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Il “Villaggio del Fanciullo” restituito ai cassanesi

Villaggio fanciullo piccola

Diventerà, a breve, di proprietà del Comune di Cassano delle Murge l’ex “Villaggio del Fanciullo”, in via Belvedere.

Lo ha annunciato, nel corso del Consiglio Comunale, l’Assessore a Bilancio e Patrimonio Davide Pignatale.

Costruito nel 1951 dal compianto Arciprete cassanese don Battista Armienti, il “Villaggio” ha ospitato a lungo orfani e ragazzi volonterosi ma poveri o senza famiglia che don Battista avviava agli studi proprio all’interno della struttura dotata di molti servizi per lo sport, lo svago e la cultura. Divenne poi una scuola elementare quindi una scuola materna.

In seguito ha ospitato manifestazioni ed eventi culturali ma poco prima della sua morte (nel 1998) don Battista volle donarlo alla Fondazione “Salvatore Maugeri” perché ne facesse un luogo di cura dedicato all’infanzia e all’adolescenza, in linea con la sua originaria missione.

Ma le vicende finanziarie prima e giudiziarie poi della Fondazione travolsero anche la struttura cassanese:  nel settembre 2013, infatti, l’Istituto pavesino a ristoro del danno procurato allo Stato dopo gli scandali che coinvolsero anche l’allora Governatore della Lombardia Roberto Formigoni, offrì immobili pari a 17 milioni di euro alla Procura di Milano che dunque confiscò l’immobile.

Nel marzo 2015, poi, il Tribunale di Milano ha definitivamente acquisito il “Villaggio” ai beni dello Stato, trasferendolo in questi giorni al Comune di Cassano che dunque ne entrerà in possesso mettendolo a disposizione della cittadinanza.

Per farne cosa?

“Stiamo studiando il da farsi – ha detto al nostro giornale l’Assessore Pignatale a margine del Consiglio – ma non abbiamo al momento alcuna idea: certo è che la destinazione dell’immobile è per i “servizi” e vorremmo anche tener conto della iniziale destinazione voluta da don Battista ma è tutto da verificare”.

Non sappiamo se nella scelta saranno coinvolti o meno i cittadini, dato che si sviluppò – proprio sulle pagine di questo giornale – un intenso confronto sul cosa farne e perché, nel quale intervennero, fra gli altri, l’artista di origini cassanesi Angelo Cortese e una delle eredi di don Battista nonché molti cittadini.

Al momento, la struttura ospita la Stazione del Corpo Forestale dello Stato e il ricovero per alcuni mezzi della Protezione Civile nonché un punto di appoggio per alcune associazioni cassanesi. Forse è proprio questa la strada che – almeno in parte – prenderà la struttura: un polo logistico per la Protezione Civile che l’imminente revisione del Piano di Emergenza Comunale potrebbe già inglobare come tale.

 

 

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