Politica

Dopo le dimissioni del Sindaco, quelle di 9 Consiglieri

rinascita vittoriosa

Uno scatto d’orgoglio, come da tempo chiedevamo? La mossa del giocatore di poker che preferisce perdere una mano, pur di vincere la partita? Oppure una disperata manovra fatta in extremis per scongiurare quel che accadrà domani? O, ancora, la consapevolezza che davvero non c’era altro da fare?

Chissà cosa ha davvero fatto scattare in Vito Lionetti l’idea di rassegnare le dimissioni, questa mattina, dopo 919 giorni di governo con “Rinascita”, la lista di centrosinistra che il 26 maggio 2014 vinse le elezioni amministrative cassanesi.

L’ipotesi più probabile è quella che il Sindaco abbia voluto anticipare quel che accadrà domattina, in Comune, quando due Consiglieri comunali (l’ex Assessore Maria De Grandi accompagnata da Franco Antelmi, della minoranza consiliare) depositeranno le dimissioni – contestuali e irrevocabili – di 9 Consiglieri Comunali: cinque della minoranza (Di Medio, Antelmi, Briano, Ruggiero e Contursi) e quattro di maggioranza (De Grandi, Battista, Pignatale, Paparella).

Questo atto – sancito già lo scorso venerdì 2 dicembre dinanzi ad un Notaio di Bari  – provocherà  lo scioglimento definitivo del Consiglio Comunale di Cassano e la fine della legislatura.

Mentre, infatti, le dimissioni del Sindaco hanno effetto venti giorni dopo la presentazione delle stesse  (arco di tempo nel quale ci potrebbe ripensare) quelle di 9 consiglieri su 16 hanno effetto immediato.

Ricevuta la comunicazione dall’Ufficio Protocollo, cioè, la Segretaria Generale dovrà inoltrare il tutto alla Prefettura di Bari che procederà allo scioglimento del Consiglio di Cassano e, dopo 68 anni dall’ultima volta, inviare un Commissario Prefettizio che reggerà il Comune fino alle prossime elezioni amministrative, presumibilmente nel giugno 2017.

La crisi politico-amministrativa della maggioranza che ha governato il paese per due anni e mezzo, dunque, si consuma in un modo forse imprevisto anche da coloro che l’hanno per primi invocata, dal Pd ai due dissidenti. Di fronte al malessere della maggioranza di governo, alle dimissioni di Consiglieri comunali e Assessori, però, il Sindaco ha chiuso gli occhi e solo a parole ha accettato confronto e verifiche, di fatto mai avvenute.

Lo sconquasso della macchina amministrativa, la decimazione del personale comunale, le scelte politico-amministrative sbagliate, l’incapacità di prestare fedeltà a quel programma elettorale che convinse 4.172 cassanesi e guardare i “nuovi orizzonti” promessi da Lionetti hanno provocato la fine anticipata del governo di centrosinistra, dove la presenza del Partito Democratico, almeno all’inizio, era preponderante (7 componenti del consiglio su 11) ma evidentemente molto mal gestita.

Cosa succederà adesso?

Le forze politiche cittadine, vecchie e nuove, hanno sei mesi abbondanti per studiare al meglio la situazione, imparare dagli errori, selezionare i candidati e soprattutto cercare persone che, da possibile Sindaco o Sindaca, si prendano letteralmente addosso la croce di provare a tirare fuori dal baratro questa comunità cassanese che sembra sprofondata negli abissi dell’indifferenza e della rassegnazione.

Il compito non è affatto semplice, dato le condizioni di partenza e nella speranza che in questi mesi non peggiorino.

Già nomi di vecchi volponi, magari sotto giovani spoglie, si affacciano sulla scena politica locale; portatori di interessi che – lo si è visto in questi anni – non coincidono affatto con quelli del paese e dei cassanesi; ragazzotti pieni di buone speranze, desiderosi di dare il meglio di sé, forse pensando che la politica amministrativa sia un concorso di bellezza; consunti marpioni che non si rassegnano a starsene in pensione o, come accadrà a breve per qualcuno, “ai domiciliari”, pretendendo di dettare ancora legge; vecchi cariatidi consumate dall’odio che non hanno a cuore né le sorti di questa comunità né dei suoi abitanti ma solo se stesse.

Vedremo.

Da queste pagine, in questi anni, abbiamo denunciato storture e abusi, schifezze e volgarità, personali e istituzionali, che si sono consumati sotto i nostri occhi ma soprattutto sulla pelle dei cittadini, senza negare spazio alle (poche) scelte sagge e intelligenti che pure ci sono state e hanno riscontrato l’apprezzamento della popolazione.

C’è chi ha voluto vederle, quelle cose che non andavano, chi no, chi l’ha fatto solo dopo qualche tempo, chi lo farà mai.

Riteniamo di aver fatto, bene o male, il nostro dovere di informare e verificare, senza accontentarsi di verità enunciate e non praticate, certamente errando come tutti gli uomini e le donne della Terra, ma sempre in buona fede.

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