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Raccolta differenziata: ottimi dati nel primo trimestre 2015

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Ottimi risultati, nel primo trimestre 2015, per la raccolta differenziata dei rifiuti sul territorio di Cassano.

Il ripristinato servizio della Regione Puglia che comunica i dati mensili della raccolta, infatti, indica un incremento nei mesi di gennaio, febbraio e marzo di quest’anno.

In particolare, a gennaio la differenziata ha segnato il 64,09%; a febbraio il 65,60% ed a marzo il 67,57% portando così la media del 2015 al 67,5%.

Facendo un raffronto rispetto ad un anno fa, c’è una crescita (nel trimestre) di circa 2,5%: nei primi tre mesi del 2014, infatti, la media era del 64,9%.

In lieve crescita, rispetto all’anno scorso, la produzione pro-capite dei rifiuti che è stata di 40,52 kg. a gennaio,  34,17 kg. a febbraio e 37,70 kg. a marzo (contro i 36 kg. di gennaio 2014; 33 kg. di febbraio; 34,5 kg. di marzo).

Per quel che riguarda, infine, la quantità di indifferenziata (dunque la parte di rifiuti che viene portata in discarica) si è passati (nel 2015) dai 181 q.li di gennaio  ai 146 di febbraio ed ai 152 di marzo. Anche in questo caso si registrano alcuni incrementi: nel gennaio 2014 la quantità di rifiuti indifferenziati fu di quasi 156 quintali; a febbraio di 130 q.li ed a marzo di quasi 169 q.li.

Proprio in questi giorni stanno arrivando nelle case dei cassanesi i bollettini, spediti dall’Ufficio Tributi del Comune, per il pagamento della Tassa Rifiuti (TaRi)  relativa al 2015 e sui social-network si è aperto un dibattito fra chi si attendeva risparmi sulla tassa, dovuti proprio all’andamento della raccolta ed è rimasto deluso e chi, invece, è già soddisfatto del risultato in nome dell’ambiente più pulito.

La questione è che conviene anche al portafoglio dei cittadini fare la raccolta differenziata dei rifiuti.

Dal conto del Bilancio 2014, approvato di recente dal Consiglio Comunale, si rileva, infatti, un dato interessante: fra il 2013 (anno d’avvio della raccolta porta a porta) e il 2014, il Comune di Cassano ha incassato 214.344,00 euro dalla vendita dei prodotti raccolti con la differenziata (plastica, carta, cartone, ecc.).

Si tratta di una cifra importante se si tiene conto che il nuovo sistema è andato a regime solo nella seconda metà del 2013 e che la percentuale media del periodo è all’incirca del 60%.

Il problema, però, è che quel guadagno se lo “mangiano” le discariche ovvero i gestori (privati) delle stesse, che fanno il bello e cattivo tempo e decidono in autonomia le tariffe di conferimento.

Con una raccolta ancora più spinta, con percentuali di differenziata, dunque, più alte e con una maggiore qualità della raccolta, cioè, non sarebbe difficile arrivare a raddoppiare la cifra finora introitata dalle casse comunali, arrivando, dunque, a coprire quasi la metà dei costi del servizio. Con la conseguenza di abbassare la Tari, ovvero la tassa rifiuti.

Ma occorrerebbe rivedere tutta la politica regionale in tema di rifiuti che ha poco incentivato la raccolta differenziata fra i cittadini, prorogando di mese in mese e di tonnellata in tonnellata lo spazio per le discariche.

 

 

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