Il vento del rinnovamento soffia forte anche a Cassano
Soffia forte il vento del rinnovamento, a Cassano.
Ed è un vento targato centrosinistra, Pd in particolare, che nella lunga scia che va dalle Europee alle Regionali di Piemonte e Abruzzo, investe anche la nostra cittadina e porta a Palazzo di città una coalizione di centrosinistra – senza alcuna variabile di altro colore – dopo circa sessant’anni.
Vito Lionetti, esponente del Partito Democratico, è il nuovo sindaco di Cassano delle Murge: corona un sogno cominciato nella primavera del 1999, quando le forze politiche di ogni colore coalizzate contro lo strapotere di Pino Leporale dovevano scegliere il candidato sindaco. “I cassanesi vogliono un sindaco coi baffi”, titolò un giornale locale dell’epoca, senza essere ascoltato: la scelta cadde invece su Giuseppe Gentile. Al termine del doppio mandato dell’avvocato, di nuovo poteva essere la volta di Vito Lionetti ma un “sondaggio” ne bloccò l’ascesa: “Nuova Ideadomani” preferì Teodoro Santorsola per sfidare la Di Medio e perdere. Certo, col senno di poi quello fu un bene per Lionetti ma all’epoca egli non pare condividesse a pieno tale linea, pur restando fedele fino all’ultima alla scelta della compagine.
Oggi Lionetti riparte dalla poltrona più importante di piazza Moro e la folla che ieri sera lo attendeva nel cuore del paese ha visto il suo salire su quel palco come una “liberazione”, un respiro lungo e profondo dopo una apnea durata quindici anni.
Anche per come è arrivata.
La verità, infatti, è che erano davvero in pochi a credere nella vittoria di “Rinascita” alle comunali di domenica: lo dicevano alcuni dei candidati di quella lista, qualcuno dei dirigenti dei partiti che la sostenevano; lo dicevano gli avversari politici e anche qualche “sondaggio” commissionato e mai svelato, dal risultato univoco: Di Medio vincente.
Invece il non-previsto è accaduto e la volontà dei cassanesi di cambiare pagina – a torto o a ragione, ognuno deciderà secondo le proprie convinzioni – si è manifestata.
Resta da capire cosa la lista Di Medio ha sbagliato, in questa campagna elettorale e lungo il suo mandato.
Certo, 65 voti di scarto potrebbero far pensare che non si tratta di una sonora bocciatura del governo cittadino uscente ma occorre tener presente la posizione di forza da cui il primo sindaco donna cassanese ha cominciato la sua campagna elettorale. Il fatto che, ad esempio, alcuni assessori (Antelmi, Di Canosa) non riescono neppure ad entrare in Consiglio Comunale, spinge ad un ripensamento di quel che è stato fatto nell’azione di governo ma anche a come questa bagnata campagna è stata condotta: forse con molta poca convinzione, sicuri dei risultati raggiunti e con uno scarso senso di impegno – da parte di alcuni candidati – per chiedere al paese di nuovo fiducia.
Anche qui, il centrodestra subisce la generale debacle che unisce le Europee alle regionali in tutta Italia e che vede salvarsi, nel declino di una classe dirigente nazionale, solo alcuni esponenti.
Ora tocca a Vito Lionetti governare in un momento difficile per la nazione e per questa comunità, con la coscienza di essere colui che di fatto ha chiuso una lunga epoca di contrapposizioni personali e non politiche: quel “governerò per tutta la città e non solo per chi mi ha votato, perché voglio essere sindaco di tutti i cassanesi”, pronunciato ieri sera, è il miglior viatico per cinque anni di consolidamento della pacificazione che Cassano ha chiesto a gran voce.