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Vicenda Laforgia, la minoranza: “Consiglio a porte chiuse”

minoranza recente

Non molla il gruppo di minoranza “Per crederci ancora” sulla vicenda Laforgia, l’avvocato del Foro di Bari che lo scorso 6 maggio ha ricevuto incarico dal Sindaco Vito Lionetti per “assistenza e segnalazione nell’individuazione e segnalazione all’Autorità Giudiziaria di fatti configuranti reati contro la Pubblica Amministrazione”.

Il gruppo guidato da Maria Pia Di Medio – dopo aver abbandonato il Consiglio Comunale del 29 maggio scorso ed aver disertato quello dell’8 luglio in segno di protesta contro il Sindaco Lionetti per la scarsa trasparenza nelle motivazioni che hanno portato a quella nomina – risponde al Presidente del Consiglio Comunale Rocco Capriulo.

Questi, in una lettera resa nota nel corso del Consiglio dellì8 luglio (leggi l’articolo) aveva stigmatizzato l’assenza della minoranza, reputando l’Assemblea cittadina come luogo privilegiato del dialogo e dello scontro politico-amministrativo, evitando le fughe.

“Per crederci ancora” rilancia e rispondendo a Capriulo propone di celebrare un Consiglio Comunale a porte chiuse (mai verificatosi a Cassano) nel corso del quale il Sindaco Lionetti dia lettura della denuncia predisposta dall’avv.to Laforgia con i dovuti “omissis” per tutelare la privacy del o delle persone coinvolte ma nello stesso tempo chiarendo la situazione che al momento è perlomeno nebulosa.

E’ chiaro, infatti, che il Sindaco ha dato incarico a Laforgia per tutelarsi da alcuni fatti di recente accaduti in Comune e il legale ha stilato una denuncia poi presentata alla Procura della Repubblica di Bari.

Con certezza estrema possiamo dire che la denuncia riguarda uno o più dipendenti comunali (come già ipotizzato dal nostro giornale all’inizio di giugno – leggi l’articolo) che avrebbero commesso uno o più reati nei confronti dell’Ente: chi sono questi dipendenti? E soprattutto: quali reati sarebbero stati commessi?  a danno di chi? e per quali motivi?

Invocando prima la privacy poi il segretro istruttorio (dunque è stata aperta una inchiesta della Procura dopo la denuncia del Comune), il Sindaco ha sempre negato qualunque ulteriore spiegazione su quell’incarico legale, pagato con soldi pubblici, affinchè non vi siano fughe di notizie che possano compromettere le indagini.

 

Questa, intanto, la lettera che il gruppo “Per crederci ancora” ha inviato al Presidente Capriulo:

 

 

Egregio Presidente,

Riscontriamo con piacere la Sua nota Prot. P289/2016 del 07/07/2016 con la quale ha voluto stigmatizzare la vicenda che ci ha visti protestare per la scarsa trasparenza del Sindaco nella nomina dell’avv.to Michele La Forgia. 

Concordiamo con Lei quando dice che l’Assise Comunale è il luogo più indicato del confronto democratico ed alveo naturale della democrazia rappresentativa, apprezziamo meno quando tenta di sminuire i fatti riducendoli ad una abnorme decisione, quella di disertare l’Assise Consiliare da parte del Gruppo Consiliare “Per crederci ancora”.

Orbene, tralasciando ogni forma di interpretazioni giuridica e normativa, verso la quale abbiamo abbondantemente dimostrato il nostro diritto di accedere agli atti; viceversa, riscontriamo nelle Vostre risposte un inconsistente formalismo molto spesso non supportato da validi riferimenti normativi, finanche a spingervi nel dire che non ci sono atti amministrativi sui quali avremmo diritto di accedere, salvo poi, riscontrare nelle vostre, sempre più confuse risposte, che il giorno 10 maggio 2016, guarda caso proprio il giorno 10 maggio quando abbiamo presentato la richiesta di accesso agli atti, è stata depositata formale denuncia presso la Procura della Repubblica  del Tribunale di Bari. Che strana coincidenza!

Ci chiediamo e Le chiediamo, dunque: un Consigliere Comunale che esercita il proprio ruolo in funzione del mandato elettorale, ha il diritto di conoscere quali reati si stanno o si sono consumati nei confronti dell’Ente che rappresenta, anche al di là della documentazione cartacea in possesso – o meno – del Sindaco?  Ha il diritto di sapere se a fronte di un impegno di spesa di soldi pubblici corrisponda altrettanto servizio reso con la prestazione professionale? Ha il diritto di conoscere le reali ragioni che hanno spinto il Sindaco ad interessare per tale vicenda un legale?

Tutti siamo bravi a formulare domande legittime o presunte tali, in pochi hanno il coraggio di rispondere.

Le diamo, dunque, un suggerimento: se davvero il Sindaco vuole salvaguardare le prerogative del Consiglio Comunale e dei suoi componenti, così come Lei testimonia, venga in Consiglio (siamo disposti anche a celebrarlo a porte chiuse…) con la denuncia presentata dall’avv.toLa Forgia che – con i dovuti “omissis” –  salvaguardino l’identità del presunto denunciato e diano una dimensione esatta del problema di cui discutiamo e del lavoro svolto dall’avvocato, pagato coi soldi pubblici.

Spero non vorrà deluderci.

Gruppo Consigliere Comunale 

                                                                                                        “Per crederci ancora”

 

 

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