Economia

“Maugeri”, il Piano di Risanamento targato Brugger

fondazione maugeri pavia

Il Piano di risanamento della Fondazione Salvatore Maugeri, consegnato sabato 2 maggio al Tribunale di Pavia, a conclusione della procedura di concordato con riserva accordata il 2 novembre scorso, è stato presentato alla stampa oggi, in due incontri a Pavia e a Milano.

Il Piano prevede la richiesta al Tribunale di un concordato in continuità che contempla la soddisfazione sostanzialmente integrale o comunque molto elevata dei debiti di FSM, quelli già scaduti pari a circa 230 milioni oltre alle altre passività ordinarie e correnti per 130, con una profonda ristrutturazione societaria e la definizione di una nuova governance.

La nuova struttura societaria

Verranno infatti costituiti un Fondo immobiliare chiuso, al quale sarà conferito in parte il patrimonio immobiliare di FSM (21 sedi operative in tutta Italia); una Società a responsabilità limitata con funzioni di “Veicolo speciale di smobilizzo” che cioè servirà a trasferire le quote del fondo a una parte dei creditori, e una “Newco”, ossia una società per azioni-Srl cui verrà trasferita in blocco l’attività medico-sanitaria e di ricerca della Fondazione.

 

Debiti, come verranno onorati

La proposta rivolta ai creditori delle diverse classi è sintetizzabile come segue:

1)    ai creditori commerciali chirografari (cioè non garantiti da ipoteche), è proposta l’assegnazione, attraverso la Srl di quote del Fondo immobiliare con un valore patrimoniale netto di € 54.4 milioni circa.

Secondo le stime, ciò dovrebbe condurre ad un soddisfacimento dell’80% – 85% circa, prima dei benefici fiscali in capo ai creditori;

2)    A tutti gli altri creditori è proposto il pagamento integrale dei rispettivi crediti, con tempi diversi:

a) meno di due anni, per i creditori strategici da cui dipende l’accreditamento e il futuro del nostro servizio.

b) in 15 anni, per le banche titolari di crediti ipotecari accollati al Fondo Immobiliare, oppure accollati alla Newco, al tasso fisso del 4%;

c) in 8 anni per le banche titolari dii crediti finanziari chirografari, che verranno trasferiti alla Newco, e consolidati al tasso fisso del 4%;

d) secondo i tempi contrattuali per tutti i creditori trasferiti in continuità alla Newco (a partire dai Tfr del personale).

3) alla Regione Lombardia è proposto un pagamento di 2,5 milioni e alcune rinunce a crediti e incentivi futuri, per circa 15 mln a valori attuali.

Per effetto della transazione intervenuta e approvata il 24 aprile dalla Giunta regionale, FSM assumerà peraltro su di sé il rischio derivante dal “petitum” di € 230 milioni circa, relativo al costituzione di parte civile di Regione Lombardia contro l’ex-direttore generale di FSM. In base all’accordo transattivo, nel caso di condanna di quest’ultimo, per il danno che un successivo e dedicato giudizio civile venisse stabilito, Regione Lombardia potrà rivalersi sul pegno offerto dal Piano, ossia su 100% delle quote/azioni rappresentative del capitale della Newco.

Altri effetti del Piano

Alle banche non sarà richiesta “nuova finanza”, se non nella forma di una linea factoring di € 10 milioni per la normale operatività.

Ai creditori beneficiari dei proventi di realizzo delle quote del Fondo Immobiliare, il Piano offre la possibilità di conseguire un integrale o comunque molto ampio soddisfacimento dei propri crediti (anche per il trattamento fiscale delle eventuali contenute perdite).

Ai creditori commerciali, alle banche e agli stessi dipendenti è offerta la possibilità, non solo di ottenere in misura integrale o comunque molto elevata il soddisfacimento dei propri crediti, ma anche di continuare a trarre vantaggio dalla continuità dei rapporti commerciali, finanziari o professionali con un’azienda che è – e che continuerà ad essere – il primo operatore italiano nel campo della riabilitazione.

Novità del concordato

Quella proposta da FSM è una forma di concordato innovativa, dove alla tradizionale intermediazione dei flussi da parte bancaria, si sostituisce la produzione diretta di “moneta concordataria” tramite l’alienazione di asset, la cui uscita non pregiudica comunque la capacità di operare della Fondazione.

Inoltre, alle tradizionali vendite “a pezzi” dei gruppi aziendali, che caratterizzano le ristrutturazioni, si oppone un procedimento che divide analiticamente (e non con tagli “lineari”) ciò che serve a sostenere l’eccellenza operativa dalle riserve patrimoniali, spesso sottovalutate.

Il futuro di FSM

Il Piano prevede il rilancio e il rafforzamento delle attività scientifiche e sanitarie della Fondazione attraverso varie azioni, quali la ridefinizione dell’offerta di cura destinata alla riabilitazione complessa, alla gestione della cronicità e delle sue manifestazioni dolorose, e alla medicina del lavoro e dell’ambiente; l’aggiornamento tecnologico e organizzativo; lo sviluppo di un nuovo concetto di sanità privata sostenibile e accessibile, che sostenga il bisogno crescente di cura della cronicità.

Prevista inoltre l’evoluzione e consolidamento dei rapporti con l’Università, che consenta a FSM di diventare il riferimento per l’insegnamento della riabilitazione, nelle sue componenti medica, infermieristica e di fisioterapia.

Nel Piano è poi contemplata anche una riorganizzazione complessiva che determinerà un’importante riduzione dei costi per effetto del concentramento delle funzioni di supporto – dalla farmacia, ai laboratori alla diagnostica per immagini – e per l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse, grazie alla focalizzazione di singoli istituti sulle specifiche attività sanitarie e di ricerca.

 

 

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