Cronaca

E’ scomparso don Peppino Albenzio

GIUSEPPE ALBENZIO

E’ scomparso questa notte Giuseppe Albenzio, per tanti semplicemente don Peppino, già Notaio in Cassano delle Murge.

Aveva 91 anni.

Nato a Cassano il 12 marzo 1924, dopo gli studi universitari e l’ingresso nel Notariato aveva aperto lo studio a Cassano a cui in tanti si rivolgevano con fiducia e sicurezza, consci della professionalità di don Peppino.

Una volta in  pensione, non ha mai perso la passione per lo studio, per i libri e per la conoscenza storica del territorio dando vita, due anni fa assieme a sua moglie Antonia Patrino, alla “Fondazione Albenzio-Patrino”  per la divulgazione dei principi di cultura e solidarietà in Italia e in Europa.

In un messaggio di cordoglio, la “Fondazione Albenzio Patrino di cultura e cooperazione europea rivolge l’ultimo saluto terreno al Dott. Giuseppe Albenzio, Fondatore, unendosi al cordoglio della famiglia e della comunità cassanese. Persona schiva ai clamori quanto sensibile, allievo di Aldo Moro, sincero nei suoi sentimenti genuinamente cristiani, spirito colto, rispettoso verso chiunque fosse chiaro nei rapporti con gli altri, Don Peppino resterà nella memoria della comunità come persona disponibile e come uomo di pace e di buona volontà nel lavoro e nella vita. La Fondazione continuerà a muoversi sul solco da Lui tracciato: cultura, cooperazione, solidarietà, azione, riflessione, visione del futuro e della prospettiva europea, studio, tessitura dei rapporti intergenerazionali, interpretazione dei bisogni della società, amore per la propria comunità, il Vangelo come luce ed aiuto, il lavoro come strumento di emancipazione della persona e della comunità umana, rispetto per la Costituzione e per le Istituzioni libere e democratiche. Che la grande comunità del Cielo Ti accolga con la tua stessa sensibilità. Grazie Don Peppino. Ciao. 

La Tua Fondazione Albenzio Patrino di cultura e cooperazione europea, Ufficio di Presidenza”.

I funerali si terranno domenica 8 novembre alle ore 15.00 partendo da via Vittorio Emanuele III n. 38, il Palazzo di famiglia presso cui è stata allestita la camera ardente.

 

 

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