Slittano i funerali per il giovane cassanese
Sono slittati, probabilmente a martedì 5 maggio, i funerali del giovane cassanese (avrebbe compiuto 22 anni a ottobre) rimasto vittima, nella notte fra il 30 aprile e il 1° maggio, di un colpo esploso da un’arma da fuoco.
In un primo tempo erano stati ipotizzati per questo pomeriggio, in Chiesa Madre ma il magistrato della Procura della Repubblica di Bari, che sta conducendo le indagini non ha ancora dato il via libera alla sepoltura, in attesa delle risultanze di alcune analisi che ha ordinato in merito alla circostanza.
Da alcune indiscrezioni sull’inchiesta, è da escludere che l’arma che ha sparato sia stata “di ordinanza”, come ambienti familiari della vittima hanno affermato in un primo momento. E questo per due semplici ragioni: Giuseppe Turitto non era più in ferma volontaria presso la Marina Militare Italiana, nella quale era stato arruolato per 1 anno e poi congedato. Tant’è che aveva presentato una nuova richiesta di arruolamento.
Dunque non avrebbe mai potuto avere un’arma in dotazione che comunque ai giovani volontari – così come, più in generale, al personale della Marina – non viene mai, in nessun caso, consegnata.
Molto più probabilmente l’arma era una pistola da tiro, di quelle in uso nei poligoni, pare acquistata qualche giorno prima, che Turitto deteneva comunque regolarmente avendo un porto d’armi sportivo.
Per il magistrato, sulla tragedia, rimangono alcune circostanze da chiarire, anche perché all’accaduto non avrebbero assistito testimoni e dunque i fatti e le ricostruzioni ipotizzate (un errore di valutazione del giovane nel caricare l’arma oppure un incidente mentre la ripuliva) sono al vaglio del Pm e dei Carabinieri che conducono le indagini.