Economia

Sit-in di protesta alla Fondazione “Salvatore Maugeri”

protesta centro medico

Rischiano un taglio netto di 5 su 20 ore settimanali i ventiquattro lavoratori della ditta che presso il Centro Medico di Cassano della Fondazione “S. Maugeri” si occupano della pulizia e sanificazione degli ambienti interni ed esterni. Il che significa una forte riduzione della già scarsa retribuzione mensile visto che tutti i contratti dei lavoratori – per la maggior parte donne e quasi tutte cassanesi, tranne una lavoratrice di Acquaviva – sono “part-time” (lavorano, cioè, per 5 giorni e dalle 18 alle 20 ore a settimana).

Questa mattina i lavoratori hanno tenuto un sit-in dinanzi all’ingresso del Centro Medico per sensibilizzare i vertici della Fondazione; erano guidati dal segretario provinciale della Uil-Tucs, Luciano Zaurito; della Fisascat-Cisl, Michelangelo Ferrigni; della Filcams-Cigl, Michele Jacono che hanno chiesto un incontro alla dirigenza della Fondazione per mostrare le loro ragioni.

Ma da dove nasce la vicenda?

La ditta (cassanese) “Cleaning Solutions” che gestisce l’appalto della pulizia presso il Centro Medico, dopo diversi mesi in proroga, è stata sostituita da una società di Bolzano, la “Markas” (che tra l’altro gestisce il servizio ristorazione presso la clinica “Casa Bianca” di Cassano). La Direzione Generale della Fondazione con sede a Pavia, infatti, ha deciso di ridurre il numero delle imprese appaltatrici (nei diversi servizi), concentrandola nella mani di poche, grosse aziende ovviamente per una riduzione dei costi. E così alla “Cleaning Solutions” è succeduta l’azienda bolzanina, che rileverà la gestione del servizio dal prossimo 1° ottobre, – spiegano i sindacalisti – ha subito detto ai lavoratori che il contratto ha subito una “contrazione” delle ore di lavoro; il che significa che i lavoratori – che passeranno dalla “Cleaning Solutions” alla “Markas” – potrebbero subire un taglio del monte ore settimanale fino a 15 a settimana. Calcolando che il compenso lordo per ogni ora lavorata è di circa 7 ore, il calo su ogni stipendio è presto fatto.

“Abbiamo chiesto alla nuova ditta – spiegano i sindacalisti – di metterci attorno ad un tavolo per capire dove e come il nuovo contratto d’appalto ha subito una contrazione….vogliamo capire cos’è successo….Ma finora non ci sono state né spiegazioni né altro.”

La preoccupazione dei lavoratori nei confronti della Fondazione – tra l’altro – è far capire a cosa si sta andando incontro con la riduzione delle ore lavorate. Se, cioè, a parità del lavoro da fare (pulizia e sanificazione di tutti gli ambienti di una struttura grande come il Centro cassanese con sole 10 persone a turno) si riduce il monte-ore, si corre il rischio di rendere un servizio non all’altezza di quanto svolti fino ad oggi. Con ripercussioni che potrebbero coinvolgere la salute e l’igiene degli ospiti e del personale della Fondazione. “Che garanzie di cono per la pulizia di tutti gli ambienti – aggiungono i sindacalisti della Triplice – atteso che parliamo di locali dove si svolgono attività delicate quali sono quelle socio-sanitarie?”.

Comprensibile la preoccupazione delle lavoratrici che questa mattina hanno civilmente atteso dinanzi all’ingresso del Centro l’incontro con la direzione: alcune di loro, grazie a quel piccolo stipendio, integrano il reddito familiare in maniera importante; per altri è addirittura l’unica entrata certa, seppure minima.

 

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