Si portano via Anita: scalza e col pigiama_ il video
Pochi, sfocati fotogrammi. E un urlo, un grido di disperazione. Assieme ad un pianto ininterrotto.
E’ tutto quel che rimane della “fuga” di Anita, l’undicenne cassanese al centro di una contesa tra i suoi genitori a cui il Tribunale di Bari ha tolto la patria potestà, affidandola ad un istituto barese e all’attenzione di una tutrice, barese anch’essa.
Sono le drammatiche immagini, quelle che vedete, del “prelievo” (come lo chiamano in gergo), da parte della Polizia, della bambina presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale “Miulli” di Acquaviva, dove la bambina era ricoverata da qualche giorno in seguito a problemi di salute legati allo stress di queste convulse giornate di una storia che vi stiamo raccontando da qualche giorno.
Il “prelievo”, su ordine del Tribunale di Bari, avrebbe dovuto essere effettuato diversi giorni prima ma la protesta, civile e silenziosa dinanzi al “Miulli” da parte di alcune mamme e il clamore mediatico hanno fatto rimandare l’appuntamento.
Che però, alla fine, è arrivato.
Ad attendere la bambina, nei pressi del Pronto Soccorso, si vedono due auto: una è della Questura di Bari, con poliziotti in borghese; l’altra è della tutrice della bambina, assieme ad altro personale. Quella con il camice bianco è invece la Pediatra del “Miulli” che ha accompagnato la piccola in macchina. La bambina, stando a quanto racconta la madre, è stata presa con uno stratagemma: “era ancora in pigiama – racconta a CassanoWeb – e mi hanno detto che la portavano al piano inferiore per un semplice colloquio e che poi l’avrebbero riaccompagnata da me…..invece poi ho visto dalla finestra che la portavano via…..senza neppure poterla salutare, senza un bacio….nulla….”. Senza neppure portar via le scarpe ortopediche di cui l’undicenne ha bisogno.
La madre spiega che non si sarebbe opposta al “prelievo”: capisce che si tratta di un ordine del magistrato e dunque andava fatto rispettare. Quel che contesta, ancora una volta, è il metodo, del tutto inumano, dell’operazione.
Nel video, fra i primi fotogrammi, la bambina si nota appena, in pigiama: viene subito messa in una delle auto che poco dopo vanno via, seguite solo dal piano disperato della madre che nella foga per tentare di seguirla, si frattura un polso e sbatte il capo contro una porta a vetri. Sarà costretta a farsi medicare dal Pronto Soccorso, con alcuni punti di sutura, prima di tornare, da sola, a casa.
Da quel giorno la bambina è presso l’Istituto di Bari ma a nessuno è consentito vederla: né all’avvocato della madre, né alla pediatra di famiglia a cui le suore che gestiscono l’istituto continuano a ripetere che “la bambina sta bene”.
Ora si attende il prossimo 20 novembre, giorno dell’udienza di convalida da parte del Tribunale della scelta di annullamento della patria potestà. Per cui è già pronto l’appello.