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Sprar, Cassano comunità accogliente: parola di rifugiati

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Impossibile dimenticare drammi e vicissitudini: le famiglie straziate, le guerre, le persecuzioni, la disperazione. Ma è la speranza di una vita già oggi migliore quella che sostiene chi si affaccia all’Italia, all’Europa con la certezza che nulla sarà peggio di quello che si è lasciato.

I ragazzi che ieri sera hanno portato la loro testimonianza – nel corso della conferenza organizzata per festeggiare un anno di attività dello SPRAR di Cassano, curato dalla Cooperativa “Senis Hospes” presso l’ex “Hotel Ma.Ri.” di via Santeramo – della vita che hanno vissuto, dei motivi del loro fuggire e di quello che oggi si attendono, hanno spazzato via tanti luoghi comuni che spesso si ascoltano e si leggono sugli immigrati, senza un minimo di verità storica.

Una lezione che sarebbe servita a molti ma purtroppo in sala c’erano pochi indigeni ad ascoltare le storie toccanti di chi ha vissuto mille peripezie per giungere fin qua. 

 

 

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Con professionalità e dolcezza, Antonia Ricciardi, insegnante di lingua italiana presso lo Sprar, ha fatto emergere le testimonianze di alcuni dei tanti richiedenti asilo che la nostra cittadina ospita: c’è Foussyni, 25enne del Mali, fuggito per via della guerra dal suo paese, attraversando Algeria e Libia per poi sbarcare in Sicilia, da un anno a Cassano “dove mi trovo benissimo”, ha detto; piccoli lavori e un tentativo di arrivare in Germania, andato male, nel suo immediato passato.

Ecco Sarty, pakistano, in Italia da sei mesi: nel suo Paese era paramedico, con la passione per il giornalismo, scappato a causa delle persecuzioni dei talebani; Wali, molto conosciuto in paese per essere un quasi-sosia di Balottelli, tanto che molti lo chiamano Mario: per nove giorni ha attraversato a piedi il deserto del Sahara, anch’egli dal mali; dopo aver lavorato per qualche mese in Libia, ha deciso, nell’ottobre del 2013, di arrivare in Italia perché nell’ex paese di Gheddafi il caos della guerra civile rischiava di travolgere anche lui come tanti. 

Ancora più tormentata la storia dell’ultimo intervistato che dal Gambia  ha attraversato mezza Africa occidentale per arrivare fino alle coste dell’Italia, col pensiero fisso a sua moglie ed ai suoi due figli, di cui spera il ricongiungimento.

 

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“Si rischia di farci l’abitudine nel vedere queste tragedie che accadono nel Mediterraneo – ha detto il sindaco Vito Lionetti nel suo intervento – dove ogni giorno muoiono persone che cercano solo una vita migliore, come anche noi italiani abbiamo fatto pochi decenni fa, emigrando in tutto il mondo”. Per Lionetti è ovvio che ci siano “diffidenze, incomprensioni ma la conoscenza reciproca, l’ascolto delle storie e delle origini di queste persone può far superare anche ai più scettici le paure e le errate convinzioni”.

Cassano, però, al contrario di quel che si pensi, si è rivelata città accogliente e sensibile, magari con poco clamore ma nei fatti. Lo hanno testimoniato gli stessi ospiti dello Sprar ma anche uno dei responsabili della Cooperativa, Donato Lopez che ha testimoniato come, a differenza di altri centri che la cooperativa gestisce, solo qui a Cassano queste persone sono state coinvolte efficacemente in iniziative della comunità, come “Pane e olio in frantoio”, l’anno scorso o come la festa di ieri sera: “Cassano, fra le città dove questi progetti esistono, è sicuramente fra le prime quanto ad accoglienza e tolleranza”, ha detto Lopez.

Per l’immediato futuro, l’assessore ai servizi sociali, Enza Battista ha annunciato due progetti che coinvolgeranno gli ospiti dello Sprar, pensati anche per accogliere la richieste degli stessi ospiti nel fare qualcosa per Cassano: la pulizia e il ripristino del piccolo giardino pubblico in via Salvo D’Acquisto, che diventerà così un’isola verde e un ciclo di incontri presso il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” per far conoscere più e meglio agli studenti le storie di questi immigrati.

In piazza la serata è poi proseguita con l’apertura degli stand nei quale sono stati messi in mostra i lavori realizzati dai ragazzi dello Sprar, guidati da Margherita Veneziani, abile nel trasformare oggetti di scarto in piccoli e funzionali “souvenir” cassanesi e con accanto quelli dell’Agesci “Cassano 1” e degli “Amici di tutti” che con un momento conviviale hanno festeggiato la conclusione del compleanno.

 

 

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