La Fondazione “S. Maugeri” diventa una società per azioni
Si chiamerà “Istituti Clinici Maugeri s.p.a.” la nuova società per azioni che assorbirà le attività della Fondazione “Salvatore Maugeri” di Pavia, colosso della sanità italiana con 19 cliniche (e 3.500 lavoratori) sparse in tutta Italia, fra cui quella di Cassano delle Murge.
La “newco” sarà composta per il 66% delle azioni dalla stessa Fondazione e per il restante 34% da un gruppo finanziario internazionale, il Trilantic Capital Partners Europe, pronto a investire 66 milioni di euro nella nuova società, fondi che potrebbero arrivare a 100 milioni di euro entro breve tempo e dunque con una quota vicina al 43% del capitale sociale.
Secondo quanto rivelato dal quotidiano finanziario “Il Sole 24 ore”, l’annuncio del varo della nuova società sarà dato questa mattina da Gualtiero Brugger, Presidente della Fondazione pavesina e artefice della complessa architettura che sta ridisegnando la “Maugeri” per far fronte alle necessità finanziarie dell’Istituto. Gran parte dei soldi che la Trilantic Capital Partners Europe verserà, infatti, saranno utilizzati per soddisfare i creditori privilegiati, ovvero circa 56 milioni di euro e chiudere così una delle partite più delicate che hanno portato la Fondazione al “fallimento tecnico”.
“Istituti Clinici Maugeri s.p.a.” erediterà quindi tutte le attività e passività (tra cui circa 180 milioni di euro di debiti verso banche e creditori) della precedente gestione, compreso il patrimonio immobiliare e conta di quotarsi in Borsa al termine del processo di integrazione, dopo il via libera dell’assemblea dei creditori, prevista per il prossimo 19 aprile.
Trilantic Capital Partners Europe, guidato da Vittorio Pignatti Morano e Giacinto d’Onofrio, è uno dei maggiori “private equity” europei, legato alla tristemente nota “Lehman Brothers”, banca d’affari americana che nel 2008 fallì sotto il peso di 613 miliardi di dollari di debiti provocati dai cosiddetti “mutui subprime”, provocando poi una crisi finanziaria che ancora oggi sviluppa i suoi effetti sulle economie mondiali.
Trilantic, da qualche anno, ha avviato molte operazioni industriali in tutta Europa, con un investimento complessivo di oltre un miliardo e mezzo di euro: dai treni ad alta velocità in Spagna (con la società Talgo) ai cavi per l’industria automobilistica in Germania (Prettl), dall’editoria scolastica in Portogallo (Leya) al settore farmaceutico in Italia (Doppel). E nel nostro Paese – scrive il “Corriere della Sera” – il fondo è intervenuto anche in società quali Spumador, Gamenet ed Elisabetta Franchi.
Il piano di Brugger e della “newco” non prevede riduzioni al personale, né rivoluzioni nel management medico: saranno garantite – così come previsto da un accodo sottoscritto dalla Fondazione con tutti i sindacati – tutte le competenze economiche e la prosecuzione dei contratti nazionali e aziendali e verranno mantenute le tutele previste dal testo dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori precedente al Jobs Act.
Le indiscrezioni filtrate in questi giorni battono su un punto, data anche la natura del nuovo partner dell’Istituto: non si tratta, dicono, di speculazione finanziaria ma di un investimento industriale di lungo termine date le buone prospettive (dal punto di vista degli investitori privati) della sanità italiana, sempre meno pubblica e sempre più protesa al privato dunque produttrice di profitti.
Certamente, cambia la natura della stessa Fondazione: da ente no-profit, dunque protesa non al profitto ma alla ricerca e alla sperimentazione in campo riabilitativo e medico, a una società per azioni che ovviamente ora dovrà “fare utili” per ripagare gli investimenti privati milionari.
Quale impatto avrà tutto ciò sulla Fondazione pavesina e sulla struttura cassanese, lo vedremo a breve.