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70° Liberazione: lapide marmorea in piazza Moro

stemma della Fondazione piccola

La “Fondazione Albenzio Patrino di cultura e cooperazione europea”, la Legione Carabinieri Puglia, il Comune di Cassano delle Murge, insieme alle associazioni dei Partigiani (Anpi), dei Deportati (Aned) e degli Internati militari e civili nei lager nazisti (Anei) invitano la cittadinanza tutta, i giovani e i pensionati, gli studenti ed i docenti delle scuole di ogni grado, le associazioni e tutte le espressioni della società civile con le amministrazioni civiche della Città Metropolitana di Bari alle Celebrazioni per il 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, con gli onori ai Caduti militari e civili, ai Deportati ed agli Internati nei lager, ai Combattenti per la Resistenza e per l’Italia libera.

In occasione del 70° della Liberazione sarà inaugurata il 28 aprile 2015 alle ore 11.00 in piazza Moro –  una lapide scultorea (installata sulla parete di destra del Palazzo di Città, ndr) che ricorda la dolorosa esperienza dell’occupazione, della deportazione e dell’internamento nei campi di concentramento, della lotta per la Liberazione e, finalmente, la gioia del 25 aprile 1945 e dell’operosa ricostruzione del Paese, esempio ancora oggi per il mondo e per le generazioni a seguire.

“In quei momenti tragici – scrivono in una nota congiunta la Fondazione, la Legione Carabinieri Puglia e il Comune di Cassano – si riconobbe il coraggio di Soldati, Carabinieri, Marinai, Avieri, Civili che con il loro coraggio confermarono i valori di Patria e di riscossa che avevano dato energia alle Guerre di indipendenza ed alla 1ª Guerra Mondiale, per riunire sotto una sola Bandiera le Genti italiche.

Una storia antica che, all’indomani dei fatti dell’8 settembre 1943, quando sembrava dissolto quello Stato unitario, a fatica realizzato, vide il Popolo Italiano scrivere piccole e grandi storie, tutte importanti, che oggi ricordiamo: dalle azioni partigiane, alle deportazioni ed agli stenti nei campi di concentramento, dove gli italiani rifiutarono di passare al nemico, dal coraggio dei contadini che rifornivano i patrioti, coerenti alla propria fede, come i tanti sacerdoti che testimoniarono anche con il rischio della vita l’aiuto a partigiani, ebrei e civili di diverso credo religioso e politico.

Ne sono testimonianza gesta come quella del giovane brigadiere Salvo D’Acquisto, la difesa delle fabbriche da parte degli operai contro il tentativo di distruzione attuato dai nazisti in ritirata, fino alla conquistata Liberazione del 25 aprile nella gioia per la fine della guerra, nonostante il paese fosse in macerie, con i morti da seppellire sulle montagne e con i vivi da sfamare nelle città. Il lavoro delle madri e dei padri ci ha consegnato Istituzioni libere, finalmente un Paese ricostruito inserito tra i più sviluppati e moderni, disciplinato da una Costituzione moderna e democratica, frutto del lavoro unitario delle diverse opinioni culturali e politiche.

Celebreremo la Liberazione per rinnovare quella gioia, per ricordare ed onorare il coraggio della gente, le Istituzioni e soprattutto i Caduti, che uniscono spiritualmente attraverso i secoli diverse generazioni nel nome dell’Italia libera, della Costituzione, delle Istituzioni dello Stato, fondate sulla democrazia e sulla civile convivenza”.

 

 

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