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Storia di una multa mal gestita

multa

E’ possibile che un ente vanti un credito di 71 euro da un cittadino e che, invece, dopo 11 anni si trovi a dover pagare un debito di 510,69 euro?

Ebbene sì, è possibile nella nostra Italia, nella nostra piccola Cassano.

Il debito fuori Bilancio riconosciuto la scorsa settimana, all’unanimità, dal Consiglio Comunale, ha dietro di sé una storia che ha dell’incredibile.

Tutto nasce nell’aprile 2004 quando un cittadino barese, il sig. Edoardo Fiaschetti, si vede recapitare a casa una cartella esattoriale da Equitalia per un importo di 71,95 euro: si riferisce ad una multa ricevuta a Cassano. 

Il fatto è che quella multa il sig. Fiaschetti l’aveva già pagata tempo prima.

Dunque perché, si chiede, pagare di nuovo?

Ovviamente inizia una trafila in cui la burocrazia italiana ci sguazza. Dato che non serve dimostrare l’avvenuto pagamento ma occorrono tutta una serie di richieste, domande, ecc. ecc. per cui alla fine le strade sono due: pagare (anche quel che non si deve) o ricorrere in Tribunale.

Molti scelgono la prima strada ma il sig. Fiaschetti decide per la seconda e possiamo dire, dopo 11 anni, che aveva ragione lui!

Si rivolge, infatti, ad un avvocato e trascina il Comune di Cassano in Tribunale, dinanzi al Giudice di Pace.

In aula, il magistrato chiede all’avvocato dell’ente di mostrare tutte le carte che accusavano il Fiaschetti ma fra una udienza, un rinvio e i soliti slittamenti delle udienze viene fuori che i documenti del Comune non ci sono.

O meglio: il verbale esibito al Giudice di Pace da parte della Polizia Municipale riportava una somma diversa (ma nella sentenza non si dice quale) rispetto a quella indicata nella cartella esattoriale.

A Equitalia, cioè, il Comune di Cassano aveva chiesto di incassare una somma diversa da quella effettivamente spettante.

Che cosa credete che abbia fatto il Giudice se non condannare il nostro Comune a pagare i danni?

E difatti così è stato: al sig. Fiaschetti il Comune ora deve la somma di 350 euro di risarcimento danni a cui vanno ad aggiungersi 160 euro di spese legali, sempre a carico dell’ente, per un debito complessivo di 510 euro.

Che per una distrazione (e per la burocrazia che spesso uccide, in questo caso fa spendere inutilmente, questo Paese) ogni cittadino cassanese si trova a dover pagare.

 

 

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