Cultura

Domani l’installazione di De Scisciolo alla Cantina Sociale

Pietro De Scisciolo

L’Apulia Land Art Festival chiude ufficialmente la sua IV Edizione dal titolo “Gutta cavART lapidem”, e lo fa continuando il suo lavoro di portare l’arte fuori dai comuni schemi e invadendo luoghi spesso ameni all’arte, come le aziende.

Dopo le Vetrerie Meridionali di Castellana Grotte, questa volta l’Apulia entra negli inebrianti locali della Cantina Sociale Luca Gentile di Cassano delle Murge dove il prossimo 10 febbraio, alle ore 19.00, presenterà al pubblico l’opera d’arte espressamente ideata e realizzata per l’edizione 2016 del festival dallo scultore italiano di fama mondiale Pietro De Scisciolo.

 

Il concept dell’opera, dal titolo omonimo al tema del Festival, scaturisce da un recente viaggio dell’artista in Cina e dalla fusione di elementi culturali, storici e tradizionali con la nostra civiltà. In particolare, nel progetto confluisce lo studio approfondito della ricerca artistica dell’arte povera italiana. L’unione di questi due tasselli ha dato origine all’opera.

L’ideogramma ???? non è altro che la traduzione in caratteri cinesi del motto “Gutta cavat lapidem”. Sono proprio questi ideogrammi a divenire opera, in quanto esprimono ognuno un’azione e una materia specifica. ? acqua, ? goccia, ? roccia, ? scavare. Questo famoso motto latino è stato espresso con coraggio per la prima volta in Oriente da un famoso politico cinese, Deng Xiaoping, a cui dobbiamo dire grazie per l’apertura della Cina all’Occidente alla fine degli anni 70. Con questo detto, Deng Xiaoping, si riferiva proprio ai rapporti con l’occidente, e alla sua filosofia di andare piano piano, goccia a goccia…

Sempre in linea con i principi della Land Art, nell’opera – interamente realizzata in ferro – confluiscono poi elementi naturali come l’acqua, la terra e le pietre, utilizzati seguendo quella che è la nostra tradizione civile e culturale.

I primi due ideogrammi (acqua e goccia) infatti, richiamando alla mente l’esperienza di Pino Pascali nella sua “32 mq di mare circa”, sono composte da vaschette in ferro entro cui scorre l’acqua. Il terzo (roccia) è realizzato seguendo la ben nota tradizione contadina pugliese della costruzione dei muretti a secco, mentre l’ultimo ideogramma (scavare) è simboleggiato da incisioni e solchi che traforano la lastra di metallo
racchiudente l’intera opera.

Il tutto sarà accompagnato da una degustazione, gentilmente offerta dalla Cantina Sociale, dei vini prodotti dalla grande esperienza dei soci viticoltori facenti parte la Cooperativa maturata in circa mezzo secolo di storia nel rispetto del territorio e delle
tipicità delle uve autoctone.

Pietro De Scisciolo è nato a Terlizzi (BA) il 17 giugno 1967. Studia presso l’Istituto Statale d’Arte di Corato (BA) sez. ceramica e si diploma scultore nel 1990 presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.

Ha vinto numerosi concorsi d’arte e realizzato diversi monumenti pubblici tra cui, il monumento a San Rocco per la città di Valenzano (BA), il monumento a Don Tonino Bello, “Convivialità delle differenze” presso Parco Lenoci a Palo del Colle (BA) e il monumento “Memoria e Identità” dedicato ai due martiri terlizzesi trucidati alle Fosse Ardeatine, Don Pietro Pappagallo e Prof. Gioacchino Gesmundo. Dal 2012 è presente in diversi Simposi Internazionali di Scultura. Lavora presso i suoi studi-laboratorio di Molfetta (BA). Dal 2010 ricopre il ruolo di docente di “Tecniche di Fonderia”, per la sezione scultura, presso le Accademie di Belle Arti di Bari e di Lecce e “Plastica Ornamentale, Tecniche Plastiche Contemporanee e Tecniche del Marmo e delle Pietre Dure presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

 

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