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Festa Patronale: Baldassarre racconta tutti i retroscena

damiano baldassarre

Piccole e grandi storie di ordinaria burocrazia, mille incontri (positivi e negativi), problemi enormi e quisquilie quotidiane. E’ l’ordinaria amministrazione del Comitato Festa Patronale e del Presidente Delegato che nei giorni immediatamente precedenti la Festa e in quelli più “caldi” di agosto, si trovano ad affrontare.

Le ha raccontate ieri Damiano Baldassarre nell’incontro di piazza Moro, interrotto diverse volte da applausi del pubblico, soprattutto quando è stato fatto riferimento al grande e umile lavoro che il Comitato svolge per diversi mesi (spesso fra mugugni e rimproveri, anche infondati, da parte di alcuni cittadini) e al suo personale impegno che solo due mesi prima ha assunto, dopo la scomparsa di Saverio Viapiano.

E così, oltre che un resoconto economico della Festa (leggi l’articolo) si è avuto modo di conoscere diversi retroscena della preparazione alla “Festa Granne”, come gli anziani cassanesi chiamano la Festa Patronale.

Baldassarre ha parlato delle petizioni e richieste che da più parti sono arrivate (o solo annunciate) per far sì che le giostre, la Fiera e altri “contorni” si tenessero da questa o da altra parte del paese.

“Non sono né io né il Comitato – ha detto Baldassarre – responsabili della dislocazione delle giostre o della Fiera che rientrano nelle competenze del Comune. Ho dato il mio contributo in termini di idee e pareri ma alla fine a decidere è l’Amministrazione”.

Il Presidente, insomma, ha smentito quanto scritto in una nota del 31 luglio dal Sindaco Maria Pia Di Medio (“Si informa che la fiera (…) del 1° agosto si snoderà lungo piazza Garibaldi, via Cadorna, piazza Galilei, via Gramsci e via Capitan Galietti, così come avvenuto lo scorso anno e come fortemente richiesto dal presidente delegato del Comitato festa patronale. Anche per l’ubicazione del luna park al rione Sacro Cuore abbiamo avuto pressanti richieste dal comitato feste”) il che fa pensare quantomeno alla scarsa condivisione che fra Comitato e Comune deve esserci stata.

Le lamentele dei giostrai, dei fast-food, di chi lamenta scarsa sicurezza nel giorno della Fiera, insomma, sono da addebitarsi alla Pubblica Amministrazione che leggi alla mano decide quel che sembra emglio per tutti.

Ma Baldassarre ha sottolineato anche le criticità rilevate nel corso delle processioni: da quella del 2 agosto, – quando l’immagine della Madonna arriva in paese e viene “lasciata” dalle Terziarie secondo una tradizione antica ma non più in vigore e dunque da rivedere – a quella del 3 agosto quando si assiste – dopo un giro nel centro storico che ripete alcuni percorsi già fatti – ad un vero e proprio “cambio della guardia”, arrivati in Villa, coi parrocchiani di “Santa Maria Assunta” che lasciano il posto a quelli della “Madonna delle Grazie”. Scene assurde, ha affermato il Presidente a cui occorre porre rimedio “ad esempio accorciando il percorso nel centro storico per far sì che non vi possano essere scuse per la lunghezza dello stesso”. Baldassarre ha auspicato, per l’anno prossimo, una maggiore partecipazione di fedeli e cittadini alla processione, che deve essere il punto centrale della festa.

Il Presidente delegato ha poi fatto riferimento all’appello lanciato da questo giornale (leggi l’articolo) per una maggiore coesione della comunità cassanese nei confronti di simboli identitari come la Festa Patronale, occasione – una volta – per riallacciare i fili spezzati di una comunità. La speranza è che la condivisione non sia solo a parole ma seguano fatti concreti, come è stato l’incontro di ieri sera.

Tra i diversi interventi da segnalare quello di Padre Angelo del Convento degli Agostiniani che oltre a lanciare un appello a partecipare maggiormente alla vita del Santuario (“non solo nei quattro giorni d’agosto”) ha chiesto maggiore tutela per l’immagine della Vergine del suo abito: “quello che indossa è stato realizzato appena cinque anni fa, con le offerte dei fedeli ed è costato 30mila euro ma è già sporco…..in alcune parti rovinato….occorre che non venga toccato e che l’oro che la Madonna indossa in quei giorni venga posizionato in modo diverso per far sì che non rovini il vestito”.

Per l’anno prossimo Damiano Baldassarre – se verrà confermato da don Nunzio nel suo incarico – ha promesso maggiore programmazione (“sin dal gennaio…basta con le improvvisazioni e nessun improvviso cambio di programma”, ha detto) e organizzazione per far sì che possa avere ancora un senso l’antico detto con il quale i cassanesi salutavano la chiusura della Festa: “chiù maggiore a l’uanne ce vene”.

 

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