Cultura

Il mistero di Jacobus fra storia e leggenda

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Un romanzo intinto nella storia e ambientato nel nostro paese, quella Cassano che nei secoli si è trasformata e che oggi dovremmo cominciare a riscoprire”. Lo definisce così l’autore Vito Campanale il suo ultimo libro, “Il manoscritto di Jacobus”, presentato sul sagrato del Convento di “Santa Maria degli Angeli” alla presenza del sindaco Vito Lionetti, dell’editore Piero Cappelli e della prof.sa Mariolina Simone nel ruolo di coordinatrice dell’incontro.

Nato quasi per caso, nel corso delle ricerche della prima opera di Campanale, quel “Le siepi del rosmarino” che narra le vicende della sua famiglia intrecciandole con quelle della nostra cittadina, “Il manoscritto di Jacobus” racconta le vicende di un fuggiasco salernitano, Tommaso, che dopo mille peripezie si ritrova quasi per caso ad essere accolto da (finto) monaco presso il Convento di Cassano. Delitti, misteri, sparizioni e leggende che si intrecciano con la vita reale della Cassano fra il ‘600 e il ‘700 condurranno il lettore fino ai nostri giorni quando lo storico locale, riconoscibile nel compianto Nicola Alessandrelli, scopre uno di quei misteri che ancora oggi lasciano interdetti e senza risposta molti cassanesi appassionati di storia locale ma anche i semplici cittadini.

“Una storia appassionante, un lavoro bellissimo che evidenzia una notevole capacità narrativa” ha detto il sindaco nel corso della presentazione; gli ha fatto seguito Piero Cappelli, della “Edizioni di Pagina” che ha edito il romanzo, affermando che spesso vi sono pregiudizi nei confronti degli storici o degli appassionati di storia civica, visti un po’ come scrittori di serie B; non solo: generalmente la storia locale è roba per pochi interessati, libri da biblioteca da consultare poche volte nel corso di una vita”. Nel caso de “Il manoscritto di Jacobus”, invece, “siamo di fronte ad un libro che rivela studio e interesse per la storia ma soprattutto la capacità di Vito di tenere assieme generi diversi appassionando il lettore e conducendolo fino in fondo al romanzo, senza trascurare il fatto che esso rappresenta un efficace strumento di conoscenza della storia locale”.

La prof.sa Simone ha poi svolto una approfondita analisi del testo, mettendo in evidenza la perfetta armonia delle varie anime del libro: quella narrativa, quella storica e un’alea di mistero che permea tutto lo scritto. Lungo e appassionato il racconto che l’autore ha fatto sulla genesi del romanzo e sui motivi che hanno spinto a scriverlo. In primis l’amore per il Convento e il Santuario dedicato alla Madonna degli Angeli, non tanto o solo devozionale ma storico-artistico. “Siamo in un luogo – ha spiegato Campanale – che per secoli è stato il centro, non solo spirituale, di tutta questa zona che chiamiamo Murgia: chi veniva qui, a Cassano, lo faceva per il suo Convento, per la sua Biblioteca, fra le più fornite del Sud Italia, per la sua storia”. Convento come luogo di misticismo ma anche di misteri: perché, ad esempio, la Grotta con l’affresco della Madonna è stata per oltre un secolo del tutto dimenticata? Come mai non ci sono documenti o scritti dell’epoca che ne parlano? Ed è vera la storia del tunnel che collega il Convento al paese, storia che anche i bambini della Cassano del 2015 conoscono?

Non resta che leggere “Il mistero di Jacobus” per avere qualche risposta, tenendo presente che si tratta di un romanzo “intinto nella storia” e non di un saggio storico, con risposte certe e fondate.

Oppure no?

 

Fotografie di Giuseppe Ferrante

 

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Vito Campanale

 

 

Dove trovarlo

“Il manoscritto di Jacobus” di Vito Campanale (Edizioni Di Pagina) è disponibile a Cassano presso la libreria “La Casa sull’Albero” (via Gramsci n. 55) e presso la cartolibreria “Il Papiro” (via cap. Galietti n. 22). 

 

 

 

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