Cultura

Giornata della memoria: tra commemorazione e riflessione

giornata della memoria 2017

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”, è con questa citazione di Primo Levi che  l’Associazione “Amici della biblioteca”, in collaborazione con il Club Unesco di Cassano e l’Associazione “No more- Difesa donna”, ha presentato l’incontro tenutosi il 27 gennaio presso la Biblioteca comunale, in occasione della Giornata della Memoria 2017. Questa celebrazione, istituita in Italia soltanto nel 2000, è una giornata dedicata al ricordo dell’orrore che i Russi scoprirono il 27 gennaio del ’45sfondando i cancelli di Auschwitz. Una giornata che assume, però, un significato molto più profondo: non soltanto il ricordo di un evento così terribile della storia dell’umanità, ma anche un momento di riflessione su tutti quelli che sono gli eventi passati e presenti, un momento di conoscenza e di informazione.

Durante l’incontro non ci si è limitati a raccontare una storia già largamente conosciuta, ma si è voluto analizzare alcuni aspetti spesso poco noti, come la storia del campo di concentramento di Ravensbrück, a Nord di Berlino, come racconta Rossella Casamassima, consigliera dell’Associazione “No more- difesa donna”. Ravensbrück era un campo riservato esclusivamente alle donne e di queste 130 mila donna, che tra il ’39 e il ’45  transitarono di lì, solo il 10% era ebreo: il campo era destinato più che altro alla detenzione delle così dette “donne non conformi”, donne che potevano essere pericolose per il regime, oppure che si allontanavano troppo dall’ideale di donna stabilito dal nazismo. Molto intensa è stata la proiezione della video-intervista ad una donna che fu deportata, insieme alla madre, in questo campo, con l’unica colpa di essere sorella di un partigiano.

Un secondo sguardo è stato rivolto alla vita dei bambini e dei ragazzi rinchiusi nei campi e nei ghetti, bambini privati della loro infanzia, della loro giovinezza, spesso rimasti soli…quelli che riuscivano a sopravvivere alle atrocità dei nazisti.

Una parola chiave dell’incontro è stata sicuramente “OLOCAUSTO”, una parola greca che significa “il fumo di quello che brucia”, infatti, come spiega la presidente dell’Ass. “Amici della biblioteca”, questa parola oggi è caduta in disuso, sostituita del termine ebraico shoah, una parola “meno terribile”, una parola che ci fa “pensare meno” (se è possibile) a quello che accadeva all’interno dei campi di concentramento. Tuttavia, come sottolinea Angela Diceglie, la parola “olocausto” è significativa e rievocativa, dunque è necessario utilizzarla: “non bisogna avere paura di dire le cose come sono state fatte, gli ebrei sono stati portati nelle camere a gas, i fumi sono usciti da quei camini…”.

Un invito alla riflessione è venuto anche da Emanuele Cavallone, uno dei relatori della conferenza, che ha fornito alcuni dati agghiaccianti sull’olocausto e ha ripercorso alcuni dei momenti più significativi di quel periodo buio, sottolineando l’incredulità del mondo di allora di fronte a tanta crudeltà.

La conferenza è stata accompagnata dalla lettura di alcune poesie simbolo di questa tragedia e dalla musica, con l’esecuzione al violino di alcuni brani toccanti, che hanno reso ancora più suggestivo un incontro già carico di emozioni.

Sebbene la Giornata della Memoria sia stata istituita per celebrare e ricordare le vittime del nazismo, è, come già sottolineato, una giornata dedicata alla memoria di TUTTE le stragi e atrocità del mondo, passate e presenti, un momento per riflettere sugli errori commessi, sugli errori che ancora oggi si ripetono sotto l’indifferenza di tutti, la stessa indifferenza che portò il nazismo a sterminare più di 6 milioni di ebrei.

 

 

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