Appuntamenti

“Un granello di me” a “La casa sull’albero”

locandina piccola OI

Si terrà domani 13 febbraio alle ore 18.30 nella saletta della libreria “La casa sull’albero” la presentazione del volume “Un granello di me” di Lorenza Oi, recentemente pubblicato dalla Messaggi edizioni.

Una conversazione con l’autrice che sarà condotta da Francesca Marsico, giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno” con l’intermezzo della recitazione di alcune poesie a cura di Nuccia Ventafridda e Annalisa Frusciante.

Un’opera prima per Lorenza Oi, una raccolta di poesie che dal 2011 al 2015 che il prefattore Stefano Loconte così presenta:

Quasi fosse un dovere morale nei riguardi del lettore, Lorenza Oi apre la sua raccolta di poesia, “Un granello di me”, introducendo a riguardo, una serie di risposte affermative. 

Perché si scrivono poesie?

Semplice domanda, ma al contempo difficile, per un poeta, darle una risposta, per lui più facile comporre. Lorenza comunque la dà, si apre, si confida, rispondendo pacata e decisa, con chiarezza e semplicità. Con parole dirette, senza retorica, elenca una serie di risposte che non lasciano dubbi, come l’iniziale Scrivo perché ne ho bisogno come il respiro e il conclusivo Scrivo per non morire sdraiata nel silenzio.

Il poeta per sua natura è incline a denudarsi, offrirsi al lettore, sacrificando così la sua intimità, senza riserve di sé,  perché un poeta vero non sa tacere, né mentire.

Cos’è dunque la poesia? Questa particolare forma di linguaggio, è per certi aspetti difficile da comprendere. Sovversiva, rivoluzionaria, pronta ad abbattere tutti gli schemi della sintassi anche se apparentemente tranquilla, inoffensiva: Poesia / scendi a dirmi di che cosa sei fatta / un buio mi sta nel petto / il tuo laccio mi ha stretta / come la sottana di una dama / che soffoca d’amore.

Chi è Lorenza Oi? Donna, madre, poeta è ancora lei stessa a comunicarcelo: Foglia tra le foglie. …A memoria del mio corpo / appeso alla gruccia di una vecchia / giramondo.

Continuando a leggere “Un granello di me”, addentrandoci nel mondo poetico di Lorenza, acceso dai colori della Puglia, regione dove lei attualmente risiede, in quei Giri di luce che chiamiamo bellezza, nel giallo delle campagne, nel verde scuro degli ulivi e delle pinete,  nell’azzurro intenso del cielo che contrasta con il rosso della terra pugliese, si contrappone, nella sua poesia, il buio, espressione che ritroviamo ricorrente: Quel nero assoluto all’ombra dal sole.

Lorenza Oi, in quanto artista, vive pienamente l’esperienza terrena con tutta la sua passione, gioiendo e soffrendo senza mezzi termini,  avendo la capacità di trasmettere le sue emozioni in forma poetica, quale prezioso dono da lei offertoci. Tradusse l’alfabeto della mia mente a consolare il verbo e la parola.

Nella poesia di Lorenza echeggia l’Ermetismo, corrente letteraria del 900 italiano di cui il caposcuola ne fu Giuseppe Ungaretti: Ispiro un verso alla volta / ramo di foglie disadorno / sabbia che resta / ad ignota parola, anche se la nostra autrice non se ne fa perdutamente influenzare.  Le sue aperture, gli incisi, la ritmica dolce del verso conducono lontano dal passato in un presente che fa sentire, vivere la poesia non più come impegno accademico, ma nel piacere, in quel sublime piacere che si ritrova nella comunicazione della anime: Un dialogo d’anime sotto la polvere.

Sono convinto che il lettore più raffinato, il critico più esigente, se per una volta si lasciasse andare, disponendosi oltre ogni pregiudizio, scoprirebbe nella poetica di Lorenza Oi chiari accenni ad una concezione nuova di scrivere versi, superandone così i vecchi condizionamenti, e le ottuse sovrastrutture all’inizio di un viaggio interpretativo piacevole e sereno: Viaggerai senza tempo / e apparterrai alla casa dei sogni.

Degne di nota, quali composizioni d’intenso, pregevole lirismo, tengo a menzionare le poesie: “La primavera ritorna”, “Non guardare il mio bambino”, “Il tuo ombrellino giallo”.

Avrei ancora molte cose da dire su questa prima raccolta di poesia “Un granello di me” di Lorenza Oi, spero di poterlo fare magari alla prossima edizione tanto è l’augurio che faccio a Lorenza e che mi faccio.

A ben vedere il nostro tempo non è poi così oscuro, ed è vero, ne sono certo, che la coscienza è in risveglio. Dopo tanta incomprensione e dolore, l’inquietudine che  assale i nostri giorni si avverte proprio nel cambiamento. Teniamolo in noi costantemente presente.

Concludo ancora con un verso di Lorenza, lasciando al lettore la sua risposta: Viviamo solo perché aneliamo a morire d’amore.

Stefano Loconte

 

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