Un “extraterrestre” a Cassano: Paolo Nespoli
Non capita tutti i giorni di avere di fronte a sé un astronauta in carne ed ossa, gli astronauti sono super eroi, figure fantastiche che affollano la mente e i sogni dei più piccoli, uomini che hanno sfidato l’impossibile e hanno vissuto tra le stelle.
Cassano, venerdì mattina, ha ricevuto il grande privilegio di incontrarne uno: Paolo Nespoli, il quale ha vissuto in orbita un totale di 174 giorni, 9 ore e 40 minuti: record di permanenza nello spazio per un astronauta italiano.
“La scienza, che lei rappresenta, è l’unico vero viatico verso la pace, perché solo chi conosce ha rispetto del prossimo e chi meglio di lei, che ha visto dall’alto la nostra piccolezza, può portare un messaggio di pace e verità?”- ha esordito entusiasta il sindaco Maria Pia Di Medio, dando il benvenuto all’astronauta presso la sala consiliare.
“È sempre un piacere arrivare in Puglia, è una regione piena di storia e tradizioni e bisogna sfruttare tutte le potenzialità per farla crescere”– ha affermato Nespoli – “il mio è soprattutto un messaggio per i giovani, essi devono pensare a sogni fuori dal mondo e noi dobbiamo aiutarli”.
Dopo aver ricevuto in omaggio una scultura realizzata, in pietra murgiana e rappresentante una Venere, dal maestro Domenico Mazzilli, e il simbolo del CEA (centro di educazione ambientale – Solinio village) da parte del prof. Palmirotta, ci si è spostati tutti all’esterno poiché il comune di Cassano ha donato, simbolicamente, all’astronauta un albero di carrubo, pianta autoctona e longeva, simbolo di ricchezza.
Nespoli ha piantato l’albero in Piazza Rossani e ha firmato la targa che rappresenterà la traccia del suo passaggio nel nostro paese. Un dono e un gesto fortemente simbolici, l’albero che è vita che cresce, con le radici piantate nella terra e la chioma che punta verso il cielo.
Paolo Nespoli ha poi raggiunto il liceo “Leonardo – Platone”, dove ad accoglierlo c’è stato un auditorium pieno di studenti del liceo scientifico e classico, e alcune delle classi della scuola media “V. Ruffo” di Cassano e “San Giovanni Bosco” di Santeramo. L’astronauta, autore del libro “Dall’alto i problemi sembrano più piccoli”, sta portando avanti un progetto che durerà fino al maggio prossimo e questo pomeriggio incontrerà altri studenti nell’evento “Bari incontra l’universo”, presso la Fiera del Levante.
La preside, Daniela Caponio, ha dato il benvenuto all’astronauta, sottolineando i benefici che si possono ricevere attraverso il confronto con le esperienze di un uomo che “ha guardato con occhi nuovi e da angolature diverse il mondo”, “per trasmettere agli studenti una più profonda conoscenza della realtà e poter sviluppare un pensiero critico e razionale”.
Un pensiero razionale, ma anche pieno di umiltà e coraggio, come ha ricordato l’assessore alla Pubblica Istruzione, Angela Contursi, perché “sullo spazio ci si confronta con le fragilità dell’uomo”.
Ad intervenire anche il prof. Palmirotta che ha descritto Nespoli come “un grande uomo e un grande padre, prima di essere un grande astronauta” e ricordando agli studenti che la visione dall’alto è una proprietà fondamentale dell’essere umano sin dai tempi di Platone.
Prima di ascoltare l’affascinante esperienza dell’astronauta, la dott. Attolico , dell’ufficio comunicazioni dell’ESA (agenzia spaziale europea) ha spiegato ai ragazzi di cosa si occupa l’ ESA e la prof.ssa Irene Cavalli ha poi finalmente presentato il super eroe in tuta blu, ricordando ai ragazzi che “quando si incontrano dei problemi, non bisogna aver paura, bisogna solo affrontarli”.
Quando Nespoli ha iniziato a parlare, l’auditorium si è trasformato in una stazione spaziale. Il suo entusiasmo, la sua energia e la voglia di raccontare la sua straordinaria esperienza ha rapito l’attenzione dei giovani spettatori.
“Quando sei nello spazio sei un extraterrestre”– ha esordito- “il motivo per il quale si mandano uomini nello spazio è perché lì si trovano condizioni che non esistono sulla terra e quello che facciamo è fare ricerca scientifica ma soprattutto realizzare il sogno di ogni bambino che è quello di esplorare”.
Nespoli ha poi raccontato il duro e lungo percorso che lo ha portato a volare nello spazio, “ero uno studente un po’ discolo e il mio percorso non è stato facile, dopo il liceo scientifico, mi iscrissi all’università ma la lasciai per entrare nel corpo dei paracadutisti, diventando incursore dell’esercito, finché a 26 anni decisi che dovevo riprendere il mio sogno di diventare astronauta”.
Dopo essersi laureato in America in ingegneria aerospaziale, nel ’98 approda a Houston, allo “Johnson Space Center”, dove per due anni frequenta un corso come allievo astronauta. Un corso nel quale ci si prepara a tutto e dove si impara a fare di tutto, tra addestramenti e corsi di sopravvivenza.
Dopo ben dieci anni in attesa di una chiamata, viene selezionato per la sua prima missione nello spazio della durata di 15 giorni. Ma è nella missione successiva, durata sei mesi, a bordo della Sojuz russa, che si realizza a pieno il suo sogno.
Sulla stazione spaziale, distante 400 km dalla Terra, ha potuto vedere sorgere e tramontare il sole ogni 40 minuti e fare il giro dell’intero pianeta in un’ora e mezza, “svolazzando come superman e lavorando sul soffitto”– ha raccontato l’astronauta con gli occhi illuminati e pieni di ciò che forse è impossibile tramutare in parole, “in un’ora di tempo puoi fotografare tutto il mondo e in tutte le stagioni”.
I ragazzi hanno potuto osservare alcune delle foto dell’esperienza spaziale e hanno ascoltato aneddoti e storie che Nespoli è riuscito a raccontare con un entusiasmo e un gioia incomparabili.
“Mai cercare di predire il futuro, sognate le cose impossibili e siate i gestori del vostro futuro”, così ha poi concluso e salutato l’auditorium, dando ai ragazzi un appuntamento nel futuro “ci rivediamo tra 25 anni e allora sarete voi a raccontami e a farmi vedere le foto di Marte!”.