Cronaca

Tensione presso la struttura per minori immigrati

118

 

Momenti di tensione presso la struttura per “Minori Stranieri Non Accompagnati” che si trova in via Lago Nuzzi, sulla Murgia cassanese.

Ieri pomeriggio sono dovuti intervenire, chiamati dai responsabili del Centro, una ambulanza del servizio di emergenza “118” e due pattuglie della Polizia Locale, per un presunto intervento di TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) nei confronti di un 17enne di origine nigeriana ospitato presso la struttura.

Così come riferito dai responsabili del Centro alle forze dell’ordine, il ragazzo sin dalla mattinata era molto agitato ed assieme ad altri suoi coetanei, sempre ospiti della struttura, ha cominciato a fare richieste insistenti per andar via da Cassano alla volta di Milano, dove forse lo aspettavano alcuni congiunti o amici e chiedeva per questo soldi e vestiti. Naturalmente si tratta di richieste che non possono essere esaudite se non si rispetta una lunga e complessa procedura per accertare identità di chi ospita questi ragazzi.-

La giornata è trascorsa quindi in una serie di lunghe “contrattazioni” ma pare che il ragazzo non volesse sentire ragioni, cominciando ad assumere comportamenti quantomeno preoccupanti.

D’altra parte, in questi due mesi in cui la struttura è aperta  – gestita da una Associazione di Bisceglie che si chiama “Etnie onlus – Associazione di promozione sociale” che già gestisce a Ruvo di Puglia un Centro simile –  non sono mancati, come riferito da alcuni testimoni, episodi di danneggiamento sulle automobili degli operatori e verso la stressa struttura, dunque la situazione rischiava di sfuggire di mano.

Da qui la decisione di allertare il “118” e la Polizia Locale per far ricoverare in maniera coatta il ragazzo in una struttura adeguata.

Ma all’arrivo del personale medico e della Polizia, il ragazzo che avrebbe dovuto essere portato via ha ricevuto la “solidarietà concreta” da parte dei suoi amici che hanno fatto praticamente muro per non farlo andare via.

La delicatezza della situazione ha così suggerito al personale della PL di avviare un serrato colloquio con i ragazzi e in particolare con il 17enne, per evitare problemi ulteriori e dopo essere stato tranquillizzato è stato sottoposto ai controlli medici ma senza alcuna necessità di ricorrere al trattamento obbligatorio.  

Il Centro cassanese, attivo da metà settembre scorso, può ospitare fino a 30 ragazzi di età inferiore ai diciotto anni che giungono in Italia senza che siano accompagnati da almeno uno dei genitori, o familiari e non hanno legami di parentela con alcuno nel territorio, così come vengono definiti dalla legge italiana.

Per ogni minore, lo Stato italiano riconosce fino a 40,00 euro al giorno ai gestori del Centro che li ospita; il che significa che al momento, con la struttura al completo, il Centro cassanese riceve 36mila euro al mese per il funzionamento.

Nulla di male, ovviamente: l’importante è che le autorità vigilino – su questa così come su altre strutture simili – affinché l’accoglienza di questi ragazzi sia reale, sana e senza scopi reconditi. Che cioè l’associazione “Etnie” svolga fino in fondo il proprio lavoro di accoglienza e integrazione. Nata nel 1998, questa onlus biscegliese “promuove politiche di inserimento culturale e lavorativo dei cittadini stranieri e politiche di valorizzazione delle identità culturali”. Dal 2001 al 2007 è stata membro dell’ ‘ICS-Italian Consortium of Solidarity” organismo umanitario che promuove attività di cooperazione e di solidarietà internazionale.

L’Associazione – spiega una sua presentazione – “nasce come uno spazio mutietnico di socializzazione, di incontro e di confronto tra italiani e stranieri; è impegnata a creare, nel Barese e in Puglia, spazi multietnici e interetnici per far conoscere le culture “altre” e promuovere luoghi di accoglienza dove organizzare servizi di accompagnamento, tutela e orientamento ai migranti. Le attività promosse rappresentano un insieme poliedrico di iniziative a carattere educativo, culturale, sociale e politico di sensibilizzazione, di formazione e informazione; proiettati alla costruzione di reti di comunicazione e di concrete collaborazioni con le risorse del territorio, organizzazioni e istituzioni pubbliche e/o private”.

 

 

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