Politica

La rigenerazione sociale (e urbana) passa per il segno X (TE)

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Per una rigenerazione urbana, in fondo, servono buoni tecnici e una buona idea e poi occorre accedere ai fondi.

 Ma per rigenerare una comunità, per rifondarla, che cosa occorre? E chi saprebbe e potrebbe farlo?

Maria Pia Di Medio la risposta dice di averla: è la lista “X TE”, i cui componenti, con la Di Medio candidata Sindaco sono stati presentati lunedì sera nell’affollatissimo Comitato Elettorale di via Toti, in vista delle Comunali dell’11 giugno.

Il Programma Elettorale della Di Medio si basa, infatti, proprio sulla “rigenerazione urbana e sociale” il che vuol dire effettuare subito la manutenzione di strade e marciapiedi, parco giochi e pubblica illuminazione, fogna, acque ecc. ecc.  “Con una scadenza – dice l’ex Sindaco – che ha tappe precise, che prevede step-by-step una serie di azioni e di opere da fare subito ma ciò non significa che non si abbai lo sguardo lungo per guardare alla programmazione del lungo periodo”.

Chi lo farà, tutto questo?

La Di Medio spera la sua squadra: anche qui qualche ex amministratore (Carmelo Briano e Angelo Giustino, già assessori con la stessa Di Medio così come Filippo Panzarea che fu eletto in quella amministrazione), qualche nome ricollegabile a chi – tre anni fa – era sul palco opposto a quello della Di Medio (la moglie del capogruppo di “Rinascita”, Simeone Paparella, Francesca Marsico; il cognato dell’Assessore al Turismo dell’Amministrazione Lionetti Miriam De Grandi, Francesco Cavalluzzi) e poi tanti volti nuovi, più o meno giovani, più o meno consapevoli di cosa significhi amministrare la “cosa pubblica”, con curriculum importanti – da Monica Calzetta ad Antonella Gatti – e tanta voglia di fare e fare bene, come Antonio Falcicchio, una delle anime operative delle iniziative dello scorso Natale, nate dal basso, fra un gruppo di giovani, oggi capitalizzate.

“Dietro ognuno di loro, di noi – dice la Di Medio – ci sono le famiglie e gli amici: non ci sono volponi né forze di partito, non sono burattini di nessuno” e rivolgendosi agli elettori li invita a non essere “sciocchi creduloni ma cittadini intelligenti che vogliono  la buona amministrazione”.

Nella loro presentazione le otto donne e gli otto uomini che compongono la lista “X TE” spiegano motivazioni, idee e trascorsi, sia politici che sociali: l’invenzione del “porta-a-porta” a Cassano per quel che riguarda i rifiuti (Briano), il lavoro nel sociale sfoderato dal Presidente dell’Inter Club Panzarea; le battaglie su diritti e cultura di Francesca Marsico, insegnante, giornalista e consulente della Città Metropolitana per le politiche educative nonché leader del movimento “Nastrini Rossi” che tanto ha lottato per una scuola giusta e legata al territorio; la voglia di vedere Cassano come potrebbe essere  ed invece troppo spesso non è, come spiegava Maria Pia D’ambrosio.

Ma senza dimenticare la memoria, quella più recente, legata alla politica, unica nota “dura” della serata nelle parole di Angelo Giustino che ricorda al “leone” Santorsola gli anni della “buona amministrazione fatta di scommesse con i soldi pubblici, gli Swap; dei telefoni cellulari pagati dal Comune”, dei nemici etichettati a vita, a seconda per chi votavano. Con una lancia spezzata a favore della stampa locale: “non limitate il lavoro dei giornalisti, abbiamo riportato la libertà di parola, nel 2009, a Cassano e non ce la faremo togliere….i commenti  sul web – che siano anonimi o espliciti – possono essere d’aiuto a tutti noi, per migliorare e prendere spunti anche interessanti, senza paura”.

Progettare, costruire, innovare, finanziare. Sì, ma non basta. “Vogliamo ridiventare comunità, sforzarci nel riportare a Cassano la qualità della vita di un tempo”, dicono i candidati e la Di Medio offre alcuni spunti che nel Programma Elettorale vengono sviscerati: cultura della sicurezza, perché ogni cittadino sia pronto e vigile per le necessità; un bando pubblico per la ex Casa Bianca; la riorganizzazione della Protezione Civile cassanese; la revisione delle politiche sul randagismo, che costano ai cittadini 350mila euro l’anno; la cura del verde pubblico, la gestione del Cimitero, sempre più abbandonato a se stesso; l’adesione a progetti sovra-comunali quali la Rete delle Città Sane a cui già dagli anni della sua amministrazione la Di Medio lavorava.

Toccherà agli elettori capire se “X Te” è solo un nome o può tradursi in un progetto concreto.

 

 

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