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Depuratore, Antelmi: “ecco com’è andata”

depuratore di Cassano piccola

Gentilissimo Direttore, intervengo nuovamente per il tramite della sua testata per tentare di chiarire la nota vicenda del depuratore di Cassano, e lo farò cercando di condensare un corposo faldone di carte, attraverso, mi auguro, poche righe.

Lo faccio anche in virtù dell’invito rivoltomi dal Sig. Fiore al quale mi riservo di chiarire ulteriormente la questione NTA.

La vicenda nasce molti anni fa a seguito della dichiarata emergenza socio-sanitaria-ambientale in Puglia ai sensi del O.M. del 09/11/1994.

La costruzione del nuovo depuratore si protrae fino agli anni 2003/2004 con una spesa complessiva di circa 12 Miliardi di vecchie lire.

Successivamente, il Commissario Delegato Prefetto di Bari, con Decreto n. 6352/C.D. del 02/07/2004, affidava all’Acquedotto Pugliese S.p.A. la gestione dell’impianto con decorrenza 01/08/2004 (giova precisare che in precedenza in data 30/09/2002 venne stipulata tra Regione, Commissario Delegato e AQP regolare convenzione per la gestione del servizio Idrico Integrato ai sensi della L.R. 28/99 fino al 31/12/2018).

L’impianto non è mai entrato in funzione, poiché non si era mai giunti alla definizione di quale dovesse essere il recapito finale delle acque depurate, benchè il progetto iniziale prevedeva l’immissione delle stesse nella Lama Badessa, attività divenuta impossibile per il sopraggiungere, nel 2002, di nuove norme per la tutela ambientale.

Nel 2007 è stato presentato un nuovo progetto per l’adeguamento dell’impianto di depurazione. Ma la normativa e il coinvolgimento  di numerosi enti quali: il Commissario Delegato Regionale per l’Emergenza Ambientale, il Servizio Regionale per la Tutela delle acque, Settore Regionale LL.PP., Servizio Ambiente Provincia di Bari, Consorzio di Bonifica, AQP, AATO e Autorità di Bacino, non ha permesso di dirimere la questione del recapito finale provocando difetti di competenze e conflitti fra Enti.

Questo accadeva fino al 2009.

Sin dal suo insediamento la Giunta Di Medio,  ha  chiesto, prima informalmente e poi formalmente, tavoli tecnici al fine di giungere alla definizione dell’annosa questione,  in considerazione del fatto che il nuovo depuratore era in completo stato di abbandono, devastato e depredato, nel disinteresse di tutti, ed in particolar modo di una amministrazione che dal 2004 non aveva fatto nulla affinché si procedesse ad atti, studi  o altri interventi utili perché venisse messo in funzione o, almeno sorvegliato dall’Ente gestore, e che il vecchio depuratore di Cassano, risalente agli anni settanta, era  dimensionato per circa la metà degli attuali abitanti, tesi, quest’ultima, appesantita dalla presenza estiva che conta circa 25.000 abitanti.

Dopo numerosi tavoli tecnici, diverse proposte sulle soluzioni di recapito finale delle acque ai quali tutti gli Enti si sono mostrati interessati (ma non operativi), dopo l’ennesima proroga a scaricare in falda, nelle more di reato ambientale e già in regime sanzionatorio, non avendo ottenuto risultati rilevanti e quindi per evitare ulteriori situazioni di stallo, nel mese di aprile 2011 il Sindaco Di Medio procede alla denuncia  dello stato dei fatti alla Procura della Repubblica e al Ministero dell’Ambiente, evidenziando i danni ambientali che venivano causati dal conferimento in falda e il totale abbandono del depuratore, che nel frattempo era stato totalmente depredato e devastato, trasformato in una cattedrale nel deserto, monumento allo spreco dei soldi dei contribuenti.

E qui, finalmente,  la svolta.

Sollecitati dalle indagini attivate dalla Procura, i diversi Enti si attivano.

Nel luglio 2011 l’AQP presenta un progetto esecutivo per un valore di 4 milioni di euro per il completamento dell’opera (trattasi di 2 procedure distinte. La prima con finanziamento ed impegno di spesa assicurato da Commissario Delegato con Decreto n. 96 del 05/11/2011; la seconda con provvedimento a valere sui proventi tariffari inserita nel Piano di investimento di AQP), comprensivo dello studio di fattibilità  della Lama Badessa redatto  dal Prof. Ing. A.F.  Piccinni del Politecnico di Bari, fino a giungere ai giorni nostri con l’imminente entrata in funzione del nuovo depuratore che non conferirà più in falda ma, dopo opportuno affinamento delle acque reflue,  nella Lama Badessa, naturalmente con tutte le necessarie autorizzazioni.

Franco Antelmi – Assessore al Bilancio e Patrimonio – Comune di Cassano delle Murge

 

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