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Operai della Tradeco in “stato di agitazione”

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Da due mesi senza stipendio. E con il timore di non vedersi versare contributi e trattamento di fine rapporto, nonché lavorare in precarie condizioni di sicurezza. Inevitabile lo “stato di agitazione” dei lavoratori dell’ATI “Tradeco-Murgia Servizi Ecologici”, l’Associazione Temporanea fra Imprese che a Cassano gestisce il servizio di raccolta e trasporti rifiuti.

Gli operai non ricevono lo stipendio di dicembre 2016 e gennaio 2017 (il giorno di paga è il 15 del mese) e solo l’altra settimana sono riusciti a intascare la “tredicesima” dello scorso anno. Ma a parte il rischioso e singhiozzante trattamento economico, che coinvolgerebbe, secondo i sindacati aziendali Cisl e Cgil, anche i contributi che l’azienda non versa, c’è anche la questione sicurezza. Come si può vedere in queste immagini esclusive, una parte del tetto del capannone dove quotidianamente lavorano gli operatori ecologici è crollata a causa delle nevicate delle scorse settimane e fino ad oggi non è stata ancora riparata; le condizioni della struttura – temono i lavoratori – sono a rischio perché andrebbe verificata la tenuta dell’intero capannone dove ha sede l’ATI, in via Calabria, presso la Zona Industriale.

Fra l’altro proprio lì è ubicata la piattaforma ecologica dove poter conferire i rifiuti differenziati a cui accede il pubblico, piattaforma che si trova in precarie condizioni igieniche come in molti possono testimoniare.

Anche per i mezzi e i Dispositivi di Protezione Individuale (dpi) in dotazione ad ogni singolo operai i problemi non mancano. Nei giorni scorsi, ad esempio, i rappresentanti sindacali hanno dovuto chiamare i Carabinieri della Stazione di Cassano per far presente la mancanza di assicurazione su alcuni mezzi che l’azienda utilizza per la raccolta e il trasporto dei rifiuti. Stando alle dichiarazioni degli operai, i militari hanno messo lo “stop” all’uscita dei mezzi, verificando che effettivamente le polizze assicurative erano scadute e che gli stessi non potevano circolare per le strade. Solo dopo il rinnovo, gli operai hanno avuto il via libera ad utilizzarli. E per quel che riguarda i mezzi di protezione e le divise, la lamentela è unanime.

Tutta la vicenda e le sua tante, preoccupanti sfaccettature è stata esposta da un nutrito gruppo di operai ieri mattina, in Municipio, alla Segretaria Generale del Comune, Giovanna di Gregorio che ha ascoltato le necessità degli operai ed ha confermato la convocazione – da parte del Commissario Prefettizio Francesco Antonio Cappetta – per martedì 31 gennaio alle ore 9.30 di un tavolo tecnico al quale sono state invitate i rappresentanti dell’ATI e dei lavoratori.

Il Comune di Cassano, infatti, è del tutto adempiente al contratto con l’ATI: lo scorso 19 gennaio, ha spiegato la di Gregorio, è stato effettuato il pagamento del canone del mese di novembre che le aziende devono aver ricevuto nei tre giorni successivi. Come si spiega, allora, il grave ritardo nei pagamenti degli stipendi?

Dal Comune, poi, vogliono vederci chiaro anche sulla dotazione dei mezzi, sulla sicurezza dei luoghi in cui gli operai lavorano dato che soli quattro mesi fa venne stipulato un protocollo fra l’allora Amministrazione comunale in carica e l’ATI con il quale le aziende si impegnavano a dotare di idonei dpi i lavoratori ed a revisionare i mezzi secondo il Contratto d’Appalto, cose che a quanto pare non sono state rispettate.

Le notizie che giungono dai diversi Comuni dove la Tradeco ha l’appalto della raccolta rifiuti non lasciano tranquilli i lavoratori dato che il ritardo nei pagamenti degli stipendi, le continue sanzioni che vengono erogate per inadempienze e la scarsità di mezzi a disposizione sono indicatori di una gestione aziendale non certo brillante.

Anche per questo motivo i lavoratori cassanesi hanno chiesto al Comune di attivare il cosiddetto “articolo 30” ovvero un particolare meccanismo per cui l’ente appaltante (il Comune, in questo caso) si sostituisce alla ditta appaltatrice (l’ATI) nel pagamento degli stipendi. Il Comune, cioè, potrebbe pagare direttamente ai lavoratori il dovuto, mese per mese, escludendo l’ATI da ogni conteggio. Naturalmente per far questo, ha spiegato la Segretaria Generale ai lavoratori, occorre attivare una serie di procedure che non sono né veloci né indolori ma che tuttavia restano come ipotesi possibili.

Nell’incontro che aziende e lavoratori avranno dinanzi al Commissario, martedì mattina, potrebbero esserci sviluppi positivi sulla vicenda altrimenti il Comune è pronto a fare la sua parte.

 

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