, avviando un punto vendita di vino sfuso e imbottigliato presso l’appena ultimata piazza “Merloni”, l’area mercatale che avrebbe dovuto essere un fiore all’occhiello di Cassano e che oggi è in uno stato di pietoso abbandono, vittima di infiniti contenziosi legali tra Comune e la ditta che l’ha realizzata. Quei locali sono di proprietà del Comune e l’azienda Lanzolla stipula un contratto col Comune per un fitto di 170 euro mensili.

Per i primi anni tutto va bene: la piazza diventa un punto di riferimento del quartiere e anche l’attività fiorisce, assieme ad altre (un bar, una pescheria) che nel frattempo sono state avviate in zona, sempre nei locali del Comune.

Nell’ottobre 2008 cominciano i primi problemi: infiltrazioni d’acqua dal soffitto provocano preoccupazione nel locatario che subito avvisa il Comune della situazione, invitandoli ad intervenire. Ma ci vogliono tre raccomandate, 27 mesi di tempo e due diverse amministrazioni (Gentile e Di Medio) per convincere il Comune a fare quei lavori di ripristino sul terrazzo del locale.

Nel frattempo, l’umidità ha completamente invaso le stanze della “Vineria” tanto da costringere il proprietario a lasciarle.

Ma il Comune ha chiesto e preteso ugualmente, dal Lanzolla, il canone d’affitto mensile e a nulla sono servite le proteste da parte di colui che in quelle stanze voleva vendere vino e si è ritrovato con l’acqua tra i piedi. Un danno di immagine, di efficienza e di serietà che la ditta ha pagato caro e che il Comune ha solo in parte scontato chiedendo al vecchio locatario 1.800 euro di affitti arretrati, saldati da Lanzolla in forma transattiva.

Ora quei locali sono vuoti, abbandonati e tutta la piazza è preda dei vandali e dei distruttori.

Un gran, bel risultato davvero!

 

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