Attualità

Mare svenduto in cerca di petrolio al largo della Puglia

mappa trivellazioni

La frittata è fatta. Il giorno 8 giugno 2015, il Ministero dell’Ambiente ha definitivamente autorizzato le prospezioni geosmiche per la ricerca di petrolio a largo della nostra costa, nel tratto compreso tra Bari e Brindisi, incluse Polignano e Monopoli. 

La notizia non è stata ancora diffusa, il nostro canale è praticamente il primo a svelarla, grazie tuttavia all’Ing. Giuseppe Deleonibus (foto in basso) e al suo post su Facebook che ha catturato la nostra attenzione. Dal 2009 Deleonibus è impegnato anche qui, su Polignano, in questa battaglia contro le trivellazioni.

Profetica è stata l’intervista che Deleonibus ci rilasciò nel lontano 2013: “Vedrete – l’esperto allargava le braccia rassegnato dinanzi all’ottusità e agli strumentalismi della politica – a breve il governo rilascerà tutte le autorizzazioni”.

 

Tornando all’autorizzazione, questa è stata concessa alla Northern Petroleum. Tecnicamente, si tratta di un parere di compatibilità ambientale che autorizza la ricerca degli idrocarburi al largo delle coste pugliesi, utilizzando la tecnica dell’airgun. 

Abbiamo subito contattato l’Ing. Deleonibus che conferma. 

Ingegnere, cosa significa? Cosa accadrà nelle prossime ore?

“Significa che in prima istanza si procederà con il sondaggio effettuato con una imbarcazione che traina un array di cannoni ad aria compressa, che verificano l’esistenza di sacche di idrocarburi (petrolio, ndr) all’interno del sottofondo marino. Una volta accertata la presenza di petrolio, si procede con la trivellazione di un pozzo sul fondale, che servirà a estrarre petrolio. Viene chiamato pozzo di prova che serve anche a classificare il petrolio”.

Petrolio che nel caso dei nostri fondali non è nemmeno dei migliori… O sbaglio?

“Esatto. E’ un petrolio cosiddetto “amaro””. 

Quando cominceranno le operazioni?

“L’autoizzazione del Ministero è un provvedimento esecutivo, quindi l’azienda comunicherà a breve la data di inizio lavori”.  

Non si può fare più nulla?

“Assolutamente no. Ricordo che la Regione Puglia dette parere negativo di compatibilità ambientale. Alcuni comuni della nostra fascia costiera hanno prodotto delle osservazioni”.

E Polignano? Cosa fece all’epoca?

“Che io ricordi, la vecchia amministrazione Bovino non ha prodotto uno straccio di osservazioni. Relativamente a queste procedure, l’attuale amministrazione non c’entra nulla!”.

Ma cosa possiamo fare? 

“In questo momento serve un apparato politico che abbia la volontà di mettersi a tavolino con degli esperti e verificare qual è il percorso più giusto da intraprendere”. 

Quindi qualcosa si può fare per fermare la Northern Petroleum…

“Assolutamente no. Ribadisco, non si può fare nulla. Quando parlo di mettersi a tavolino, intendo per le prossime trivellazioni…”.

Perché ce ne sono altre?

“Certamente… ne siamo invasi. Ricordo che la settimana scorsa è stata autorizzata la Spectrum Geo, che occuperà tutta la fascia dell’Adriatico. Alcune aree, quelle di Polignano e Monopoli, coincidono con quelle assegnate alla Northern Petroleum. Quindi è un’invasione di trivellazioni anche sullo stesso punto. La nostra flora e fauna marina saranno sottoposte a più bombardamenti”.

Cosa accade precisamente?

“Questi airgun lanciano bombe d’aria compressa che viaggiano a velocità di oltre 10mila Km orari”. 

deleonibus modestopellegrini

 

Danni anche per la pesca?

“Certo, si può prevedere una riduzione del pescato del 70% in un raggio di 8 Km. Danni anche alla biodiversità, alla flora e fauna marina. Noi siamo un territorio sottoposto a sic… il posidonieto di San Vito a Polignano potrebbe subire gravi conseguenze e la posidonia è una pianta che immette in acqua 16 litri per metro quadrato al giorno di ossigeno, ed è un depuratore naturale delle nostre acque”. 

Queste operazioni saranno visibili dalle nostre coste?

“Certo, visibilissimi. Tieni conto che il punto più vicino è a 25 Km dalla costa di Polignano!”. 

Ma si può protestare? Presidiare? Occupare?

“Si potrebbe… nello stile di Greenpeace. Ma la verità è che non possiamo confidare in questo momento nella presenza di un Comitato attento”. 

Stiamo messi male…

“Malissimo. Tutto per un petrolio “amaro” con probabilità del 17%. Senza contare che, se dovesse essere estratto, andrebbe comunque trasportato all’estero per la lavorazione”.

Un Comitato però c’è…

“Mah, io speravo che questa notizia fosse data in tempo proprio dal Comitato “No Petrolio, Sì alle Energie Rinnovabili”. In realtà questi comitati ancora una volta hanno dimostrato di essere solo serbatoio di voti per i propri portavoce che hanno tessere partitiche. Siccome queste autorizzazioni vengono da un governo di centrosinistra, decidano se tenere la tessera di quei partiti che sono al governo o, al contrario, di fare i portavoce dei comitati. Io strapperei la tessera del mio partito, il PD. Dobbiamo fare come i Davvero Verdi della Campania che si sono alleati con De Luca che non vogliono gli inceneritori sul territorio ma approvano i cementifici campani per bruciare i rifiuti? O facciamo gli ambientalisti, o gli imprenditori. Purtroppo la sindrome del Nimby non è una cosa opportuna: se non si fa nel mio giardino, va bene in un altro? Troppo comodo così”.

Intanto ingegnere, vedrà che dopo questa notizia e questa intervista, si risveglieranno tutti: partiti, partitini, ambientalisti, consiglieri comunali locali… Ma io mi domando, finora dov’erano? Non si sono manco accorti di una autorizzazione concessa 48 ore fa! Lo scopriranno adesso, leggendo queste righe. Capiranno che è troppo tardi.

“Purtroppo è così”. 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *