Politica

Comizi in piazza Moro: ultimi fuochi della campagna

di medio-lionetti grande copy

Prosegue senza sosta, nel “salotto di Cassano”, il batti-e-ribatti della politica nostrana in vista della corsa finale alle urne del 25 maggio.

Ieri sera, in una piazza Moro gremita di cittadini, dalle 19.00 alle 22.00 le due liste in campo si sono succedute sul palco per spiegare, convincere e ammaliare gli elettori: quelli che hanno già deciso a chi affidare il Comune per i prossimi 5 anni ma soprattutto coloro che vogliono ascoltare le proposte fino all’ultimo momento.

Proposte che, a dire la verità, non sono state numerose: i candidati-oratori sono più impegnati a confutare le tesi dell’avversario che a proporre le proprie idee.

Comincia la lista della Di Medio con l’assessore uscente Carmelo Briano: una lunghissima e a tratti noiosa relazione su tutta la vicenda dei rifiuti, della raccolta differenziata e delle azioni compiute per la riduzione e il riciclaggio.

Argomenti toccati: il vecchio contratto stipulato dalla Giunta Gentile nel 2004 che, dovendo prevedere per legge una raccolta del 35% ed avendola effettivamente portata ad appena l’8%, non aveva centrato gli obiettivi; i costi esorbitanti che la Regione impone ai Comuni e che si riversa sui cittadini; il merito dei cittadini di aver fatto raggiungere a Cassano una media del 65% della differenziata, con punte del 75%.

E poi il futuro: miglioramento della qualità della differenziata, una stazione per la trasformazione del biogas con risparmio di circa 200mila euro l’anno per le casse comunali, il centro mobile di raccolta differenziata.

“Al candidato vicesindaco della lista “Rinascita” – spiega infine Briano, riferendosi a Davide Del Re – voglio spiegare a proposito dell’Ecopunto che la proposta al Comune è arrivata da questo imprenditore e non viceversa e che i 7.000 euro che il Comune verserà all’Ecopunto sono soldi che già versiamo alle società che selezionano i rifiuti riciclati: invece di darli a queste società di fuori, le diamo ad un commerciante che ha in negozio a Cassano ma per le casse del Comune il risultato è identico”.

Tocca quindi alla lista di Vito Lionetti salire sul palco. Introducendo i candidati consiglieri, il leader di “Rinascita” pone ancora una volta alla Di Medio due domande e lancia un appello: “Chi pagherà i danni all’impresa che dovesse aggiudicarsi i lavori del Progetto “Lame” nel caso in cui il Tribunale delle Acque dovesse rigettare il progetto, visto che avete voluto aprire le buste a tutti i costi? E che ne sarà dell’asilo “Regina Elena” quando, fra 2 anni, scadrà la gestione delle suore? Perché la Di Medio non risponde a queste domande, visto che sono giorni che glielo chiediamo?”

“La verità è che sta franando loro il terreno sotto i piedi – dice Lionetti – perché sanno che stiamo vincendo, contro le previsioni”.

L’appello, poi, è rivolto ai “non-voto”: leggendo l’art.48 della Costituzione Italiana, Lionetti parla di “grande lezione per chi continua a propugnare il non voto nel buio di una stanza, dinanzi al computer: state solo facendo il gioco della Di Medio”.

La parola passa quindi ad alcuni candidati della lista: Miriam De Grandi punta sulla vivificazione della Biblioteca Comunale e sulla necessità che chi la frequenta viva in un ambiente salubre e confortevole; per poi passare a criticare chi fa del dolore e della sofferenza delle donne che subiscono violenza un trampolino di lancio per la politica: la polemica, che sta montando anche in Rete, sarà ripresa anche da altri candidati e dallo stesso Lionetti che ha dato assicurazioni “all’associazione “No More-Difesa donna” che sarà nostra partener, in caso di vittoria, nella lotta a questo tipo di violenza”. Raffaella Casamassima, insomma: #staiserena.  

Michele Lopane parla invece della necessità di ricreare a Cassano uno stato sociale ed una sanità che funzionano davvero: erano il fiore all’occhiello del nostro paese ma adesso non c’è più nulla.

Chiude Simeone Paparella che accusa l’amministrazione uscente di aver ignorato “per cinque lunghi anni” problemi come il centro storico che mostra segni di abbandono, i borghi dove vi sono zone senz’acqua, il parco giochi senza custodia né cure.

Quanto alle risorse, il consigliere uscente del Pd ha spiegato che più volte in Consiglio Comunale dai banchi dell’opposizione “abbiamo tentato di far capire che non si può essere uguali dinanzi alla tasse da pagare e che chi ha di più deve dare di più; lo strumento per farlo è il modello ISEE che invece questa amministrazione si è rifiutata di voler utilizzare dicendo che non è attendibile e si può barare, come se i cassanesi fossero tutti evasori”. Il risultato di questa scelta? Che chi guadagna di più paga (per la mensa, per lo scuolabus) quanto chi guadagna di meno.

“Vi sembra equità fiscale, questa?” chiede Paparella. Che mostra i limiti dell’azione del governo Di Medio con zero euro nel bilancio alle voci cultura e turismo.

Cambia scenario e tocca a Ignazio Zullo parlare per un’ora nello spazio dedicato alla lista Di Medio. Alternando toni morbidi a vere e proprie invettive, il consigliere uscente mette in evidenza principalmente due scenari: la coesione della squadra della Di Medio che ha liberato e pacificato Cassano e la inconsistenza politico-amministrativa della lista “Rinascita”.

“Questo sindaco – ha detto Zullo – deve completare il lavoro intrapreso, le progettualità avviate per rendere ancora più bella la nostra Cassano, quella Cassano che i nostri avversari non amano perché la vedono buia, spenta, negando ogni cosa che finora è stata realizzata, anche quel che c’è sotto i loro occhi”.

Per Zullo, cioè, è la denigrazione del lavoro degli assessori e dei consiglieri il primo obiettivo di Lionetti “ma non capiscono che negando questo lavoro, in realtà negano il progresso e gli sforzi che tutta la comunità cassanese ha fatto e sta facendo in un periodo durissimo qual è quello attuale….offendono tutta la città che ha subito tagli dallo Stato, la crisi di tre grossi contenitori di lavoro quali la Natuzzi, il Miulli e la Fondazione Maugeri e che nonostante tutto prosegue nello sforzo di andare avanti grazie al sacrificio e al lavoro della squadra di governo”.

“Queste persone non sono credibili– dice Zullo – così come i loro padrini politici: a chi chiede più sanità e più welfare dico: parlate con la Elena Gentile, assessore regionale, del Pd o con Ubaldo Pagano, coordinatore del Piano di Zona, del Pd o con il Vendola delle 10 euro di ticket. Se loro mettono le tasse, le liste di attesa, tagliano ospedali e ambulatori, che può fare il Comune?”

E che si tratta di candidati poco credibili lo prova il fatto che “non parlano coi documenti, non hanno prove di quel che dicono ma dicono faremo, faremo, faremo: ebbene: noi abbiamo già fatto e l’abbiamo fatto bene”, spiega il consigliere di Forza Italia.

Attacca, poi, Del Re e il suo mentore Onofrio Introna grazie a cui l’ingegnere lavora alla Regione “protetto in una lista riservata di 180 privilegiati mentre altri 36mila devono fare il concorso e pagare la marca da bollo”; spiega a Capriulo che la “logica secondo cui io percepisco una indennità dalla Regione e vengo criticato mentre la stessa indennità la percepiscono Introna, Vendola, Loizzo e su loro nulla si dice, non funziona semplicemente perché non è vera. Io ho rinunciato all’auto blu, che mi spettava come capogruppo: vado a Bari con la mia macchina; e quell’emendamento di cui si parla mirava proprio a eliminare i vitalizi non a reintrodurli”.

Studiate, maturate, informatevi, leggete i giornali cassanesi spiega Zullo “perché sembrate che finora abbiate vissuto da qualche altra parte, visto che dite cose che non esistono e lo dite perché non amate questo paese, la sua comunità e chi fa la politica contro non può amministrare, per il bene di tutti”.

Zullo conclude il suo intervento lanciando un appello agli elettori: “ricordatevi che denigrando Maria Pia Di Medio, la sua squadra di assessori e i consiglieri comunali, queste persone denigrano la città, vedono il male dove non c’è, vogliono nuovamente dividere la città e tornare di dieci anni indietro; non puntano a migliorare, a fare proposte per progredire ma a negare perfino l’evidenza. Perché questo catastrofismo? Perché questo farci del male? Perché essere contro a prescindere? La risposta è una sola: non vogliono far “rinascere” la città e i cassanesi ma semplicemente “rinascere” loro, nei luoghi di potere, dove Lionetti è stato seduto per dieci anni e da dove è sceso quando, bocciato dagli elettori come assessore uscente, riecheggiava la domanda dell’assessore regionale Elena Gentile “Lionetti, dov’eri?”. Oggi lo diciamo anche noi, a lui  e a tutta la lista: dov’eri? Dove eravate in questi anni? Se davvero tutto andava così male, dove eravate? Ecco perché queste persone non meritano le redini della comunità cassanese”.

Stasera i comizi finali a partire dalle 19.00 (“Rinascita”) e fino a mezzanotte (“Di Medio sindaco”): si prevede l’intervento di Gero Grassi, parlamentare Pd e diverse sorprese che saranno rivelate nel corso della serata.

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