Attualità

Progetto “Lame”: l’ex Genio Civile chiede di eliminare il Vascone n.1

Il luogo dove dovrebbe sorgere il vascone

Non è una bocciatura ma ci manca poco: e questa volta messa nero su bianco.

Il Servizio Lavori Pubblici della Regione Puglia (l’ex Genio Civile) ha scritto nei giorni scorsi al Comune di Cassano delle Murge una lettera (che abbiamo avuto modo di leggere) esprimendo il proprio parere sul Progetto “Lame”, il contestato sistema di protezione idraulica dell’abitato che l’Amministrazione Di Medio vorrebbe realizzare su progetto della società nocese “Advenco” e di cui nei prossimi giorni si occuperà il Tribunale Amministrativo Regionale dopo il ricorso di 21 cittadini.

C’è il via libera al progetto, insomma, però condizionato. E sono condizioni di non poco conto.

La Direttrice del Servizio, l’ingegnere Lucia Di Lauro, ha chiesto al Comune di eliminare dal Progetto la realizzazione del vascone n. 1 nonché di rivedere il canale sfioratore (a valle, alle porte della zona industriale) che andrebbe, invece, sostituito con altra soluzione nonché la messa in sicurezza del Canalone che presenta un vero pericolo nella parte iniziale a causa delle carenze strutturali dovute alla mancanza di manutenzione e al trascorrere degli anni.

Già nei mesi scorsi, quando la polemica sul Progetto cominciò a divampare, contrapponendo il Comitato Cittadino “Lamafutura” all’amministrazione comunale, l’ex Genio Civile aveva sollevato numerose perplessità sulle scelte progettuali dell’Advenco (“La presenza dei due bacini implica per la loro natura l’introduzione di livelli di pericolosità idraulica e di rischio ad esso associato. Il che rende artificiosa la soluzione prospettata, che da un lato mira a ridurre la pericolosità e dall’altro adotta una soluzione che di per sé implica l’introduzione di altri livelli di pericolosità idraulicascriveva,  fra l’altro, in una relazione la Di Lauro).

Mai prima d’ora, però, la responsabile dell’ufficio regionale si era spinta a discutere nel merito il progetto “Lame” ridimensionandone la portata e l’impatto e – a questo punto – la realizzazione stessa: porre quelle condizioni, infatti, potrebbe significare rifare per intero il Progetto, oramai scardinato in alcuni suoi punti essenziali. Una prospettiva che metterebbe a rischio il finanziamento di 4 milioni di euro a cui l’amministrazione cassanese non vuole rinunciare.

D’altra parte, è la stessa Dirigente del Servizio che nella lettera fa capire senza mezzi termini che proprio perché il finanziamento potrebbe andare perso, si concede il nulla osta ma alle condizioni prima indicate. Come dire: se non ci fossero di mezzo quei soldi, il parere positivo dell’ex Genio Civile non sarebbe arrivato.

Dal Comune, per il momento, non c’è alcuna presa di posizione ufficiale né alcun commento sulla lettera.

A denti stretti, però,  c’è chi fa notare che l’ex Genio Civile non ha competenza nell’esprimere pareri su opere di questo genere poiché l’unico organo competente è l’Autorità di Bacino che sul Progetto “Lame” si è già espressa chiedendo integrazioni e fornendo osservazioni, puntualmente recepite dai progettisti e puntualmente fornite al termine di un iter che ha visto l’Autorità concedere il nulla-osta all’opera, l’unico dovuto per legge.

Il “Servizio Lavori Pubblici della Regione Puglia”, invece, deve semplicemente prendere atto dell’avvenuto iter a inizio lavori, così come ha fatto per altre opere di questo genere realizzate in altri paesi del circondario e per le quali non è entrato nel merito della progettazione.

Perché, allora, se davvero non è di sua competenza, il Servizio si spinge a scrivere una lettera di quel tenore al Comune, che potrebbe costituire la pietra tombale dell’intero disegno per la protezione idraulica dell’abitato, per come è stato concepito?

Perché entra nel merito del Progetto?

Perché non si attiene a quanto prevede la legislazione in materia ovvero “prendendo atto” del parere positivo espresso dall’Autorità di Bacino?

E perchè parla di “messa in sicurezza” del Canalone ben sapendo che essendo di sua proprietà, dovrebbe essere proprio l’Ufficio Regionale a provvedervi, anche perchè i fondi del Progetto “Lame” non possono essere impiegati per la messa in sicurezza del Canalone?

Al momento non ci sono risposte a questi interrogativi.

Altro fatto importante, però, è che dopo quella lettera c’è stata la convocazione da parte dell’Autorità di Bacino proprio della Di Lauro e dell’Ufficio Tecnico Comunale di Cassano in una riunione al termine della quale l’Autorità e la dirigente dell’ex Genio hanno deciso di rivedere il progetto – a cui, lo ricordiamo, l’Autorità stessa ha dato il suo benestare – anche alla luce delle perplessità sopravvenute.

Intanto, il Tar potrebbe fissare al prossimo 18 dicembre l’udienza per discutere il ricorso dei 21 cittadini cassanesi che si oppongono a come il Progetto “Lame” è stato concepito.

 

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