Attualità

Emergenza: com’è andata e qualche idea

neve a cassano dicembre 2014

A emergenza-neve quasi conclusa, è bene tirare un po’ le somme di quanto è accaduto, con qualche idea per il futuro, prima di archiviare questa vicenda. 

Naturalmente invitiamo i lettori a integrare le informazioni ed a raccontarci le loro opinioni.

 

Scarsa comunicazione

Innanzitutto va sottolineata la scarsa comunicazione ai cittadini da parte del Comune.

Sul sito ufficiale solo martedì 30 alle ore 13.00 (in piena emergenza ed a quasi 24 ore dalla prima allerta meteo) veniva pubblicato l’avviso del Dipartimento Protezione Civile Nazionale, fra l’altro con modalità (un pdf del fax della Prefettura!) e linguaggi non facilmente comprensibili a tutti.

Il Comune, cioè, ha ignorato completamente il primo bollettino che avvisava delle condizioni meteo già dalla mattina di lunedì 29 dicembre e che preavvisava della forte nevicata del 30 dicembre.

Dal Comune, poi, nessuna notizia da diffondere attraversa i giornali locali: tutto è stato lasciato alla buona volontà di questi ultimi nell’informare la cittadinanza su cosa stava per succedere e come comportarsi.

Anche sulle pagine Facebook e Twitter gli amministratori cassanesi hanno taciuto a lungo: solo il 31 dicembre, alle ore 12.57, dunque anche qui in piena emergenza, il sindaco Lionetti posta un avviso su come si sta operando in paese per far fronte alla emergenza.

 

pagina del sito del comune

Il sindaco si muove di persona

C’è da dire, poi, che proprio tramite i social-network diversi cittadini sono riusciti a mettersi in contatto con il sindaco e ad indicargli le strade e le zone dove c’erano maggiori difficoltà a muoversi ed a quasi tutti Lionetti ha dato risposte, spesso verificando di persona le condizioni della viabilità.

Spiegava il sindaco nel suo post su Fb: “Siamo in costante contatto con la Prefettura e la Sala Operativa Regionale della Protezione Civile. In una situazione di oggettiva difficoltà su tutto il territorio provinciale si stanno garantendo gli interventi per le effettive emergenze: in particolare a Cassano stiamo assicurando il trasporto degli emodializzati presso le strutture sanitarie. In questo momento sono all’opera quattro mezzi privati che collaborano con il Comune: stanno intervenendo nell’area dei borghi e nel centro urbano, coordinati dalla Polizia Municipale e supportati dalla Protezione Civile locale”. 

E’ comunque innegabile che per tutto il pomeriggio e la sera del 31 dicembre quasi tutte le strade in paese erano piene di neve e ghiaccio, senza che nessun mezzo sia passato a liberarle; risultavano percorribili solo quella attorno a Piazza Garibaldi e lungo via Vittorio Veneto ma tutte le altre erano completamente innevate.

 

Borghi in difficoltà

Sono le decine di Borghi che affollano le Murge cassanesi – e che da anni, ormai, non sono più seconde case o residenze estive ma veri e propri domicili dove vi si abita tutto l’anno – ad aver subito i maggiori disagi.

I mezzi della provincia fin lì non sono arrivati e in alcune zone hanno operato solo i cinque-sei mezzi privati (trattori muniti di pala escavatrice o qualcosa di simile) che hanno fatto la spola fra il centro del paese e le periferie per cercare di risolvere alla meglio la situazione. Che spesso era al limite della sopravvivenza, con disabili e persone che necessitavano di cure urgenti ed a cui hanno fatto fronte privati cittadini aiutati dalla vigilanza privata di alcune ville.

In almeno un borgo, poi, l’erogazione dell’acqua potabile è stata sospesa per molte ore, forse a causa della rottura di qualche tubazione.

Presso l’Istituto “Maugeri” è stata compiuta l’opera più massiccia, per garantire la viabilità delle ambulanze in casi di emergenza sanitaria che per fortuna non si sono verificati.

catene alle auto

Polizia Municipale e Protezione civile all’opera

I giovani volontari ed i mezzi della Protezione Civile “Pubblica Assistenza” sono stati instancabili e praticamente non si sono mai fermati nel corso dell’emergenza che va avanti dal lunedì mattina, anche nelle giornate di festa.

Il nuovo mezzo spargisale unitamente al nuovo autocarro hanno garantito maggiore operatività ma il territorio cassanese è troppo vasto per essere coperto da un solo mezzo o quasi. Fra l’altro alcuni cittadini non  hanno compreso che l’autocarro non è uno spalaneve ma un mezzo (comunque limitato) per spargere il sale ed evitare il ghiacciarsi delle strade.

Tante, poi, le situazioni a cui gli agenti della Polizia Municipale hanno dovuto far fronte (macchine fuori strada o in avaria, ad esempio) nonché in maniera preventiva per obbligare gli automobilisti a transitare con catene o pneumatici da neve, per quello che servivano. Diversi automobilisti, infatti, hanno comunque deciso di avventurarsi pur non essendo attrezzati, rischiando – come in molti casi poi è successo – di restare bloccati e aumentando le situazioni a cui la macchina dei soccorsi doveva far fronte.

La PM coordinata dal maggiore De Benedictis ha, inoltre, consentito a diversi cittadini “dializzati” di raggiungere senza problemi gli ospedali per le cure, indispensabili per la sopravvivenza.

Fra scirocco e tramontana

Le precipitazioni nevose sono terminate all’incirca alle 15.00 del 31 dicembre, lasciando Cassano e dintorni sotto una coltre di 30-40 cm. di neve. Ma le condizioni meteo non hanno smesso di creare problemi. Per tutta la serata/nottata del 31 dicembre, infatti, il vento di scirocco ha permesso alla neve di non ghiacciare e, al mattino dopo, di sciogliersi in maniera copiosa; nella notte fra l’1 e il 2 gennaio, invece, il vento è cambiato ed è sceso il gelo: la neve ancora presente sulle strade si è ghiacciata e questa mattina se ne possono vedere gli effetti, con strade ghiacciate e scivolose.

Il sale, dunque, avrebbe dovuto essere sparso soprattutto ieri sera, in modo da non far gelare le strade ma ciò non sembra sia avvenuto.

 

Danni economici per gli operatori

Non sono quantificabili certamente ma sono rilevanti i danni economici per gli operatori cassanesi della ristorazione che hanno visto disdettare quasi tutti i coperti per il cenone del 31 dicembre. Pare non ci fosse più posto in ristoranti e agriturismi, il giorno 30, ma in pochissimi, poi, hanno confermato la presenza l’ultimo giorno dell’anno. Alcuni locali sono rimasti addirittura chiusi. Per fortuna la bella giornata di sole del 1° gennaio ha fatto recuperare, anche se in parte, le perdite del 31 dato che in molti hanno deciso di pranzare fuori casa nel primo giorno del 2015.

Riprende la raccolta dei rifiuti

Dopo essere stata sospesa per due giorni, è ripresa la raccolta dei rifiuti porta-a-porta da parte della ditta che garantisce il servizio. Questa mattina viene raccolto l’indifferenziato (bidone grigio) e dopo le 13.00 l’organico (bidone marrone). La raccolta proseguirà secondo il calendario usuale.

 

Le polemiche politiche

Non si può non dar conto delle polemiche politiche che accompagnano sempre casi del genere: l’ex maggioranza (Zullo e Di Medio) se la sono presa con l’inefficienza dell’amministrazione Lionetti nel sopperire alle necessità dei cittadini e degli operatori commerciali. Due anni fa (nel corso dell’ultima “emergenza” dovuta alla neve) accadde esattamente il contrario, con l’allora opposizione, con in più le critiche sulla chiusura delle scuole e del Comune. Corsi e ricorsi della politica, insomma.

pubblica assistenza e neve

 

 

Qualche idea per il futuro

La prima responsabilità è dei cittadini che devono attrezzarsi – se proprio vogliono/devono viaggiare in auto – con catene, gomme chiodate, pneumatici da neve. E’ vero che emergenze di questo tipo accadono, da noi, una volta ogni 2-3 anni (l’ultima volta è stat nel 2012) ma non si può certo pretendere che si possa andare in giro con le auto mentre ci precede uno spazzaneve….. 

A proposito: una buona lama spazzaneve (da montare dietro un trattore o un mezzo cingolato) non costa più di 1.000/1.500 euro. Sarebbe il caso che il Comune affronti questa spesa, acquistandone più d’una; si facciano, poi, delle convenzioni con alcuni privati (o ditte) in caso di necessità e – cosa molto importante – obblighi gli stessi (a spese del Comune) – a frequentare un breve corso di formazione su come si opera su quei mezzi….in questi giorni si è assistito, a volte, alle improvvisazioni più clamorose su come spalare e dove mettere neve e ghiaccio, col risultato (ripetiamo: non sempre ma è accaduto) di peggiorare la situazione.

Un tempo, poi, si assisteva a scene con uomini e pale che liberavano le strade: visto che la Tradeco non ha raccolto i rifiuti nelle due giornate, si potevano impiegare i suoi uomini per spalare la neve dalle strade meno accessibili ai mezzi (Patto di Stabilità permettendo…).

Non sarebbe, infine, una cattiva idea – almeno così ci pare – ripensare tutto il sistema della Protezione Civile locale con l’impiego (anche qui: risorse permettendo) di cittadini formati appositamente per queste emergenze, che si affianchino allo sforzo caparbio e generoso dei giovani della Associazione “Pubblica Assistenza” che tutta la cittadinanza non può che lodare (e il sindaco, a nome di tutti, lo ha fatto più volte pubblicamente). Si tratta, cioè, di passare da un modello di solo volontariato ad uno che comprenda anche il privato sociale che in casi di estrema necessità ed urgenza metta in campo ogni possibile energia.

Indispensabile, poi, è un numero di emergenza comunale a cui far riferimento: molti lettori e molti cittadini, infatti, hanno lamentato l’impossibilità di raggiungere telefonicamente il Comune (segnatamente la Polizia Municipale) per chiedere aiuto, componendo i numeri di emergenza nazionale (113, 112 o 115) che sono serviti a poco.

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