Agricoltura, da Cassano a Napoli per chiedere scelte chiare
Si è tenuto ieri un incontro della Coldiretti al Teatro Palapartenope di Napoli. Oltre 10 mila le persone giunte da ogni regione come Sicilia, Calabria, Molise, Basilicata, Campania e Puglia grazie ai pullman messi a disposizione dei soci della su citata grande associazione di agricoltori italiani. Anche una delegazione cassanese è stata partecipe in questa grande convention voluta dal nuovo Presidente Nazionale Coldiretti, il giovane Roberto Moncalvo, dove sono intervenuti il neo Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, i diversi presidenti regionali come il nostro Nichi Vendola, accompagnato da Stefàno, diversi sindaci, il presidente di federconsumatori Rosario Trefiletti, il presidente di Barilla s.p.a., il generale del comando forestale statale e molti altri relatori.
Si è parlato di MADE in ITALY e contraffazione, ma soprattutto della nuova riforma PAC (integrazione ai coltivatori) che interessa direttamente molte aziende agricole Cassanesi e molti piccoli proprietari.
Accordo raggiunto tra il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina e gli Assessori regionali all’Agricoltura sull’attuazione in Italia della Politica agricola comune 2014-2020, che vale 52 miliardi di euro. Lo comunica una nota del dicastero.
“L’accordo arriva dopo un lungo lavoro con le Regioni – ha affermato il ministro – che ci consente oggi di scrivere un capitolo importante della nuova Pac, mantenendo l’impegno di chiudere entro maggio. Abbiamo fatto scelte decisive per il futuro e per il rilancio dell’agricoltura guardando a settori strategici”. Tra le principali decisioni, la ripartizione degli aiuti accoppiati, per i quali è stata fissata una quota all’11%, pari a oltre 426 milioni di euro, lasciando il 4% delle risorse al pagamento di base. I settori sui quali sono state concentrate le risorse sono: zootecnia da carne e da latte, piano proteico e seminativi (riso, barbabietola e pomodoro da industria), olivicoltura. Per incentivare il lavoro giovanile, è prevista la maggiorazione degli aiuti diretti nella misura del 25% per i primi 5 anni di attività per le aziende condotte da under 40, assicurando il livello massimo di plafond disponibile che ammonta a circa 80 milioni di euro.
Il perimetro dei soggetti beneficiari della Pac, con allargamento della “black list” ed esclusione dai contributi delle banche, società finanziarie, assicurative e immobiliari. Riduzione del 50% dei pagamenti diretti sulla parte eccedente i 150.000 euro del pagamento di base e del 100% per la parte eccedente i 500.000 euro. In tale ambito è stato valorizzato al massimo il lavoro in quanto dal taglio saranno esclusi i costi relativi alla manodopera, salari stipendi, contributi versati a qualsiasi titolo per l’esercizio dell’attività agricola; Misure di sostegno per le aree svantaggiate e di montagna, per le quali è stata individuata una diversificazione delle condizioni per essere considerati agricoltori attivi e un premio differenziato per il latte di montagna.
È stato anche stabilito che nel 2016 verranno effettuate verifiche sull’operatività e sull’attuazione delle nuove misure, alla luce anche delle scelte che verranno compiute dagli altri partner europei. Il ministro Martina ha parlato ”scelte decisive per il futuro e per il rilancio dell’agricoltura, guardando in particolare a settori strategici come la zootecnia e l’olivicoltura e programmando un piano proteico nazionale e il sostegno a colture come la barbabietola, il riso e il pomodoro da industria. Fondamentali anche le scelte di una più equa distribuzione delle risorse.
Abbiamo privilegiato il lavoro e i giovani, proprio perché questo settore può essere protagonista del rilancio economico del Paese”. “Ringrazio i colleghi assessori – ha dichiarato l’Assessore della Regione Puglia e coordinatore nazionale degli assessori regionali all’Agricoltura, Fabrizio Nardoni – per il grande senso di responsabilità dimostrato nel costruire una proposta unitaria, che testimonia la volontà di dare agli agricoltori più tempo possibile per adeguarsi alla riforma. Pur nella difficoltà della nuova Pac, il sistema delle Regioni, collaborando con il Ministero, è riuscito a trarre un’intesa complessiva a favore del sistema agricolo e che tiene conto delle difficoltà dei settori produttivi”.