Furti nelle case: si ricomincia (se mai si è smesso)
Sembra non avere termine l’ondata di furti nelle abitazioni cassanesi che da diverso tempo si è abbattuta sulla nostra cittadina murgiana, così come in altri centri abitati della zona.
Sarà la crisi economica e la mancanza di lavoro che spinge sempre più persone a delinquere, sarà che la recrudescenza dei crimini è più un fatto di percezione che di statistiche, fatto sta che i casi segnalati, denunciati alle forze dell’ordine e quelli di cui si viene a conoscenza sono sempre più numerosi e preoccupanti. Una microcriminalità che si sta facendo negli ultimi mesi sempre più strafottente e proterva che sembra non avere argine. Solo nelle ultime due settimane sono tre i casi di la nostra redazione è stata informata direttamente dalle vittime, pregandoci di scriverne per smuovere coscienze e azioni di chi è deputato a far qualcosa.
Ovviamente non ci sottraiamo al nostro compito così come le forze dell’ordine (carabinieri in primis assieme agli agenti degli istituti di vigilanza privata che coadiuvano i militari nel controllo del territorio) svolgono il loro, consapevoli che non è certo facile acciuffare i ladri, metterli in galera e dimostrare dinanzi al giudice la loro pericolosità sociale nonché tenerceli dentro per un tempo sufficientemente lungo a far comprendere loro l’errore commesso e tentare di rifarsi una vita onesta.
Ma al di là delle cause sociali e degli aspetti più propriamente giudiziari, quello che vorremmo qui sottolineare è la casistica dei furti che si ripetono con tecniche e modalità del tutto uguali.
Oramai non si ricorre più allo “scasso” delle porte d’ingresso delle case o alla neutralizzazione dei sistemi di allarme: il sistema è sempre quello ovvero il furto delle chiavi di casa assieme al cicalino dell’allarme da dentro le auto delle vittime e dunque lo svaligiamento della casa. Una tecnica che in molti casi funziona perfettamente (tanto che le vittime tornano a casa e solo allora si accorgono del furto delle chiavi) anche se non sempre: in almeno un episodio, i ladri hanno dovuto darsela a gambe per la presenza in casa di un membro della famiglia a cui avevano rubato le chiavi dall’auto lasciata nel parcheggio del ristorante dove i padroni di casa erano andati per trascorrere una serata.
Eppure non più di un anno fa (leggi l’articolo) in una operazione che fece tirare a tanti cassanesi un sospiro di sollievo, i Carabinieri della stazione di Cassano arrestarono due malviventi baresi che utilizzavano proprio questa tecnica che mettere a segno i colpi: si appostavano nei pressi di una delle tante strutture agrituristiche del territorio, soprattutto nei giorni di festa e di domenica e al momento opportuno forzavano una delle auto in sosta. Quasi sempre nel cruscotto della macchina trovavano le chiavi dell’abitazione del proprietario: risalire all’indirizzo attraverso i documenti (assicurazione, libretto di circolazione) era facilissimo così come raggiungere le case, quasi sempre nelle vicinanze (Cassano, Acquaviva, Grumo Appula) e mettere a segno il furto. In alcuni casi i Carabinieri dimostrarono che i ladri portavano addirittura indietro le chiavi dei malcapitati, riponendoli in auto come se nulla fosse successo. Tanto che solo quando le vittime tornavano a casa, dopo una giornata trascorsa in agriturismo, si accorgevano dell’inspiegabile furto. Numerosi appostamenti consentirono di cogliere sul fatto i ladri e metter fine alle loro scorribande.
Ma la loro tecniche deve aver fatto scuola e, come dicevamo, i furti sono ricominciati allo stesso modo, ammesso che si siano mai interrotti.