Politica

D’Ambrosio (M5S): “i partiti ci prendono in giro: basta deleghe”

comizio dambrosio

Oltre due ore e mezza di confronto franco, serrato, a tratti anche rude con un centinaio di cittadini: nonostante il freddo, la giornata festiva e le “provocazioni” di alcuni esponenti di sinistra come l’ex assessore Michele Lopane.

Nessun comizio, ieri sera, per l’onorevole (anzi: il portavoce) andriese del Movimento 5 Stelle Giuseppe D’Ambrosio, in piazza Garibaldi. Nessun palco, nessuna scorta, nessuna distanza con gli elettori-cittadini. E nessuna paura delle contestazioni che pure ci sono state.

D’Ambrosio, invitato a Cassano dal gruppo locale del M5S, è stato introdotto da Roberto Mancino di “Cassano in Movimento” , gruppo “nato per informare i cittadini e renderli consapevoli  delle loro scelte”; dopo aver ricordato la sua permanenza a Cassano per un paio di anni (“studiavo Fisioterapia alla Fondazione Maugeri ma stasera ho visto una Cassano uguale a quella di tanti anni fa, non è cambiato nulla o quasi”)  il parlamentare ha raccontato le esperienze dirette con le stanze del potere, dove tutto si fa tranne che fare qualcosa per le reali condizioni di vita degli italiani: “nessuna credibilità, nessun fatto concreto: solo parole” ha detto d’Ambrosio “da parte di quelle forze politiche che hanno affossato l’Italia e ora pretendono di salvarla come l’on. Giorgia Meloni che parla dimenticando di essere stata ministro della repubblica con Berlusconi e oggi vorrebbe darsi una nuova credibilità”.

D’Ambrosio ha poi cercato di far comprendere quello che è il fine ultimo del Movimento 5 Stelle ovvero il protagonismo dei cittadini che devono essere sempre più consapevoli delle loro scelte, senza mai delegarle ad altri: “non crediate che una vittoria del Movimento possa risolvere i problemi: se non torniamo a capire che ogni giorno facciamo le nostre scelte politiche e che il “vi ho eletti, fate voi” non è più possibile, il problema non si risolverà”.

In questo processo, essenziale è l’informazione che ogni cittadino deve preoccuparsi di trovare, scovare per farsi una propria idea delle cose e soprattutto utilizzare per controllare chi sta nelle stanze del potere, perché faccia quel che ha promesso.

Non sono mancate, come si diceva, le domande, gli interrogativi ma anche le “provocazioni”: “sapete solo dire no”, diceva dal pubblico l’ex assessore Lopane e facendo riferimento al famoso incontro tra Bersani e i capigruppo del Movimento in quella diretta streaming che tutti possono ancora vedere su Youtube, Lopane ha detto a D’Ambrosio che “potevate cambiare l’Italia insieme al Pd”. Senza scomporsi (al contrario di qualche attivista, non cassanese) il parlamentare ha fatto avanzare accanto a sé Lopane dandogli il microfono e ribattendo punto per punto alle sue obiezioni.

“Non illudetevi: Pd e PdL sono pieni di brave persone, prese singolarmente, così come negli altri partiti, ma si fanno da sponda l’uno con l’altro, i cui parlamentari ricevono indicazioni di voto e agiscono di conseguenza, perché nominati non eletti”. Il Parlamento è svuotato di senso e potere e chi dice che con il Pd si doveva dialogare non conosce i meccanismi della finta opposizione che finora sono stati vigenti in Italia, con i partiti che siedevano in minoranza che facevano finta ma poi votavano tutto.

“Siamo noi cittadini, il vero problema” ha affermato d’Ambrosio “perché per indolenza, per pigrizia lasciamo che le cose vadano in malora”, che se ne occupi sempre qualche altro mancando di quel protagonismo che deve spingerci ad interessarci dalla strada dove si abita fino al Parlamento Europeo.

Duro, poi, il confronto con un attivista di sinistra che ha criticato l’atteggiamento “aggressivo” di un pentastellato nei confronti dell’ex assessore comunale Damiano Baldassarre nel corso del suo intervento. Insultate e aggredite chi non la pensa come voi, ha detto il giovane. D’Ambrosio ha spiegato che tale atteggiamento è sicuramente da censurare e contenere ma occorre indignarsi altrettanto per tutte le “porcate” che Vendola (pur appoggiato nel primo mandato dai MeetUp pugliesi, nocciolo primordiale del Movimento 5 Stelle) ha fatto e sta facendo in  materia di acqua pubblica (“lo aveva promesso ma l’AQP è ancora, di fatto, una s.p.a.” ha detto D’Ambrosio); costi della politica (“20mila cittadini pugliesi hanno firmato “Zero Privilegi Puglia” ma il Consiglio Regionale all’unanimità, Vendola in testa, ha bocciato il documento senza neanche discuterlo”), Ilva di Taranto (“Vendola è da 4 anni che manca da Taranto: perchè non va a vedere i bambini che muoiono in ospesale? perchè tanti non ricordo in Procura?”).

Dopo aver toccato vari temi (dalla espulsione dei falsi dissidenti che in realtà, secondo il Movimento, facevano solo da contraltare ostruzionistico a quanto deciso dalle assemblee, alla restituzione dei rimborsi elettorali e di parte degli emolumenti ricevuti da parlamentare) D’Ambrosio ha parlato della legge elettorale in discussione alla Camera, l’Italicum: “gli sta esplodendo fra le mani – ha detto D’Ambrosio – perché i due pregiudicati che l’hanno ideato non avevano previsto la crescita del Movimento 5 Stelle, che sta avvenendo negli ultimi mesi e che rischia di mandare  all’aria tutto il disegno che voleva far sedere al tavolo dei vincitori Pd e PdL. Se il Movimento arriva secondo o primo e va al ballottaggio, che succede?” si è chiesto il parlamentare. Le stesse preferenze bocciate quando tutti dicevano di volerle o i listini corti ma disposti per collegio provinciale, sono una presa in giro visto che i meccanismi di ripartizione sono a livello nazionale dunque non c’è alcuna certezza che l’elettore votando una lista, si ritrovi quei componenti in Parlamento.

“L’ennesima presa in giro di partiti oramai morti” ha chiuso D’Ambrosio prima concludere la serata e  inaugurare  la sede del Movimento in piazza Dante n. 33.

 

Foto d’archivio

 

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