E’ morto a Gravina l’ex senatore Onofrio Petrara
E’ morto oggi a Gravina in Puglia, all’età di 81 anni l’ex Senatore Onofrio Petrara. Era ammalato da tempo.
Classe 1933, Petrara è stato – assieme all’onorevole comunista Fabio Perinei, anch’egli scomparso qualche anno fa – uno dei pilastri della politica murgiana.
Sindaco di Gravina per tre mandati consecutivi dal 1964 al 1977 e leader del Partito comunista, fu eletto, nelle liste del Pci, Senatore della Repubblica per due legislature: il suo collegio di elezione comprendeva anche Cassano delle Murge dove non di rado teneva incontri e comizi in occasioni di elezioni politiche.
In Senato fece parte delle Commissioni permanenti dell’Industria e componente della Commissione di controllo sugli interventi nel Mezzogiorno e della Commissione d’Inchiesta Terremoti in Basilicata e Campania.
Petrara, ingegnere e insegnante presso gli istituti tecnici, è stato anche autore di numerose pubblicazioni tra cui “Solleva la schiena curva. Lotte contadine, sfide culturali e classe dirigente in una comunità del Sud 1945-1995” scritto nel 2005 con il professor Enzo Marchetti. “Dieci anni in Parlamento. Emozioni, ricordi e fatiche di un senatore” nel 2007 e “Salire i gradini. Contadini e uomini della Murgia” nel 2009. Quest’ultimo è stato insignito del Premio “Puglia Libre” per le eccellenze della media editoria pugliese come Miglior testo di Storia e Cultura Locale.
Nel 2012, il suo ultimo libro “I fuochi di Zeus” nel quale ha raccontato la minaccia atomica a cui furono sottoposte le popolazioni della Murgia con l’istallazione dei missili Jupiter presso il Bosco Comunale Difesa Grande di Gravina.
Protagonista, sempre nel 2012 del film documentario “Murge – Il fronte della guerra fredda” prodotto da Zenit produzioni e trasmesso dalla Rai pochi mesi fa.
Le esequie si terranno domani pomeriggio nella parrocchia di San Francesco. Intanto presso la sala consiliare del Comune di Gravina è stata allestita la camera ardente che resterà aperta sino a sabato mezzogiorno, per dare la possibilità a tutti i cittadini di salutare il Senatore, come abitualmente lo chiamavano ancora oggi gli amici di partito.