Centro Medico, la Fondazione valuta il trasloco a Bari
Del trasferimento, del trasloco anzi, del Centro cassanese della Fondazione “Salvatore Maugeri” di Pavia, se ne parla da almeno tre anni. Da quando, cioè, i nuovi standard regionali imposti alle aziende sanitarie e agli istituti di riabilitazione hanno messo “fuori norma” il Centro di Cassano.
Ma ora c’è qualche particolare in più che sta mettendo in apprensione i lavoratori (circa 300, almeno la metà di Cassano) e che dovrebbe far preoccupare la nostra cittadina.
In un recente incontro con il personale, il Direttore della struttura, il dott. Carone ha detto senza mezzi termini all’assemblea che entro la fine del 2015 occorrerà prendere una drastica decisione: o si avviano i lavori per l’ampliamento del Centro esistente (con l’aumento della volumetria, l’adeguamento agli standard regionali e il mantenimento dei posti letto previsti dal Piano sanitario regionale) oppure il Centro Medico se ne andrà da Cassano traslocando, con tutta probabilità a Bari: presso “Villa Patrizia” – la struttura tutta in vetro che si trova alle porte del capoluogo, provenendo da Cassano, sotto le grandi antenne della telefonia, di proprietà della famiglia Matarrese – dove nei giorni scorsi sono stati effettuati alcuni sopralluoghi da parte dei tecnici della Fondazione che hanno ritenuto idonea la struttura.
Tutto questo è plausibile e doveroso da parte ella Fondazione che, lo ricordiamo, attende l’ok al progetto di ampliamento da molti, troppi anni.
Un ampliamento che avrebbe potuto già essere avviato e completato anni fa, quando una ampia zona su cui insiste la Fondazione fu – nell’approvando Piano regolatore generale del Comune di Cassano – trasformato in zona “a verde” anziché, come lo era, a zona “servizi” e dunque per l’espansione del Centro.
Da lì in poi (e parliamo oramai di 15 anni fa, durante l’amministrazione Gentile) è stato tutto un rincorrere modifiche, volumetrie e progetti in adeguamento che hanno fatto perdere tempo e preziose risorse sia all’ente pavese che a tutta la cittadina.
Che il Centro Medico sia per Cassano una risorsa in termini economici è risaputo. Se, infatti, il mantenimento dei posti di lavoro è garantito per tutti i dipendenti (che avranno il disagio di spostarsi ogni giorno per lavorare, ma a questo punto è un problema personale), non altrettanto garantita, anzi, è la tenuta economica dovuta alla mancanza dell’indotto che il Centro porta con sé (servizi, ristorazione, case in affitto, ecc.), gli oneri che il Comune incassa e un nome, quello di Cassano, che risuona per tutto il Sud Italia.
La Fondazione da mesi ha presentato il progetto in Regione, completo di VAS e VIA (le valutazioni di impatto sull’ambiente); il Comune di Cassano lo ha dotato di tutti i pareri necessari; il Consiglio Comunale ha deliberato la variante al Prg, la “Fabbrica Immobiliare spa” (a cui la Fondazione ha venduto la struttura) è pronta a investire per la costruzione.
C’è ora da riunire la Conferenza di Servizi di cui da oltre 100 giorni si attende la convocazione. Nei giorni scorsi presso la Regione è stata convocata una Conferenza di Servizi per discutere di un’altra vicenda cassanese (il “Kartodromo della Murgia”) ma inaspettatamente non è stato inserita la questione Centro Medico, rinviata a non si sa quando.
Anche i sindacati dei lavoratori (Cgil-Cisl-Uil e Fsi) vogliono capire come e perché il progetto non viene discusso ed ha inviato al Comune di Cassano una richiesta di chiarimenti ed un invito a darsi una mossa.
Cassano, inteso come comunità cittadina, non può permettersi di far andar via il Centro Medico e per farlo occorre il supporto di tutti: Comune, partiti, sindacati, lavoratori e consiglieri regionali. Muoviamoci, prima che sia troppo tardi!