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La Banda di Cassano celebra S. Cecilia

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Ricorre il 22 novembre la memoria di Santa Cecilia, protettrice dei musicisti e dei cantanti. 

 

L’Associazione Musicale cassanese – Concerto bandistico ”Città di Cassano” – festeggerà oggi la ricorrenza con un ricco programma che comincerà alle ore 17.30 con un giro in musica per le principali strade del paese.
 
Alle 18.30 si svolgerà la messa nella parrocchia Santa Maria Assunta presieduta dal nuovo parroco don Francesco. 
 
Dopo la celebrazione la banda eseguirà in chiesa brani di musica sacra  e subito dopo ci sarà l’esibizione del Concerto bandistico sul piazzale antistante la chiesa dove verranno eseguite marce caratteristiche del repertorio bandistico.
 
In molti si chiedono il perchè Santa Cecilia è considerata la patrona della musica. 

È quanto mai incerto il motivo per cui Cecilia sarebbe diventata patrona della musica. In realtà, un esplicito collegamento tra Cecilia (vissuta a Roma fra il II e il III secolo dopo Cristo) e la musica è documentato soltanto a partire dal tardo Medioevo, spiega l’Enciclopedia “Wikipedia”.

 

La spiegazione più plausibile sembra quella di un’errata interpretazione dell’antifona di introito della messa nella festa della Santa (e non di un brano della Passio come talvolta si afferma). Il testo di tale canto in latinosarebbe: Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar (“Mentre suonavano gli strumenti musicali (?), la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa”). Per dare un senso al testo, tradizionalmente lo si riferiva al banchetto di nozze di Cecilia: mentre gli strumenti musicali (profani) suonavano, Cecilia cantava a Dio interiormente. Da qui il passo ad un’interpretazione ancora più travisata era facile: Cecilia cantava a Dio… con l’accompagnamento dell’organo. Si cominciò così, a partire dal XV secolo (nell’ambito del Gotico cortese) a raffigurare la santa con un piccolo organo portativoa fianco.

In realtà i codici più antichi non riportano questa lezione dell’antifona (e neanche quella che inizierebbe con Canentibus, sinonimo diCantantibus), bensì Candentibus organis, Caecilia virgo…. Gli “organi”, quindi, non sarebbero affatto strumenti musicali, ma gli strumenti di tortura, e l’antifona descriverebbe Cecilia che “tra gli strumenti di tortura incandescenti, cantava a Dio nel suo cuore”. L’antifona non si riferirebbe dunque al banchetto di nozze, bensì al momento del martirio.

Dedicato alla santa, nel XIX secolo sorse il cosiddetto Movimento Ceciliano, diffuso in Italia, Francia e Germania. Vi aderirono musicisti, liturgisti e altri studiosi, che intendevano restituire dignità alla musica liturgica sottraendola all’influsso del melodramma e della musica popolare. Sotto il nome di Santa Cecilia sorsero così scuole, associazioni e periodici.

 

 

 

 

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