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Comune, pausa caffè per i dipendenti solo se autorizzata

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La classica “pausa caffè”? Va autorizzata dai Responsabili degli Uffici. Così come l’allontanamento dal proprio posto di lavoro e solo per motivi giustificati. Basta, poi, con le soste e il chiacchiericcio, in corridoi e uffici non legati alla propria mansione e con l’intrattenersi a parlare con amici o familiari fra le mura del Municipio, quando c’è del lavoro da svolgere.

La “stretta” sui dipendenti del Comune da parte del Commissario Prefettizio Francesco Cappetta e della Segretaria Generale Giovanna di Gregorio è racchiusa in due documenti interni, riservatissimi, inviati a tutti i Responsabili dei diversi Settori comunali ed al personale dipendente del Comune di Cassano delle Murge. I documenti contengono rigidi richiami alle norme che regolano il comportamento dei lavoratori che prestano servizio in Comune, già dettati dalle leggi nazionali alle quali la di Gregorio chiede di aderire, in osservanza anche alle norme in materia di anticorruzione.

La Segretaria Generale, infatti, fa presente ai dipendenti che la pausa caffè, durante la giornata lavorativa, è consentita ma va autorizzata dal Responsabile dell’Ufficio o dal Settore da cui l’impiegato dipende; così come l’allontanamento dal proprio posto di lavoro, dall’Ufficio o addirittura dallo stabile in cui si presta la propria attività – sia esso il Palazzo Comunale o il plesso di piazza Rossani o la Biblioteca – per motivi personali. In tutti questi casi, infatti, si dovrà procedere a recuperare il tempo perso tramite la timbratura con il cartellino marcatempo: andrà verificato il tempo in cui l’impiegato si è allontanato dal posto di lavoro e recuperato nel corso del mese lavorativo.

Ovviamente non è consentito allontanarsi dal lavoro per motivi che non sono strettamente legati alla mansione né perdere tempo a parlare nei corridoi degli stabili comunali con amici e parenti.

Le circolari, infatti, richiamano la normativa in materia e spiegano chiaramente che in caso di assenze ingiustificate dal posto di lavoro, si procederà con le relative sanzioni da erogare con un procedimento disciplinare a carico del dipendente lavativo.

I Responsabili dei diversi settori, poi, vengono chiamati in causa nei due documenti dato che a loro viene imputata la vigilanza dei dipendenti di cui hanno la responsabilità e rischiano una sanzione, se non peggio, per la cosiddetta “culpa in vigilando” ovvero nel caso in cui essi non controllino dove sono e che cosa facciano i dipendenti qualora dovessero assentarsi senza aver chiesto la dovuta autorizzazione.

Le due Circolari, inutile dirlo, hanno lasciato quasi indifferente la stragrande maggioranza dei lavoratori (45 in totale) del Comune di Cassano, ligi al proprio dovere e sempre presenti e puntuali nello svolgere il lavoro assegnato mentre ha lasciato a bocca aperta quei pochissimi che invece hanno fatto, anche nel recente passato, e pensano di continuare a fare del Comune una specie di bivacco e di comitato elettorale elettorale permanente a caccia di voti. 

 

 

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