Attualità

Differenziata: in calo anche a novembre

Differenziata a Cassano

Novembre come agosto, per la raccolta differenziata dei rifiuti sul territorio di Cassano.

Ma se agosto è il mese in cui tradizionalmente diminuisce (molti baresi che arrivano nel borghi, si dice, non sono abituati a fare la raccolta differenziata e i controlli sono difficili da effettuare), novembre dovrebbe essere più tranquillo e segnare un segno più.

Invece i dati – che purtroppo vengono inseriti con il contagocce dato che siamo a febbraio ma leggiamo ancora quelli di tre mesi fa… – divulgati dall’Ufficio Regionale sono impietosi.

Novembre segna il 53,93% di raccolta differenziata ovvero il 4,5% in meno rispetto al mese precedente che già segnava un calo rispetto al passato.

E se il dato lo si confronta con il novembre 2013 siamo dinanzi ad un vero e proprio crollo. Dopo un anno, infatti (novembre 2013-novembre 2014) la differenziata è passata dal 66,7% al 53,9 ovverosia un crollo di oltre 12 punti percentuali.

Un’altra riprova di tale lettura è il raffronto che si può fare fra la produzione di gennaio e quella di novembre 2014: sono praticamente identiche (circa 36 kg.) ma mentre a gennaio sono finiti nella indifferenziata 155 tonnellate, a novembre ve ne sono finite più di 206 ovvero oltre 50 tonnellate in più, con un aggravio enorme di costi (ogni tonnellata finita in discarica costa cara ai contribuenti cassanesi: fino a 96 euro…).

Un crollo che si ripercuoterà sulle tasche dei cittadini.

Se infatti dovessimo fare una proiezione degli ultimi quattro mesi di cui sono noti i dati in chiave di “ecotassa regionale” (che viene calcolata per il periodo 31 agosto – 1° settembre dell’anno successivo) la percentuale di differenziata del periodo considerato è del 56,5%, lontanissima, cioè, da quel 65% netto in virtù del quale la Regione esenta, praticamente, i cittadini dal pagarla.

Mancano all’appello, dunque, oltre otto punti percentuali che in termini di quantità vogliono dire decine e decine di tonnellate di rifiuti riciclati. Certo, si è ancora in tempo per invertire la tendenza ma davvero occorrerà uno sforzo gigantesco per farlo e non disperdere tutto il buono che finora è stato fatto.

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